Elezioni Figc: candidati, scenari e retroscena. La Lega di A non ha espresso nomi

Serie A

La Lega A non ha ancora individuato un candidato da sostenere alle elezioni per la presidenza della Figc fissate per il prossimo 29 gennaio. E' quanto è emerso al termine di una lunga giornata di consultazioni a Milano tra una commissione della Lega A e le altre componenti della Figc. Al momento sarebbero almeno tre i candidati ma attenzione al nome di Claudio Lotito

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Il calcio in Italia ha una (anzi due) poltrona vacante e nessuna intesa elettorale in vista. Nonostante l'estrema crisi in cui versa il nostro movimento, testimoniata soprattutto dall'eliminazione della Nazionale dai Mondiali di Russia 2018, e la relativa necessità di riformare in maniera seriea e importante tutto il sistema, le componenti della Figc che dovrebbero eleggere il prossimo presidente non hanno trovato un accordo e si presenteranno alle urne con almeno tre differenti candidati: Cosimo Sibilia, numero 1 della Lega Dilettanti, da sempre nella politica del calcio, che ha ricevuto in serata, dalla sua assemblea il mandato per candidarsi; Gabriele Gravina, che venerdì mattina è stato votato come candidato dall'assemblea della Lega Pro, della quale è presidente; Damiano Tommasi, ex calciatore della Roma e della Nazionale, presidente dell'Associazione Nazionale Calciatori. Tre nomi, usciti fuori dalle varie consultazioni interne delle diverse assemblee e dalla riunione che si è tenuta nella giornata di giovedì a Firenze, dove era assente l'unica componente ancora senza presidente, ovvero la Lega di Serie A. 

Il planning consultativo

Proprio per ovviare all'assenza della riunione di Firenze e poter permettere ai presidenti delle prime 20 squadre del nostro movimento di analizzare con calma i vari profili e decidere con chi schierarsi, nella giornata di venerdì erano previsti presso la sede della Lega A di Milano a via Rosellini delle vere e proprie consultazioni fra una commissione ristretta di A (composta dal commissario Carlo Tavecchio, il presidente del Torino, Urbano Cairo, quello della Lazio, Claudio Lotito, l'ad del Milan, Marco Fassone, e quello della Juventus, Beppe Marotta) e le componenti federali. Come era previsto, è stato Cosimo Sibilia, il presidente della componente con il peso elettorale maggiore (34%) in Figc, il primo a presentarsi davanti ai rappresentanti della Lega Serie A, dopo il quale la commissione ha incontrato il presidente dell'Associazione degli arbitri, Marcello Nicchi, quello dell'Associazione allenatori, Renzo Ulivieri, quello della Lega B, Mauro Balata, quello dell'Assocalciatori, Damiano Tommasi, e infine il n.1 della Lega Pro, Gabriele Gravina. E' andata poi in scena l'assemblea per le valutazioni conclusive in vista delle elezioni.

Tavecchio: "La Lega A non si pronuncia"

Dopo qualche ora, il commissario straordinario della Lega di Serie A Carlo Tavecchio si è presentato ai microfoni dei giornalisti per chiarire la posizione del suo organismo: "L'assemblea non si è pronunciata su una candidatura, né su una candidatura di appoggio, quindi il discorso è legato alla scadenza del 14 gennaio e si vedrà". Nel corso dell’incontro il presidente della Lazio Claudio Lotito ha dichiarato di avere il sostegno necessario di undici club su 20 per correre. "In assemblea - ha però aggiunto Tavecchio - non sono state presentate candidature singole. Per la prima volta da un po' di tempo la Lega Serie A si è fatta promotrice di incontri con le altre componenti per valutare le possibilità, per capire. Tutte le componenti hanno ringraziato per l'invito, hanno aderito e ognuno ha detto la propria a opinione”.
 

Le parole di Sibilia

Al termine dell'incontro tra Sibilia e la commissione della Lega A, il presidente della Lega Dilettanti (neo candidato dopo la scelta della sua assemblea ndr) ha parlato ai microfoni del nostro Alessandro Alciato: "E' stato un incontro molto, molto positivo, vedremo le successive deliberazioni. Io farò ciò che mi consiglieranno il consiglio direttivo e l'assemblea della Lnd. C'è la possibilità della mia candidatura, ma non è la sola. Noi vorremmo ricostruire lo storico asse che c'è sempre stato con la Lega Serie A, ma siamo disposti a trovare soluzioni alternative. Tre candidati sono un brutto segnale? Non siamo noi a determinare il candidato unico, tutti devono dare il contributo per largo consenso".

Gravina candidato

Con l'ufficializzazione della candidatura di Sibilia, arrivata nella prima serata, come era ampiamente preventivabile la Lega Pro ha votato all'unanimità, durante l'assemblea a Firenze, la candidatura di Gabriele Gravina alla presidenza della Figc. "L'assemblea ha votato all'unanimità la mia piattaforma programmatica alla candidatura alla presidenza federale", ha detto Gravina al termine della votazione. "Da questo momento lavorerò in queste quarantottore per completare questa piattaforma e presentare nei termini la mia candidatura". "L'unanimità è un motivo d'orgoglio per me, lo è per la Lega a dimostrazione che il lavoro di questi due anni è stato un lavoro di squadra da cui emerge un messaggio fondamentale: quando fai squadra puoi vincere assieme e si vince bene. Spero sia un buon auspicio per il confronto elettorale in federazione". Gravina spiega poi di aver avuto "il piacere di un incontro" con il presidente della Lega dilettanti Cosimo Sibilia: "Abbiamo continuato a parlare dei problemi del calcio - racconta - ma credo che tutto sia legato alla posizione della Lega di serie A. Non sono particolarmente ottimista su alcune indicazioni ma dobbiamo portare avanti, ciascuno di noi, per il proprio ruolo e responsabilità, un percorso che non ci porti a fare un nostro interesse ma l'interesse per il calcio italiano".

Ulivieri vota Tommasi ma propone Marani

Dopo essere stato ricevuto dalla commissione della Lega Serie A durante le consultazioni della stessa con le varie componenti federali, anche il presidente degli Allenatori, Renzo Ulivieri, ha parlato ai nostri microfoni: "La Lega Serie A potrebbe presentare una sua candidatura. Mi hanno chiesto: 'Se ci fosse un candidato nostro, con l'appoggio dei dilettanti che fareste?'. Ho risposto che vorremmo vedere le persone, la loro capacità e affidabilità, non può essere solo un discorso di leghe", ha detto al termine dell'incontro in cui ha proposto come candidato alla guida della Figc il nome di Matteo Marani, proprio della famiglia di Sky Sport. "Speravo ci fosse convergenza, ma mi dicono che è troppo tardi. Se si vuole il cambiamento non si può presentare me che sono stato il vicepresidente di Tavecchio. Al momento continuo ad appoggiare Tommasi, ma è ovvio che rimaniamo a guardare con attenzione quello che succede. E' impossibile pensare a un candidato unico in questo momento, anche perché non c'era la volontà. Due andrebbe bene. Se fossero tre, potrebbero diventare due nelle votazioni, ma diventerebbe una cosa appiccicaticcia, uno scambio di voti senza un pensiero vero dietro. Il commissariamento? La Figc ha diritto essere libera e provare a risolvere i suoi problemi ma, se non riuscissimo a risolverli, il commissario sarebbe anche necessario".

Nicchi: "La Serie A deve indicare un candidato"

"La Lega Serie A ha la responsabilità di indicare, se ritiene, un candidato anziché un altro. Se nessuno si esprime, votare con tre candidati è sbagliato. Se invece la Lega Serie A, ascoltati tutti, si fa un'idea e la esprime, può darsi che coaguli tutti". Cosi' il presidente dell'Associazione degli arbitri, Marcello Nicchi, dopo le consultazioni con i rappresentanti della Serie A, che successivamente hanno ricevuto il n.1 della Lega di B, Mauro Balata. "Se si arriva alle elezioni con tre candidati, gli arbitri al primo turno non voteranno", ha annunciato Nicchi. "Se poi se ne scelgono due, può darsi che si converga tutti. Ci vuole un presidente federale forte: per fare le riforme serve la condivisione di tutti. La soluzione va trovata ormai all'interno di queste probabili coalizioni, candidature esterne sono fuori tempo e pericolose. Dopo queste consultazioni, spero che qualcuno faccia un passo avanti e qualcuno un passo indietro. Altrimenti ci vediamo a Roma il 29 gennaio e chi più ne ha, più ne tiri".

Il pensiero di Balata

"Si è ricreato un asse molto forte fra la Lega Serie A e la Lega B, che condividono strategie, valutazioni e cose da fare per il futuro del calcio". Lo ha dichiarato il presidente della categoria cadetta, Mauro Balata, dopo le consultazioni con la commissione della Serie A, che successivamente ha ricevuto il presidente dell'Assocalciatori, Damiano Tommasi. "Per chi si vota? Il problema non è quello del nome, ma la condivisioni di temi, dallo sviluppo dei settori giovanili alla sostenibilita' finanziaria, dalla rappresentanza federale, su cui vanno fatte delle riflessioni, alla giustizia sportiva - ha replicato Balata -. Noi vogliamo condividere con la Lega Serie A una persona autorevole e capace. Noi non abbiamo candidature da esprimere, attendiamo le valutazioni della Lega A. Siamo convinti che avremo un nome autorevole".

I dubbi di Gravina

"Emergono fratture" nella Lega Serie A, secondo il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, che si è presentato ai rappresentanti del massimo campionato da candidato alla guida della Figc con una piattaforma programmatica "di 60 pagine". "Lo scenario è ben chiaro, è un gruppo di lavoro che racchiude i diversi animi e gli interessi da tempo frazionati della Lega A, che non riesce a fare sintesi: siamo in attesa di riscoprire la capacità della Lega di esercitare la propria leadership oltre che annunciarla continuamente", ha detto Gravina, ricevuto prima del n.1 dell'Aic Damiano Tommasi. Se la Serie A dovesse avere l'appoggio della Lega nazionale dilettanti, la Lega Pro si alleerebbe con i calciatori? "Se l'idea è proporre le stesse formazioni e le stesse modalita' del passato, ci asterremo dal voto o sceglieremo una soluzione diversa", ha risposto Gravina.

Ministro Lotti: "Servono programmi e progetti"

"Non ci siamo dimenticati della situazione del calcio perché qualcuno potrebbe dire: 'se n'è andato Tavecchio allora tutto è risolto'. Assolutamente no. Abbiamo detto che il calcio è da rifondare, continuo a pensarlo, continuo a sperare, a immaginare, a volere e a suggerire, perché come ministro posso fare solo questo". Lo ha detto il ministro dello Sport, Luca Lotti, parlando con i giornalisti a Firenze, a proposito delle prossime elezioni federali della Figc, prima dell'incontro a Milano della Lega Serie A. "I vertici delle varie associazioni che compongono la Federazione e i vertici della Lega devono riorganizzarsi - ha aggiunto Lotti - arrivare a strutturare presto una governance, perché di questo c'è bisogno, puntando su progetti, su programmi, più che su uomini o personalismi. Non risponderò a nessuna domanda su un mio candidato preferito o su chi eventualmente potrei vedere meglio come presidente della Figc. Mi auguro, però, che si faccia quello che si deve fare -ha spiegato il ministro- cioè arrivare presto ad eleggere una governance, delle persone che sulla base di progetti possano far ripartire il calcio, possano rifondare il calcio, possano fare quello che abbiamo sempre detto e che non si ferma certamente alle dimissioni del presidente Tavecchio".
 

Il meccanismo delle elezioni federali

Le elezioni si terranno il 29 gennaio all’Hilton di Fiumicino. Per diventare presidente Federale al primo scrutinio il candidato dovrà avere il 75% dei voti. Difficile. Secondo scrutino, si passa al 66%: difficile, non impossibile. Solitamente, però, si va alla terza votazione che prevede il 50%+1. Ma se alla terza votazione dovessero esserci ancora tre candidati e non si raggiunge la maggioranza, i primi due andranno al ballottaggio.