Bologna, la storia di Antonio Santurro: dal Siracusa all'esordio in Serie A contro la Roma
Serie AOttimo esordio in Serie A per Santurro, titolare nel Bologna che ha pareggiato 1-1 contro la Roma. Cresciuto nel settore giovanile del Parma, prima di sfidare Dzeko aveva giocato solo in Serie C e in Serie D. Scopriamo il mondo del 26enne che vola tra i pali nel mito di Batman
Il tempismo, alle volte, è davvero tutto. Questione di attimi, sliding doors, con la vita che può cambiare in maniera radicale. Essere nel posto giusto al momento giusto, fortuna riservata a pochi eletti. A chi ha la forza di aspettare, credendoci sempre. A chi ha il coraggio di rischiare, lavorando senza mai mollare di un centimetro. Perché un’occasione, se la meriti, prima o poi arriva. Perché se hai sempre sognato di volare - proprio come Batman, il tuo idolo - è soltanto questione di tempo. La maglia con il simbolo dell’'Uomo Pipistrello' sarà già certamente lì, piegata e pronta a essere indossata sotto la divisa da gioco, come sempre. Il momento di Antonio Santurro è arrivato: esordio in Serie A da titolare contro la Roma, con tante parate decisive e una partita da vero protagonista. Mirante squalificato, Da Costa non al meglio dopo un infortunio. A lanciare Santurro in vista della gara del Dall’Ara contro i giallorossi è stato proprio Roberto Donadoni in conferenza stampa: “In porta il titolare sarà sicuramente Santurro – ha detto l’allenatore del Bologna - è un ragazzo splendido, a livello di professionalità rientra di sicuro nella Top 3 dei giocatori che ho conosciuto nella mia carriera. E non solo da quando sono allenatore. Agli allenamenti arriva sempre prima, è sempre pronto a lavorare ed è attento a ogni piccolo particolare. Contro la Roma avrà la sua chanche, se l’è guadagnata con il duro lavoro. E a livello qualitativo parliamo di un portiere affidabile”.
Esordio in Serie A a 26 anni, il giusto premio per chi ha fatto del sacrificio il suo punto di forza, aspettando in silenzio e facendo parlare solo il campo. E’ sempre stato così per il classe ’92, sin dai tempi del settore giovanile del Parma, città in cui è nato e cresciuto. Dalla squadra gialloblù è iniziato il lungo girovagare tra Serie D – con la Bagnolese - ed ex Lega Pro, tra Renate, Savoia, Juve Stabia e Melfi. Nell’estate del 2016, poi, la svolta: la chiamata del Siracusa, squadra allora neopromossa in Serie C, e l’arrivo in Sicilia con tanto entusiasmo. Ambiente perfetto per l’esplosione di Santurro, con il sole e il mare di Ortigia a farne fiorire definitivamente il talento: simbiosi perfetta con la città siciliana, il portiere è stato tra i protagonisti assoluti della straordinaria scalata del Siracusa 2016/17 targato Andrea Sottil, partito tra mille difficoltà e arrivato a concludere la stagione al quinto posto nel girone C. Immediatamente idolo dei tifosi: “Vola, da palo a palo vola, la curva si innamora: Santurro, vola!”, il coro – sulle note della celebre canzone di Lorella Cuccarini - ben presto diventato virale. In Sicilia il trampolino di lancio per il grande calcio, telefoni presi d’assalto e tante sirene di mercato a riecheggiare nel corso di tutta l’estate. A suonare più forte di tutte le altre alla fine quelle del Bologna, che ha investito tanto decidendo di permettere a Santurro il doppio salto di categoria: contratto annuale, immediatamente trasformato – nello scorso febbraio - in un accordo fino al 2020. “Ma chi glielo fa fare? Non giocherà mai”. E invece... Mai una parola fuori posto e fiducia guadagnata allenamento dopo allenamento.
Santurro ricorderà per sempre il suo ottimo esordio contro giocatori fino a poco tempo fa visti soltanto in televisione. Di fronte Dzeko, Schick, Perotti ed El Shaarawy: nessun timore per Santurro, che ha sempre affrontato le difficoltà a testa alta. Anche quando le cose non andavano per il verso giusto, grazie a una straordinaria forza mentale che gli ha sempre permesso di andare oltre. Poche parole per Antonio, tanti sorrisi da regalare ad amici e tifosi, un fascino irresistibile sulle donne. Pelle scura, tratti somatici particolari e sangue caraibico nelle vene per via della madre, originaria della Repubblica Dominicana. Raggaeton e bachata a scandirne le giornate dalle cuffie dell’iPhone, unica fonte di svago attraverso Instagram. Poi l’idolo di sempre, quel Batman portato in campo ogni volta sotto la divisa da gioco. Quella maglia con il simbolo dell’'Uomo Pipistrello' lo ha accompagnato anche in Serie A. A 26 anni ha esordito nella massima serie, anche se in tanti non ci avrebbero mai creduto. Perché per chi ha sempre sognato di volare, è soltanto questione di tempo. Proprio come per Antonio Santurro: il suo momento è arrivato, e si è fatto trovare pronto con una grande partita.