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Inter, Spalletti: "La Roma di Di Francesco poteva essere più in alto. Totti? Io sempre aperto"

Serie A
Luciano Spalletti, allenatore dell'Inter (Getty)

L'allenatore nerazzurro: "La Roma dovrebbe stare molto più in alto, per esempio gli anni passati stava molto più in alto. Noi dell'Inter siamo cittadini del cielo che abitano sulla terra, non c'è depressione per noi. Totti? Parole inequivocabili, non ci posso fare niente"

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Archiviato il successo contro il Bologna a San Siro - che ha chiuso un periodo complicato soprattutto dal punto di vista dei risultati - l'Inter torna in campo a Marassi per affrontare il Genoa di Davide Ballardini. Un'occasione per trovare continuità ai tre punti di domenica scorsa e mantenere così un posto in zona Champions League senza permettere alle dirette concorrenti di avvicinarsi. Sono ora 48 i punti in classifica che mettono la squadra di Spalletti al terzo posto della graduatoria, alla vigilia del confronto con i rossoblù l'allenatore affronta così i temi della gara che non vedrà né Mauro Icardi né Ivan Perisic tra i protagonisti: i due calciatori non sono stati infatti convocati dopo aver saltato anche l'allenamento odierno.

La frecciata a Di Francesco

Spalletti ha iniziato la sua conferenza parlando proprio delle condizioni di alcuni calciatori: "Rafinha potrà giocare 90 minuti quando si allenerà tutta la settimana per un paio di settimane - ha detto - ma può giocare anche ora ma la squadra che deve sapere che dovrà sopperire alla sua mancanza di continuità. Icardi e Perisic sono giocatori che vorremmo sempre avere in gruppo. Abbiamo fatto delle prove ma non sono stati sviluppati allenamenti che potevano consentire l'ingresso in partita con i ritmi partita. Abbiamo una rosa con altri calciatori che ci hanno dato le risposte che ci aspettiamo. Su Di Francesco? Se quando dice che sopra di loro ci sono squadre che hanno fatto mezzo tiro in porta si riferisce a noi, sono d’accordo con lui. Ma la Roma poteva stare molto più in alto, gli anni passati ha lottato per lo scudetto".

"Borja non è in difficoltà"

Poi, su Borja Valero: "Per dare delle valutazioni serve supporto video, non bisogna vedere se ha perso l'ultima palla dell'ultima partita. Se si guardano i metri che fa, gli assalti che porta al portiere o al mediano basso, nonostante la sua fisicità, ci si accorge che c'è differenza rispetto agli altri. Non è in difficoltà, può passare momenti in cui fa meglio il suo mestiere e altri meno, come tutti gli altri. Per me non c'è nessun punto di partenza in cui parte avvantaggiato o svantaggiato. Ambiente depresso? Teneteci lontano i depressi! Noi dell'Inter siamo cittadini del cielo che abitano sulla terra. Non c'è depressione per noi. La strada che abbiamo fatto è quella per essere oggi terzi, poi certe cose le dobbiamo fare ancora meglio. Nell'ultima partita non mi è piaciuto cos'ha fatto la squadra in superiorità numerica e quella che è stata la qualità e la ricerca. Ma siamo in grado di andare a Genova e vincere contro un Genoa stratosferico in questo momento, che da quando è arrivato Ballardini è la terza forza del campionato e ha vinto le ultime due in trasferta. Troveremo entusiasmo dagli spalti, capace di trasferire ai giocatori che assorbono tutta la partecipazione dei tifosi. Ma ripeto, siamo in grado di vincere e dobbiamo andare a fare questo".

"Le voci di mercato creano problemi"

E ancora: "Per provare a segnare di più servono anche alternative a Icardi e Perisic, vedi Karamoh la scorsa settimana. Il processo è ormai iniziato. Con Karamoh abbiamo più entusiasmo, le possibilità di andare a fare gol sono intatte. Mercato? Parlarne ancora a me crea problemi, soprattutto se si parla di rivoluzioni. I giornali li leggono tutti e stamattina quando sono arrivato erano i ragazzi commentavano quello che li circonda. Sto suggerendo al presidente di creare una terza squadra virtuale, quella con le decine di nomi che ci vengono accostati. A me interessano i giocatori che ci sono. Eder doveva partite, se non ci fosse stato lui a levare le castagne dal fuoco non so cosa avremmo mangiato. Parlerò anche con il presidente di questo cosa. Io sono l’allenatore e noi siamo terzi in classifica e manca metà campionato e si parla di rifondazione e rivoluzioni...".

"Non ho mai visto la squadra in difficoltà"

"I tifosi devono fare il tifo per i nostri giocatori, non per la squadra virtuale. Per me non è vero che l'erba del vicino è sempre più verde. Per me è verdissima la mia. Questa Inter è ancora inespressa. Si lavora e si cresce, poi c'è una ricaduta e si rilavora, arrivando a un'altra crescita. C'è un picco che ti crea problemi e via così. Noi siamo andati in difficoltà, ma abbiamo bilanciato facendo tanti punti prima. Però poi quando si arriva in fondo il campionato dice la verità del lavoro che hai fatto e di quello che hai sviluppato. E io vedo interesse, partecipazione, disponibilità ad apprendere. Per cui mentre prima c'era entusiasmo perché avevamo vinto oggi c'è più difficoltà per le ultime prestazioni. Però anche lì c'è stato equilibrio, non ho mai visto la squadra in difficoltà. Vi rammento i pali, che all'inizio dell'anno vi piacevano tanto. Ne abbiamo colpiti più di tutti".

Sui possibili cambiamenti e su Brozovic

"Oltre agli interpreti principali bisogna poter cambiare anche modulo. Si voluta l’alternativa. Ultimamente si era parlato di questa alternativa, ma alla fine si ripassa sempre per un assetto con tre centrocampisti che ruotano. Candreva mai in discussione, posso farlo giocare o no ma è uno di quelli che in fondo farà vedere i suoi numeri. Brozovic? Non sarà titolare; è un ragazzo timido e introverso, era dispiaciuto già a fine partita per la situazione. Se avrò bisogno lo tirerò dentro e sono convinto che mi darà tutta la sua qualità. Karamoh è amato da tutti nello spogliatoio, ha una faccia che parla, è facile volergli bene. Ha tutto per diventare un buon calciatore, mantenendo l'attenzione per il processo di crescita. Il messaggio di fedeltà di Skriniar? Non avevo dubbi, vedrete che resterà a giocare nell'Inter ancora diversi anni".

"Totti? Non posso farci nulla"

Infine, una risposta alle parole di Totti: "Francesco si è espresso in modo inequivocabile. Segna un punto preciso su quello che è il nostro rapporto anche se da parte mia l'apertura sarà sempre la stessa. Chiaro che quando hai un ruolo devi esercitarlo. Non posso farci nulla".