Sampdoria-Inter, le chiavi tattiche della sfida

Serie A

Francesco Lisanti

La Sampdoria di Giampaolo in casa ha un rendimento eccezionale, ma l'Inter di Spalletti potrebbe avere le armi giuste per attaccarla

SAMPDORIA-INTER, LA PARTITA IN DIRETTA LIVE

Esistono due diverse Sampdoria

La gara di andata tra Inter e Sampdoria si è chiusa con una sofferta vittoria della squadra di Spalletti, che pure aveva controllato agevolmente il flusso del gioco per un’ora, salvo perdere progressivamente le distanze e subire il tentativo di rimonta della Samp nel finale di partita. In ogni caso, è difficile trarre indicazioni rilevanti dall’ultimo precedente, perché la Sampdoria che gioca in trasferta (come all’andata) è una squadra dal rendimento notevolmente inferiore rispetto alla Sampdoria che gioca in casa, sia nei risultati che nelle performance.

L’attuale classifica dice che, se solo si potessero giocare tutte le partite nel proprio stadio, la Sampdoria sarebbe seconda alle spalle della Juventus, e avrebbe il quarto attacco e la quinta miglior difesa del campionato. Al computo delle sole partite in trasferta, invece, è quindicesima per punti raccolti, ottava per gol segnati e quindicesima per gol subiti. In generale, la fase difensiva della squadra di Giampaolo ha molte lacune (il modello statistico degli expected goals la posiziona diciottesima per xG concessi), ma queste lacune si accentuano vertiginosamente nelle partite in trasferta.

Quando la Samp è lontana da Marassi i tiri concessi (16.3) aumentano del 19% rispetto alle partite in casa, e i tiri in porta concessi (6.5) del 49%. Sono volumi molto vicini a quelli del Verona, a sua volta la seconda difesa più permeabile del decennio. Nelle partite casalinghe, invece, le statistiche difensive rispecchiano la posizione in classifica della Sampdoria. Un simile scostamento si ripropone nella metà campo offensiva: quando gioca a Marassi, la Sampdoria aumenta del 5% i tiri tentati, dell’11% i tiri in porta, e del 22% i tiri all’interno dell’area di rigore rispetto alle partite giocate in trasferta.

Una possibile spiegazione è che il gioco di Giampaolo, con la difesa molto alta, la circolazione corta e sofisticata, il rombo che si deforma in fase difensiva e deve poi ricomporsi dopo il recupero palla, richieda grande applicazione e concentrazione.

Con personalità e fiducia, la Samp costruisce l’azione con il triangolo Ferrari - Torreira - Silvestre, muove il centrocampo del Torino e arriva al tiro in area da posizione favorevole.

Per i giocatori, forse, è più semplice sostenere questo sforzo mentale con la spinta del pubblico, così vicino al campo, in una cornice che esalta la qualità e le idee della squadra. Al contrario, in contesti più deprimenti, la Sampdoria ha mostrato incomprensioni inspiegabili come quella tra Silvestre e Viviano di domenica scorsa, a Crotone, o il rinvio sbilenco dello stesso Viviano a Cagliari che colpì la schiena di Farias e terminò in porta.

Sul piano delle motivazioni e della brillantezza, dunque, l’Inter deve aspettarsi un avversario molto più temibile di quello che ha appena subito quattro gol dalla squadra di Walter Zenga. Anzi, a rigor di classifica, affronterà la seconda miglior squadra del campionato.

I problemi difensivi della Samp

All’interno di un’analisi pubblicata a novembre, Battazzi aveva messo in luce le numerose difficoltà che la Sampdoria incontrava nella fase difensiva. Nel frattempo è trascorso più o meno un girone di campionato, ma quelle difficoltà risultano ancora decisamente attuali. Una di queste è la pressione degli attaccanti sul portatore di palla che non è sempre adeguata, e contrasta con i movimenti in avanti della linea di difesa. Nell’ultima giornata il Crotone ha prodotto due gol, il primo e il secondo, con due lanci lunghi dalla propria trequarti, tanto che in entrambe le occasioni anche la regia si è fatta sorprendere dalla rapidità dello sviluppo.

La profondità viene spesso ricercata nella zona di Silvestre, molto più lento di Ferrari nell’inseguire gli attaccanti avversari. Contro il Crotone, poi mancava anche Bereszynski e Giampaolo è stato costretto a schierare l’acciaccato Sala, anche lui poco rapido in accelerazione, che ha poi causato il rigore del 2-0 (ma il polacco sembra sulla via del recupero per la partita di domenica). Contro le transizioni rapide, la Sampdoria soffre anche un centrocampo poco muscolare per contrastare l’azione sul nascere, o ripiegare in tempo per coprire lo spazio sulla trequarti.

Ci sono poi dei difetti strutturali alla scelta del modulo: la copertura dell’ampiezza è affidata al lavoro delle mezzali, che devono essere veloci ad accompagnare l’azione verso l’esterno, e si trovano spesso in inferiorità numerica tra il terzino che sale e il centrocampista che si muove alle loro spalle (è successo spesso contro l’Udinese, che aveva due mezzali molto fisiche come Fofana e Barak).

Inoltre, la linea di difesa ha come riferimento il pallone e le distanze reciproche per mantenere compattezza orizzontale, così diventa facile per gli avversari attaccare il lato debole con un cambio di gioco.

Non serve neanche grande creatività per attaccare velocemente la Sampdoria: Linetty è in ritardo su De Silvestri, così l’uscita di Murru libera lo spazio per servire Niang, che può puntare Ferrari. È difficile modellare il 4-3-1-2 sugli schieramenti avversari.

Il sistema difensivo di Giampaolo sembra quindi congeniale alle caratteristiche dell’Inter, una squadra che ricerca la verticalità e concentra molte azioni offensive sulle fasce. Il piede delicato di Skriniar, inoltre, potrebbe rendere ulteriormente complessa la copertura della profondità contro il tridente nerazzurro. A causa di questi incroci, la partita di andata ci mostrò una delle versioni più brillanti dell’Inter di Spalletti: dopo una lunga attesa, quella brillantezza potrebbe ritornare.

L’Inter si trova meglio senza palla

A fronte di questa emergenza difensiva, Giampaolo ha scelto un approccio da start-up californiana, risolvere un problema cambiando le regole. Tra i vari motivi per cui la Sampdoria ottiene risultati molto diversi a seconda che giochi in casa o in trasferta, c’è anche il fatto che in casa riesce a far circolare il pallone per più tempo (+1.5% di possesso palla) e con più qualità (+0.5% di precisione passaggi). Sono variazioni poco sensibili ma in sostanza rappresentano la scelta della Sampdoria di giocare delle fasi di possesso più ragionato e meno verticale per consolidare la struttura modulare e soprattutto nascondere il pallone agli avversari.

Al contrario, come ha dimostrato anche l’ultima uscita contro il Napoli, l’Inter preferisce respirare senza il pallone. Spalletti ha schierato un 4-4-1-1 compatto a protezione della propria metà campo, con il trequartista (Rafinha prima, Borja Valero poi) sempre nella zona di Jorginho, e le due linee di difesa e centrocampo strette e ravvicinate. La stessa strategia si adatta a schermare le fonti di gioco della Sampdoria, contro cui sarà necessaria la consueta prestazione di sacrificio di Candreva e Perisic, per assorbirne la superiorità a centrocampo.

Nella partita di andata, Spalletti ha usato Perisic per pareggiare il rombo e ha orientato il possesso della Samp verso uno dei terzini, possibilmente quello sulla catena di destra, più debole qualitativamente

Forte della solidità difensiva, e dell’ennesima prestazione eccezionale di Skriniar e Miranda, Spalletti potrebbe ancora decidere di lasciare il pallino del gioco agli avversari, per aprirsi il campo da attaccare in transizione: la strategia contro il Napoli era questa, e la polemica sulla «qualità» dei suoi giocatori nasceva proprio da un paio di imprecisioni commesse al momento di capovolgere il fronte di azione, con giocate ad alto coefficiente di difficoltà. In ogni caso, l’Inter avrà bisogno di accompagnare le transizioni con più uomini, per complicare le letture della difesa e allo stesso tempo semplificare le giocate necessarie a risalire il campo. La Sampdoria, fedele ai suoi principi, accetterebbe con coraggio l’onere del possesso, anche perché a disagio con qualunque altro spartito.

Sarà uno scontro interessante: la squadra di Giampaolo è prima per attacchi costruiti in percentuale nella zona centrale del campo, mentre l’Inter è la squadra che in percentuale concede meno tiri da posizione centrale. Le caratteristiche offensive e difensive dell’Inter sembrano ideali per rovinare la media punti da scudetto della Samp tra le mura amiche, ma come insegnano i 32 punti raccolti in 14 partite, uscirne con una vittoria sarebbe un’impresa.