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Allan, l'uomo in più del Napoli di Sarri

Serie A
Allan, Napoli (Getty)

Corsa, quantità, qualità, tempi d'inserimento e gol (già quattro in campionato): il centrocampista classe 1991 è l'uomo in più di questo Napoli. Sarri non rinuncia mai al brasiliano, sempre in campo in tutte le gare della stagione

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Per capirne l'importanza, basta guardare i numeri: 25 gare in campionato disputate dal Napoli fino a questo momento, due di Coppa Italia, una di Europa League, due per il preliminare di Champions League e sei nella fase a gironi della competizione. E lui sempre in campo, dall'inizio o a partita in corso. Un record che detiene insieme a José Callejon. Insostituibile, Allan. Uno che (calcisticamente) ha fatto innamorare Maurizio Sarri, diventando un punto fermo di un Napoli che prosegue nel suo campionato da primato. Brasiliano di nascita, napoletano d'adozione. Colpo di fulmine con quella città dove è arrivato dall'Udinese nell'estate del 2015: "Di Natale mi disse che Napoli è una città meravigliosa in cui vivere, con le persone che hanno un amore speciale per il calcio", ha ammesso Allan. Che del calore del pubblico azzurro non riesce più a farne a meno, basta guardare i festeggiamenti al San Paolo dopo il successo contro la Spal che porta la sua firma. Motorino instancabile, corsa, intelligenza tattica, quantità, qualità e tempi d'inserimento: in due parole, centrocampista moderno. Con il piacevole vizio del gol.

Famiglia, tatuaggi, Napoli e Brasile: nel mondo di Allan

Già, il gol. Quello decisivo contro la Spal che ha permesso alla squadra di superare nuovamente la Juventus in classifica è il quarto di un campionato che lo sta vedendo sempre più protagonista: a dare equilibrio alla formazione azzurra c'è infatti questo centrocampista brasiliano classe 1991 che sogna lo Scudetto e una chiamata dalla sua Nazionale. "Meriterei un'opportunità, non dico il Mondiale ma sappiamo che il Brasile ha tanta qualità. Se arrivasse la chiamata penso che sarei pronto, credo di meritare almeno la considerazione", ha ammesso Allan. Che per il momento si deve 'accontentare' di essere l'uomo in più del Napoli di Sarri. "In questi tre anni qui ho cercato di migliorare i miei punti deboli, spero di poter crescere ancora. E' bello segnare ma soprattutto vincere, ora dobbiamo tenere i piedi per terra e continuare cosi. Mancano ancora tredici partite e dobbiamo pensare gara dopo gara". E chissà che in caso di successo tricolore non trovi spazio sulla sua pelle un altro tatuaggio, vera a propria passione. Fede (è molto religioso), tatoo, Napoli e l'amore smisurato per la sua famiglia (la moglie Thais e i due figli Miguel e Manuela): il mondo a 'tinte azzurre' dell'insostituibile Allan.