Figc, Fabbricini a Pecoraro: "Tifa Napoli? Meglio astenersi da certe battute. Troppe 30 squadre in A"

Serie A
fabbricini

Il neo commissario della Figc risponde alle parole del procuratore federale Pecoraro, che in televisione aveva detto di fare il tifo per il Napoli nella corsa scudetto: "Capisco fosse una battuta, ma in questo momento sarebbe stato meglio evitarla". Poi un pensiero sulla Serie A: "Troppe 20 squadre"

ECCO PERCHE' CONTE NON TORNERA' IN NAZIONALE

"La battuta di Pecoraro? Poteva astenersi". Il neo commissario della Figc, Roberto Fabbricini, torna sulle parole rilasciate dal procuratore federale che aveva detto di tifare per il Napoli nella corsa allo scudetto. "Sono una persona a cui piace lavorare con il sorriso sulle labbra, per cui le battute le prendo per tali" - continua Fabbricini - "ma debbo dire che in questo momento delicato, particolare, in un momento in cui fra l'altro l'aspetto tecnico del campionato di Serie A sta vivendo una situazione al vertice molto equilibrata, le componenti federali, a qualunque tipo e livello operino, da un segretario di federazione a un procuratore di giustizia, dovrebbero astenersi da fare queste considerazioni. Questa è la mia opinione, ma onestamente io sfido chiunque di noi la domenica alle cinque che non chieda cosa ha fatto la sua squadra, è una passione che tutti abbiamo e ci portiamo dietro quando occupiamo delle sedie delicate e importanti".

"Io stamattina ho sentito il Pecoraro, ci siamo sentiti ma soltanto perché ci diamo appuntamento per farci una chiacchierata, non abbiamo toccato il tasto, ma credo che l'urgenza assoluta sia di dire bene a tutto il mondo, ai componenti del calcio 'signori cerchiamo di essere molto rilassati, non pensare a situazione che possano dare suscettibilità', perché in fondo c'è gente che nel calcio ci mette quello che ci mette, padroni di società, dirigenti, tecnici e qualunque battuta poi offre il gesto a interpretazioni dietrologiche che non vanno bene", ha proseguito Fabbricini che su questo tema aveva anche lui fatto una battuta.

"Ieri uscendo da via Allegri ho fatto una battuta, allora penso alla Roma, io sono romanista. Anche io la domenica sto attaccato alla tv e seguo, però onestamente per me, poi visto che avevo ruoli particolari al Coni dove mi impattava molto la passione sportiva, la partita finiva alle sette del pomeriggio. Io dico che tutti abbiamo una certa passione e ce la teniamo, non penso ci sia nessuno, anche tra di voi, che non abbia la squadra del cuore".

Nel suo lungo intervento, Fabbricini ha spaziato anche sui temi che ora dovrà affrontare nel suo nuovo ruolo di commissarrio della Figc, a cominciare dal numero di squadre che militano in Serie A, troppe secondo il Segretario del Coni: "Anch'io fino a ieri da appassionato di calcio ho sempre detto: 'ma forse 20 squadre sono troppe', il campionato è lungo, ci sono domeniche in cui 4 o 5 partite già a febbraio non valgono più nulla. Io a titolo personale penso che un campionato a 20 squadre sia eccessivo".

Altro tema caldo quello della riduzione del numero dei giocatori extracomunitari. "Al Coni annualmente riceviamo dal Governo indicazioni per abbassare il numero degli ingressi di extracomunitari nella totalità degli sport. L'argomento è stato trattato nell'ultima Assemblea soprattutto da due presidenti, Pallacanestro e Pallavolo, in quanto la forte presenza di giocatori provenienti da federazioni straniere e extracomunitarie va chiaramente ad impattare negativamente sul livello tecnico delle varie nazionali, e questo vale anche per il calcio", ha aggiunto Fabbricini. "Recependo le indicazioni del Governo ogni anno ci siamo sforzati di ridurre anche con numeri unitariamente limitati e dal prossimo anno dovremmo ancora abbassare andando a toccare certamente anche il mondo del calcio".

Fabbricini ha anche aggiunto che "anche guardando il campionato primavera vediamo ragazzi con nomi che vengono dall'est europeo o dal continente africano in numero esorbitante, questo è un aspetto da seguire. Non possiamo pensare che ci sia una liberalizzazione d'ingressi di giovani che vanno a impattare negativamente sul livello tecnico del calcio italiano