Genoa, Medeiros: "Qui c'è molta intensità, voglio aiutare la squadra. Ringrazio i miei compagni"

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Arrivato a gennaio dallo Sporting, il portoghese classe 1994 si è raccontato al sito ufficiale della sua nuova squadra. Dall'ambientamento e le similitudini tra Genova e la sua Horta, fino alle differenze riscontrate tra il calcio italiano e quello portoghese

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Finora soltanto due presenze con soli 55 minuti giocati, ma Iuri Medeiros scalpita e vuole prendersi il Genoa. Il portoghese classe '94 arrivato in prestito dallo Sporting sta affrontando un periodo di ambientamento e cambiamenti: legittimo, per chi come lui viene da un calcio profondamente diverso come quello che giocava nella Liga Portoghese. Medeiros si è raccontato al sito ufficiale della società rossoblu: un calcio diverso, ma anche qualche similitudine tra Genova e la sua città d'origine, Horta; l'aiuto dei compagni, la volontà di aiutare la squadra. "Voglio dire grazie a tutti i miei compagni per la loro gentilezza nei miei confronti e per come mi stanno aiutando - ammette Medeiros - soprattutto Miguel Veloso, Pedro Pereira e Daniel Bessa. Loro non mi perdono mai di vista e mi traducono quando non capisco. Sono dei punti di riferimento anche fuori dal campo". La prima differenza, lampante, è quella relativa al tipo di calcio che ha trovato qui in Italia: "Più fisico e tattico. Anche in Portogallo facevamo sedute in paletra, ma non correvamo così, con questa intensità. Ma è un ottimo metodo per migliorare la resistenza e aumentare i volumi. Quando sono arrivato - prosegue Medeiros - ero indietro di condizione. Ora sto recuperando".

"Ho sempre avuto in testa il calcio, gioco da attaccante"

Dalle qualità in campo alle preferenze, anche culinarie, fuori: "Il baccalà non mi piace per niente, anche se so che c'è una grande tradizione qui. Ma preferisco pizza e spaghetti... Genova? Simile a Lisbona e Porto. Ma io vengo da Horta, un paese dell'isola di Faial che si trova nella regione autonoma delle Azzorre: lì si pesca che è un piacere". Medeiros svela anche i suoi gusti extracalcistici: "Mi piacciono i film d'azione e la musica hip-hop". Poi, però, si torna al calcio: "Ce l'ho in testa fin da piccolo. Ho sempre giocato da attaccante, già nello Sporting Horta". Poi sono seguite tante esperienze in tutte le rappresentative giovanili: "Mi hanno fatto crescere e così i sacrifici fatti hanno assunto un senso. Anche se siamo dei privilegiati, per noi calciatori non è facile lasciare la famiglia quando si è giovani. Ora ho l'ambizione di aiutare il Genoa".