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Chievo-Cagliari, Maran: "Vittoria ritrovata con merito. Ho trasmesso la mia serenità alla squadra"

Serie A

Il Chievo torna alla vittoria dopo un lungo digiuno. Il protagonista è Giaccherini, che entra dalla panchina e con una gemma su punizione sblocca il match. Poi Inglese e Pavoletti. Maran: "Giaccherini si è subito integrato alla grande, ha qualità morali importanti"

CHIEVO-CAGLIARI 2-1, RIVIVI IL MATCH

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Dieci partite senza vittoria, un'eternità che il Chievo è riuscito ad interrompere con il successo ai danni del Cagliari. Giaccherini e Inglese, due protagonisti "nuovi" per Maran: il primo un nuovo acquisto che è entrato dalla panchina alla grande, l'altro ritrovato dopo una serie di problemi fisici. E al fischio finale l'abbraccio liberatorio, il Chievo vede la luce in fondo al tunnel: "Una vittoria che non arrivava da troppo tempo - ha ammesso Maran a Sky Sport 24 - e che oggi abbiamo ritrovato con merito. L'abbiamo inseguita e oggi l'abbiamo ottenuta con una prestazione che dà nuovamente fiducia ai ragazzi e all'ambiente. Questo periodo negativo ha fatto male un po' a tutti, ma nonostante questo oggi ho visto uno spirito importante in campo, tutti hanno messo del loro, sia chi ha giocato sia chi non l'ha fatto. Questi momenti duri sono quelli che alla fine rinsaldano determinati concetti di questa società".

"Ho trasmesso la mia serenità alla squadra"

Una vittoria fondamentale, firmata dalla strana coppia Giaccherini-Inglese: "Giaccherini è entrato bene - continua Maran - è un ragazzo che ha qualità tecniche e del quale sto scoprendo anche qualità morali. Si è subito integrato nel nostro spirito di gruppo. Inglese? Domenica scorsa aveva giocato con la febbre, aveva stretto i denti. Oggi è riuscito a darci una mano e a fare meglio". La costante di questo periodo negativo, nonostante le difficoltà, è stata comunque la serenità che Maran ha trasmesso ai suoi: "Ho visto i ragazzi non dico impauriti, ma non con la giusta tranquilità. Quindi ho pensato che dovevo essere io a dargliela. Anche l'ultima sconfitta col Genoa era una sconfitta dettata dalla paura. Dovevo trasmettere alla squadra spirito battagliero e serenità, ma ho semplicemente fatto il mio lavoro. Le voci sulla mia panchina? Credo che un allenatore non debba ascoltare quello che si dice, ma concentrarsi sulla squadra".