Inter-Bologna, Spalletti: "Il gruppo esce fuori nelle difficoltà. Su Rafinha ho dubbi"
Serie AScacciare la "pareggite" e conquistare punti fondamentali per la corsa Champions: i nerazzurri non hanno alternative. Peserà l'assenza di Mauro Icardi, non convocato da Spalletti che ha preferito non rischiarlo. L'allenatore ha presentato la sfida in conferenza
In casa Inter c'è un solo imperativo: ottenere i tre punti e tornare a sorridere dopo il momento negativo. Dopo i pareggi contro Fiorentina, Roma, Spal e Crotone, i nerazzurri vogliono tornare alla vittoria. Testa al Bologna a San Siro, ma senza Mauro Icardi, rimasto a casa per un problema fisico. Luciano Spalletti ha presentato la partita in conferenza stampa.
"Purtroppo Mauro non può essere della partita, ha provato a restare col gruppo ma nei movimenti improvvisi con la palla sente il dolorino e quindi tutte le prove che sono state fatte portano alla conclusione che è meglio aspettare perché c'è il rischio di aggravare".
Cancelo sarà della partita? Candreva va un po' a calare nella partita: è una questione atletica o tattica?
"Cancelo è un calciatore che ha delle qualità, che quando riesce ad essere tranquillo può dare una mano. Non devo essere riconquistato, sono uno che deve dare delle regole per la squadra che voglio vedere in campo e far sì che si comportino in quel modo. Io non creo rapporti difficili, è una questione di gestione generale della squadra. Candreva ogni tanto abbassa la qualità, è un giocatore che ha bisogno del supporto dell'entusiasmo del momento, ora un po' tutti hanno abbassato la propria convinzione".
Alla luce anche di ciò che stanno facendo Roma e Lazio, si sente fortunato?
"Mi sento fortunato, perché lavoro all'Inter, con un ambiente bellissimo e una squadra fortissima, mi trovo bene. Pensi che sono in affitto e ho voluto comunque fare la stanza degli ospiti a casa mia, perché non solo voglio restare ma voglio anche ospitare persone. Non c'entra ciò che fanno le altre squadre, importa ciò che facciamo noi perché non si vive dei risultati mancati degli altri".
Dopo il Crotone aveva detto che aveva ancora qualche carta da giocare. E' questa l'occasione?
"I calciatori che ho a disposizione li ho tutti in considerazione, però poi bisogna alzare sempre il livello di qualità offensiva, bisogna fare qualcosa in più per gol e occasioni da creare; ma al tempo stesso non dobbiamo nemmeno perdere l'equilibrio di squadra. Spesso abbiamo rischiato di prendere dei gol perché abbiamo concesso di più. In settimana abbiamo sperimentato una tattica diversa".
Si è parlato molto di Lautaro Martinez, come lo commenta?
"Io devo fare le cose fondamentali per questo momento e l'immediato futuro. Abbiamo bisogno di fare risultato e dar forza ai nostri calciatori. I direttori fanno bene ad organizzare il futuro, ma io ho la priorità di guardare al presente, non possiamo sprecare energie a fare questo tipo di pensieri. Fare complimenti ad altri giocatori fa solo venire qualche dubbio nella testa a chi ci deve tirare fuori da questo momento".
Le condizioni di Rafinha gli permettono ora di giocare di più?
"Ci sono forti dubbi, perché poi devo sostituirlo se parte dal primo minuto. Vanno fatte delle valutazioni, ma è chiaro che pensiamo anche a questa opzione perché può dare qualità nella trequarti offensiva come ultimo passaggio. Nell'attacco degli spazi non mi sembra abbia attrazioni importanti, ma nel palleggio nello stretto riflette il modo di giocare del Barcellona".
Ha notato qualche differenza allo spogliatoio? La squadra è unita come all'inizio?
"Nei momenti belli e felici è vero che si diventa un buon gruppo, ma se si vuol fare un accostamento alla famiglia, nel senso di essere disponibili a sobbarcarsi anche le difficoltà dell'altro, questo accade nei momenti negativi se si è professionalmente organizzati. Perché c'è bisogno di fare quel qualcosa in più e di assumersi le responsabilità del compagno. Questo sta avvenendo in tutti gli elementi, lo posso assicurare".
Spalletti si è quindi rivolto ai giornalisti presenti. "Vi ho visto anche voi poco pronti come l'Inter, siete sempre qui ma poi siete stati anticipati, qualcuno ha provato a dare una svolta alla propria carriera e mettersi al pari delle grandi firme del giornalismo sportivo. Ma non sarà facile, perché le penne si fanno muovere dalla verità e qui ce n'era poca. Un articolo dove troppe cose non vanno bene, io non mi devo assolutamente giustificare con nessuno, però non ho niente da dire in funzione di quello che è successo. Io parlo con chiunque venga a chiedermi le cose in modo corretto. Ciò che non mi sta bene è che si sia detto che nella mia società non spendano e che l'ambiente sia ad un passo dalla follia; ci posso leggere soltanto la volontà di farci del male, creata ad arte per far sì che poi ne scaturisca una frattura tra me, la società e l'ambiente e questo non si può assolutamente accettare, per cui dopo 20 giorni ritrovare le parole adatte diventa difficile, ma il concetto ce l'ho ben chiaro. Non ricordo di preciso cosa e quando l'ho detto, ma ho semplicemente detto che c'era stato una forte involuzione, e la follia - ammesso che abbia usato questa parola - era riferita alla nostra squadra. Di una chiacchierata di un'ora si è parlato solo di cinque minuti".