Chi è Roberto Fabbricini il nuovo commissario Figc

Serie A

"Non sono un carneade". Così si è presentato il nuovo Commissario della Federcalcio italiana. Ha un passato da atleta e una vita professionale vissuta all'interno del Coni di cui è attualmente segretario generale. Ecco la sua storia

FABBRICINI COMMISSARIO FIGC, COSTACURTA VICE. LA LEGA CALCIO A MALAGO'

Un uomo del Coni, dove da cinque anni svolge il ruolo di segretario generale, per provare a ricostruire il calcio italiano dalle macerie del fallimento della mancata qualificazione a Russia 2018. Roberto Fabbricini, romano, 72 anni, sposato e con un figlio, e' il commissario straordinario scelto da Giovanni Malago' per traghettare la Federcalcio oltre la crisi. Un passato da atleta nella categorie giovanili - fu primatista e campione italiano juniores nella 4x100 a 17 anni -, e' al Coni dal 1972 e ha cominciato dopo pochissimo a lavorare alla preparazione. E' stato dirigente del Coni dal 1984 e dal 1994 dirigente superiore: con questi ruoli ha partecipato a ben 15 edizioni dei Giochi olimpici (otto estive e sette invernali) e 9 edizioni dei Giochi del Mediterraneo, nonche' capo missione in cinque Olimpiadi. Ha spesso prestato la sua esperienza anche alle federazioni, come dimostra, di recente, il ruolo di direttore esecutivo svolto all'interno della Federazione Internazionale di Baseball, dal 2009 al 2012. A livello internazionale e' stato componente della Commissione Tecnica Giochi del Mediterraneo e della Commissione "Giochi Olimpici" dei Comitati Olimpici Europei (COE). Il ruolo di 'commissario' non e' nuovo per Fabbricini che nel 2014 venne nominato come reggente del comitato regionale Coni Marche dopo le dimissioni del presidente Fabio Sturani.

"Nessuno è in pole position, i nomi sono quelli: Conte, Mancini, Ancelotti, Ranieri"

Il nuovo commissario straordinario della FIGC ha poi parlato della scelta del nuovo ct dell'Italia, argomento che verrà trattato con l'ausilio di Alessandro Costacurta: "Abbiamo detto con Alessandro Costacurta che ora decideremo il ct della Nazionale per le due partite dell'Italia a fine marzo e non sarà poi lo stesso che guiderà la Nazionale. I motivi sono legati a contratti in essere con altri club o a impegni personali presi precedentemente. Non c'è stato un contatto diretto immediato, so che Roberto Mancini è a Roma ma non l'abbiamo sentito. I nomi sono quelli, Antonio Conte che sembrerebbe voglioso di rifare un'esperienza con la Nazionale, Carlo Ancelotti che da quanto leggo sui giornali apre e socchiude la porta. Ranieri? Nessuno è fuori dai giochi, tutti coloro che hanno nobilitato il calcio italiano saranno presi in considerazione. Nessuno è in pole position. Non ho mai parlato con Di Biagio di queste cose, non mi sembrava appropriato anche perché l'ho visto allo stadio solo qualche volta. Lui traghettatore? È una parola che non mi piace. Ora che ho un'altra carica, vediamo con Costacurta di tracciare un progetto per l'immediato e vedere un po' più in là".