Il presidente dell'AIC, candidato per i vertici FIGC, ha parlato prima dell'ultimo consiglio federale pre-elezioni: "Una delle proposte che vorremmo realizzare è l'introduzione delle squadre B, che potrebbero sostituire i forfait della Serie C"
Un consiglio federale, quello appena concluso, che rischia di cambiare sensibilmente le prospettive con cui ci si avvicinava al fatidico 29 gennaio, giorno in cui i vertici delle varie componenti voteranno il nuovo presidente della Federazione Italiano Giuoco Calcio. Prima della riunione odierna, soltanto Damiano Tommasi aveva presentato ufficialmente la propria candidatura. Tuttavia, tutte le discussioni fatte sull’eventualità di un candidato unico da presentare tra tre settimane, sembrano essere state vane perché è sempre più concreta l’ipotesi che si candidi anche Gabriele Gravina, presidente della lega di Serie C. Non è da escludere che il numero dei candidati salga a quattro, con le aggiunte di Cosimo Sibilia (presidente della lega di Serie D) e di un eventuale possibile personaggio scelto dalla lega di Serie A che si riunirà nei prossimi giorni. Al momento, Tommasi può contare sull’appoggio dell’Associazione Calciatori che presiede e dell’Associazione Allenatori, che ha espresso il sostegno all’ex giocatore della Roma. Le due componenti sommano il 30% dei voti, molti ma non abbastanza per insidiare il primato delle leghe di Serie C e D che insieme costituiscono il 51%.
Le idee di Tommasi
La sua esperienza alla presidenza dell’Associazione Italiana Calciatori, per risollevare lo stato del movimento calcistico italiano: dopo l’ufficialità della sua candidatura come presidente federale, Damiano Tommasi ha cominciato a delineare i suoi progetti in caso di buon esito delle elezioni delle prossime settimane. “Si inizi a capire come si possa dare un futuro dopo Italia-Svezia e ripartire con più entusiasmo rispetto a quello dell'ultimo mese e mezzo, con proposte concrete. Ci sono margini per la candidatura unica, lo troveremo con i contenuti che se sono molto lontani faremo fatica. Deve saperci rappresentare e rappresentare la risposta del progetto sportivo e del movimento. Per questo ho dato la disponibilità anche in virtù dei rapporti interni che ci sono, per dare il messaggio che il progetto sportivo è tornato al centro della discussione” ha detto Tommasi prima di cominciare il consiglio federale. L’ex giocatore della Roma ha anche annunciato alcune delle sue proposte: “Una di quelle che vorremmo realizzare il prima possibile è la costituzione delle seconde squadre, utilizzandole per colmare i vuoti delle squadre di Serie C che non vengono ammesse al campionato. Credo che sia uno dei progetti più interessanti in cui coinvolgere le squadre di Serie A che ne sono a favore”.
Tra VAR e social
Dopo le nuove polemiche sul VAR, Tommasi è tornato sull’argomento: “Resta ancora qualche perplessità, ma il giudizio rimane positivo. Non se ne può più fare a meno, è un esperimento riuscito e sta anche contribuendo a diminuire l’animosità in campo”. Dal canto suo, il presidente dell’AIC si è guadagnato l’attenzione degli appassionati con la sua campagna social, dove gli utenti potranno sottoporgli le rispettive proposte. “E’ un’idea che avevo da tanto, per aprire la Federazione a chi non ha diritto di voto. Un modo per riavvicinare al pubblico una federazione che se n’è distaccata” ha spiegato Tommasi in un intervento a Radio 1 Rai.
I commenti alla candidatura unica
Le prime spie relative al rifiuto di un candidato unico si erano accese prima del consiglio federale con le parole di Gabriele Gravina, uno dei possibili candidati al ruolo di presidente della Federcalcio. “Non saprei, dovremmo azzerare prime le posizioni dei singoli, serve una riscoperta dell’umiltà da parte di ognuno di noi. Mi sono fatto promotore di un incontro partecipato tra le varie componenti: vedremo cosa ne uscirà” aveva detto in proposito il presidente della lega di Serie C. Renzo Ulivieri, presidente dell’Assoallenatori, ha voluto ribadire il suo massimo appoggio a Tommasi: “Io per primo in tempi non sospetti avevo già fatto sapere che se si fosse candidato l’avremmo appoggiato. Ora ci dovremo sedere a un tavolo, perché anche noi abbiamo le nostre richieste”.