Napoli-Bologna 3-1: doppio Mertens e l'autogol di Mbaye ribaltano Palacio. GOL E HIGHLIGHTS

Serie A

Michele Mastrogiacomo

Sarri supera 3-1 Donadoni al San Paolo e ritrova la testa della classifica, dopo la vittoria di sabato della Juve a Verona. Apre le marcature dopo 22 secondi Palacio, poi l'autogol di Mbaye e la doppietta di Mertens (fenomenale il secondo gol), che nelle ultime 4 partite contro i rossoblu ha messo a segno la bellezza di 9 reti e 2 assist

NAPOLI-BOLOGNA 3-1, LE PAGELLE

SERIE A, RISULTATI E CLASSIFICA

CLICCA QUI PER TUTTI GLI HIGHLIGHTS DI SERIE A

NAPOLI-BOLOGNA 3-1

1' Palacio (B), 5' aut Mbaye (N), 37' rig. e 59' Mertens (N) 

IL TABELLINO

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Rui; Allan, Jorginho (73' Diawara), Hamsik (66' Zielinski); Callejon, Mertens, Insigne (80' Rog). Allenatore: Sarri
Bologna (4-3-3): Mirante; Mbaye, De Maio, Helander, Masina; Poli (82' Donsah), Pulgar, Dzemaili; Verdi (5' Krejci), Palacio (73' Destro), Di Francesco. Allenatore: Donadoni

Certo avere un fenomeno in avanti alla lunga può aiutare. Ma questo Napoli, ed è indiscutibile, vale certamente la Juventus. Al termine della sofferta ma meritata vittoria contro il Bologna che riporta Sarri un gradino sopra Allegri nella scala che sale verso lo scudetto, sono soprattutto i numeri a dirlo. Quelli del belga, ovviamente, protagonista in campo e nel tabellino. Straordinario il suo secondo gol con un destro a giro fulminante, impressionate il suo score contro il Bologna che ora parla di 9 gol e due assist in sole 4 partite. Ma anche i numeri della squadra tutta, che mantiene la miglior difesa del campionato (appena 14 gol subiti) e continua a sgranocchiare record dopo record: maggior numero di punti di sempre nella sua storia dopo 22 giornate, frutto di 18 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta. E allora, che lo scudetto sarà una lunga corsa a due tra napoletani e juventini, oramai è chiaro anche a chi di calcio proprio non vuole saperne. Perché nonostante problemi e rallentamenti, che anche oggi il Napoli ha messo in mostra soprattutto nel primo tempo, alla fine azzurri e bianconeri vincono quasi sempre, procedendo a braccetto in un lungo duetto che oramai si protrae dalla prima giornata. E dire che lo scenario questa volta si presentava totalmente ribaltato rispetto agli ultimi episodi della saga, col Napoli costretto a rincorrere due volte: prima la Juve, scappata via a Verona, poi il Bologna, passato in vantaggio dopo appena 22 secondi. Nonostante lo svantaggio, però, i ragazzi di Sarri non si sono persi d’animo, hanno ritrovato ritmi (non esaltanti per la verità) che sembravano aver smarrito in quel di Bergamo e con pazienza e qualche errore rossoblu (vedi Masina in occasione del rigore del 2-1) hanno ristabilito le gerarchie scudetto già delineate prima di questa giornata. Fino al capolavoro di Mertens, che ha chiuso la gara e restituito al campionato la sua immensa del belga. Sempre comodo avere fenomeni in squadra. D’altronde per vincere basta poco, a volte. O molto, dipende dalle prospettive.

Una Trenza gelata

Pronti, partenza ed è subito show al San Paolo. Tutti aspettavano un Napoli arrembante, immediatamente pronto a rispondere alla vittoria della Juventus sul Verona; tutti attendevano le giocate di Mertens (già 7 gol al Bologna nelle tre partite precedenti a questa) e Verdi, l’uomo del gran rifiuto alla corte, serratissima, di Sarri e Giuntoli. E invece a sorprendere e spiazzare tutti, tifosi e giocatori napoletani in primis, ecco la premiata coppia Di Francesco-Palacio, che in appena 22 secondi confeziona il gol del vantaggio che gela il San Paolo. Dzemaili arpiona un gran pallone in mezzo al traffico e parte alla riscossa, allargando sulla sinistra dove Di Francesco supera Hysaj e mette in mezzo: Koulibaly sembra in anticipo, ma si fa scavalcare dal pallone e alle sue spalle è la testolina pelata di Palacio a infilare Reina dopo aver fatto incocciare il pallone sul palo. Sembra la fine, ma è solo l’inizio di una baraonda pallonara che per almeno 10 minuti non lascia fiato agli spettatori. Il Napoli riparte subito a testa bassa, Verdi (sì, proprio lui) si fa male a un flessore e deve lasciare il campo a Krejci tra i fischi e, su un cross di Mario Rui deviato da Palacio, Mbaye svirgola clamorosamente sulla linea e regala l’1-1 ai ragazzi di Sarri. 5 minuti e la partita sembra essere iniziata almeno da 30.

Quella mano galeotta

Giusto il tempo di respirare quel paio di minuti e la contesa riprende ancora più viva che mai. Anche perché il Napoli ovviamente vuole trovare subito il gol del 2-1, mentre il Bologna si difende e, ogni volta che può, riparte in maniera mortifera grazie a un Palacio in versione superlativa. L’assenza di Albiol, inoltre, pesa eccome nella difesa di casa, che fatica a restare vicina al centrocampo lasciando troppo spazio per gli inserimenti dell’argentino ex Inter. E così accade che, dopo due grandi occasioni per il Napoli a firma Callejon e Allan, el Trenza spaventi in almeno altrettante occasioni la porta difesa da Reina: prima taglia alle spalle di Chiriches, si gira in piena area ma sul suo destro trova la deviazione sospetta di Koulibaly (che dopo un silent check viene scagionato da un possibile tocco volontario di mano); poi sempre l'argentino scappa su un lungo lancio di Pulgar, supera in allungo il difensore romeno, ma trova l’opposizione attenta di Reina, bravo a uscire repentinamente e a respingere di piede la conclusione dell’argentino.

Mertens ringrazia Masina

Sarri è una furia, riprende i suoi difensori e striglia Hamsik e Allan per la poca copertura concessa alla retroguardia. Passato lo spavento (più che la nottata), il Napoli si riorganizza e riprende a macinare gioco, anche se in maniera più compassata rispetto alle abitudini della banda azzurra. Il primo tempo sembra essere destinato a chiudersi sull’1-1, ma evidentemente non la pensa così Masina che, a 7 minuti dal duplice fischio, pensa bene di farsi fare prima un tunnel da Callejon e poi di appogliargli, seppur molto leggermente, la mano sulla spalla destra. Lo spagnolo non vede l’ora di sentirsi toccare per precipitare a terra, Mazzoleni fischia il rigore (supportato poi da un silent check che sarà costretto a effettuare con l’auricolare del quarto uomo causa guasto del proprio) e Mertens, puntuale come i suoi gol ai rossoblu, porta i vantaggio i suoi grazie all’ottava rete (per il momento) in quattro partite alla squadra di Donadoni. Per come era iniziato il primo tempo, andare al riposo avanti 2-1 per Sarri è la migliore delle notizie.

Dries disegna capolavori

Dopo i botti dei primi 45 minuti, che la ripresa potesse correre su ritmi meno sostenuti c’era da aspettarselo. Anche perché il vantaggio del Napoli e gli scontati rimbrotti all'intervallo di Sarri congelano leggermente gli intenti bellicosi dei padroni di casa, che proseguono ad avere un’evidente supremazia nel possesso palla ma senza eccedere nelle verticalizzazioni improvvise. La sfera gira, il Bologna corre e alla lunga, soprattutto dopo un primo tempo così arrembante, le forze cominciano a venire meno agli uomini di Donadoni. Fino al minuto 58’, quando crollano definitivamente sotto il colpo da fuoriclasse della nemesi Mertens, che evidentemente deve avere qualche conto in sospeso con i poveri rossoblu. Quella con la quale il belga batte Mirante, al termine di una ripartenza veloce architettata insieme a Insigne, è un’autentica pennellata d’autore che parte dall’incrocio delle righe dell’area e attraverso l’interno destro del numero 14 napoletano va a morire proprio all’incrocio alla sinistra del portiere rossoblu. Capolavoro. Senza alcuna possibilità di replica. Le stesse, ovvero nulle, che restano ai ragazzi di Donadoni, come tramortiti dal nono gol in 4 partite (condite anche da due assist) subiti dal fantasista più bomber che ci sia. Con la tranquillità del doppio vantaggio, la partita del Napoli si trasforma in una specie di esercitazione tecnica basata ovviamente sul possesso palla, che col trascorrere dei minuti assume proporzioni sempre più schiaccianti. Le ripartenze rossoblu del primo tempo ora sono un lontano ricordo, Sarri concede riposo ai suoi giocatori più importanti e la contesa scivola via verso un pomeriggio di festa e di timori rispediti al mittente bianconero. Dopo il guizzo veronese della Juve di Allegri, il Napoli è tornato dove vuole restare per almeno altre 16 giornate. Con questo Mertens, definitivamente ritrovato, la missione resta difficile ma di certo non impossibile. Anche Younes, in tribuna ad applaudire i suoi futuri compagni, se ne sarà accorto.

LE STATISTICHE DELLA PARTITA

-Il Napoli è la squadra di questa Serie A che ha recuperato più punti (18) da situazione di svantaggio, avendo vinto sei delle sette gare in cui è andato sotto nel punteggio
-Nelle ultime 4 sfide contro i rossoblù in campionato, Mertens ha messo lo zampino in 11 reti del Napoli (9 gol, due assist).
-Il Bologna é diventata oggi la vittima preferita di Mertens in Serie A. 9 reti del belga ai rossoblu
-Era da ottobre che Mertens non trovava il gol in due gare di campionato consecutive
-Nelle ultime 4 sfide contro i rossoblù in campionato, Mertens ha messo lo zampino in 10 reti del Napoli (8 gol, due assist).
-Mertens ha trasformato tutti e 4 i rigori calciati in questo campionato
-Sesto rigore dato al Napoli in questo campionato (solo Lazio, Udinese e Sassuolo con 7 ciascuno ne hanno ricevuti di piú)
-Il Bologna ha subito gol in tutte le ultime 7 trasferte di campionato
-Terzo autogol a favore del Napoli: é la squadrea che ha beneficiato di piu autogol avversari in questo campionato, al pari proprio del Bologna
-Era da Hallfredsson (Verona-Napoli) nell'ottobre 2014 che il Napoli non subiva un gol nel primo minuto di gioco
-Tutti e 3 i gol di Palacio in questo campionato sono arrivati in trasferta