Inter, numeri di un dicembre più nero che azzurro: ma dal pari con la Lazio si può ripartire

Serie A

I nerazzurri chiudono il loro dicembre nero con un pareggio che li mantiene a distanza di sicurezza dalla Lazio, diretta concorrente nella lotta per la Champions League. Restano però alcuni dati su cui riflettere e i problemi emersi nell'ultimo mese, su tutti quello del gol. La sosta arriva nel momento giusto e Spalletti si augura possa ricaricare i giocatori più scarichi

Un dicembre più nero che azzurro, che si chiude per l'Inter con un pareggio contro la Lazio dal quale trarre anche aspetti positivi, ma che lascia anche molti spunti di riflessione sull'evidente flessione che la squadra di Spalletti ha avuto in quest'ultimo mese dell'anno. Lo 0-0 contro i biancocelesti conferma la tendenza delle ultime giornate in fase offensiva, ma almeno restituisce a Spalletti una ritrovatà solidità difensiva. Sul piano del risultato, poi, il pari permette a Icardi e compagni di mantenersi a distanza di sicurezza dalla stessa Lazio e di non perdere terreno rispetto alla Roma, ovvero le due squadre con le quali verosimilmente si giocheranno i due posti restanti per l'accesso alla Champions League nella prossima stagione. Tornando alle difficoltà però, il dato più allarmante è sicuramente quello legato al gol: dopo il 5-0 rifilato al Chievo ad inizio mese, la macchina si è inceppata ed è arrivato un solo gol (inutile ai fini del risultato) in 6 partite (delle quali due, contro Pordenone e Milan, durate 120'). Numeri che non mentono, per quello che resta il quarto miglior attacco della Serie A con 34 gol realizzati.

Spalletti, benedetta sosta. E il mercato...

La poca lucidità in fase realizzativa può essere legata anche alla stanchezza di molti giocatori, alcuni dei quali fondamentali per lo sviluppo del gioco di Spalletti: sarà un caso, ma da quando l'Inter ha cominciato a giocare con regolarità ogni tre giorni per l'impegno in Coppa Italia, è arrivata la crisi di risultati. E la stanchezza è molto probabilmente la conseguenza delle poche e reali alternative che l'allenatore ha rispetto all'undici "tipo": la media dei minuti giocati dai "titolari" è superiore ai 1500 minuti, mentre quella di coloro chiamati a sostituirli si aggira intorno ai 350'. Uno squilibrio evidente, sintomo di come gran parte della stagione fin qui sia stata sulle spalle degli stessi giocatori. Il calo di rendimento di alcuni uomini chiave come Perisic e Candreva, oltre allo stesso Icardi, sta incidendo sulle prestazioni collettive della squadra. Per questo Spalletti esulta per la sosta all'orizzonte e si augura che la pausa possa rigenerare i calciatori più scarichi. E poi c'è sempre il mercato, che potrebbe offrire qualche alternativa in più: "Stiamo valutando alcune opportunità - ha dichiarato Ausilio prima di Inter-Lazio - non so se saranno giocatori del Barcellona o di qualche altra squadra. Ci stiamo guardando in giro sapendo di avere una rosa forte. Ma sappiamo che sul mercato potremmo trovare giocatori con caratteristiche che non abbiamo. Le idee ci sono e vediamo se saranno realizzabili anche dal punto di vista economico".

"41 punti? Firmerei per farne altrettanti nel girone di ritorno"

E quando dice questo, Spalletti non ha tutti i torti. L'Inter non faceva così tanti punti al giro di boa dalla stagione 2009/10, quella del Triplete. Allora furono 45 e la squadra chiuse in testa il girone d'andata, vincendo poi lo scudetto. Da allora sempre sotto i 40, anche nella stagione 15/16 (39 punti) nella quale l'avvio con Mancini era stato molto simile. La proiezione di 82 punti a fine campionato, inimmaginabile ad inizio stagione, è indice di una squadra che nonostante la flessione dell'ultimo mese ha raggiunto standard in termini di prestazioni e numeri che mancavano dai tempi d'oro. E Spalletti ne è consapevole, come dichiarato al termine di Inter-Lazio: "Abbiamo 41 punti e allora siamo una squadra di valore. Firmerei per farne altri 41? Probabilmente sì, 41 punti sono tanti, ma prima bisogna farli. E per farli bisogna entrare in campo come una squadra che ha obiettivi forti. Non so se sono ottimista, ma so che essendo pessimisti non si fa mai risultato".