Serie A, Massimo Corcione: la storia di una stagione in 3 immagini

Serie A

Massimo Corcione

Tre fotogrammi fermano il senso di questo sabato italiano che può segnare la storia di una stagione che resterà comunque memorabile

LAZIO-JUVE, GLI HIGHLIGHTS

NAPOLI-ROMA, GLI HIGHLIGHTS

La prima immagine coglie il sorriso mai così soddisfatto di Max Allegri quando Dybala ha scelto il terzo minuto di recupero per chiudere la partita con la Lazio; la seconda immortala la faccia venata da una lacrima di un bambino napoletano nell’istante successivo al gol di Dzeko, troppo simile a un colpo di scudiscio per non provocare una crisi collettiva di pianto al San Paolo; l’ultima è la ripresa in campo largo del pubblico di Napoli, mentre riserva ai propri giocatori un tributo di applausi dopo una sconfitta che nessuno aveva previsto, per giunta seguita a una vittoria juventina arrivata in pieno recupero.

Che significato dare al suono travolgente di quello spontaneo omaggio popolare? È un guanto di sfida rilanciato, in attesa dello scontro diretto di aprile a Torino, oppure il sentito ringraziamento per il sogno vissuto al di là della più fervida immaginazione? Per conoscere la risposta toccherà attendere, almeno fino al giorno del recupero di Juventus-Atalanta (14 marzo, ore 18), la partita non giocata per la neve che ha fermato per una settimana mezza Italia.
Ma una prima, significativa risposta arriverà mercoledì da Londra: a mettere sotto esame la Juve sarà la Champions e soprattutto il Tottenham, l’ostacolo che la separa dai quarti di finale. Per ora la classifica dice ancora Napoli: un punto di vantaggio, nonostante in un colpo solo di punti Allegri ne abbia recuperati tre a Sarri. È tutto da valutare l’impatto che l’Europa avrà sulla lotta scudetto: al doppio fronte il Napoli rinunciò quasi consapevolmente, perdendo l’andata con i tedeschi del Lipsia, salvo poi pentirsene quando era ormai troppo tardi. Dopo sei scudetti consecutivi, gli juventini non possono rinunciare all’obiettivo europeo.
Nell’attesa del verdetto londinese, resta aperto il giochino per decrittare la maschera soddisfatta dell’allenatore della Juventus: 90 minuti prima di conoscere il risultato di Napoli-Roma, aveva già consumato parte della sua vendetta. La Grande Bellezza del gioco napoletano è stata oscurata con un’azione di forza: questo è stato il gol di Dybala, il ragazzino che in Argentina non hanno ancora consacrato e che in serie A viaggia sempre a intermittenza. La vittoria sulla Lazio peserà tantissimo e l’esibizione muscolare vale come una prova di maturità.

Sulla Grande Bellezza è stata gettata un’ombra, ma non è stata spenta. Per quel che conta, la partita di Napoli è stata un’altra cosa, divertimento puro che ingigantisce anche la quotazione della Roma: nessuno aveva segnato tanto al Napoli, Dzeko è tornato centravanti da sogno, Allison ha confermato che si può essere grandi portieri con passaporto brasiliano, il turco Under è stato bravissimo nel gioco di sponda. Così Di Francesco, superata la Lazio, è straordinariamente approdato con la squadra al terzo posto, davanti pure all’Inter che col Milan avrebbe dovuto interpretare un amarcord suggestivo più per le bandiere di San Siro che per il gioco. Il calcio show – scudetto o non-scudetto – non abita né a Milano, né a Torino. E la Grande Bellezza merita più di un fotogramma.