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Atalanta Inter 0-0: highlights. Icardi non segna, i nerazzurri non si sbloccano: pari a Bergamo

Serie A

Un tempo a testa tra le squadre di Gasperini e Spalletti che non vanno oltre lo 0-0 nell'ultimo anticipo del sabato della 32^ di Serie A. Terzo turno senza far gol per il capitano dell'Inter, terzo stop dopo il pari nel derby e la sconfitta a Torino per i nerazzurri

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ATALANTA-INTER 0-0 LIVE 

TABELLINO:

Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens (80' Castagne); Cristante (86' Mancini); Barrow (46' Cornelius), Gomez. All. Gasperini

Inter (3-4-3): Handanovic; Skriniar, Miranda, D'Ambrosio; Cancelo, Gagliardini, Borja Valero, Santon (90' Karamoh); Rafinha (72' Eder), Icardi, Perisic. All. Spalletti

Ammoniti: Miranda (I), Toloi (A), Borja Valero (I), Caldara (A), Masiello (A)

Atalanta e Inter ancora non ripartono. Dopo due gare a secco, le squadre di Gasperini e Spalletti non vanno oltre lo 0-0 nell’ultimo degli anticipi del sabato in programma per la 32^ giornata di campionato. Eppure, le motivazioni e gli obiettivi per le due squadre in campo c'erano. Da una parte la qualificazione all’Europa League per il secondo anno di fila. Dall’altra per la Champions League, dopo anni di digiuno. La sfida tra Atalanta e Inter dell’Atleti Azzurri d’Italia promette bene sin dalla vigilia e, almeno per un tempo, ha mantenuto le aspettative. Lo 0-0 finale, però, non permette a nessuno di tornare a vincere dopo due turni a secco. Non è detta l’ultima parola per entrambe, d’accordo, ma se vuoi raggiungere obiettivi importante, devi ottenere i tre punti. E farlo spesso. Nella prima parte di gara a mostrare le migliori cose è stata l’Atalanta, che ha trovato di fronte a sé un grandissimo Handanovic. Nella ripresa, la squadra di Gasperini è calata notevolmente, e a costruire qualcosa in più è stata proprio l’Inter. A parte una grande occasione di Perisic, una di Rafinha al 71’ e una di Gagliardini all'89' non è riuscita a sbloccare il risultato. E domenica sera seguirà da vicino il derby tra Lazio e Roma, le due concorrenti dirette per la qualificazione alla prossima Champions League. Con il pareggio di Bergamo i nerazzurri affiancano momentaneamente le due romane proprio a 60 punti. L’Atalanta fa un piccolo passo in avanti: 49 punti. Momentaneamente a -3 dal sesto posto occupato dal Milan. La squadra di Gattuso, contro il Napoli avrà l’occasione per guadagnare due lunghezze.

Le scelte dei due allenatori

Tanti gli assenti per un match vitale: l’Atalanta deve far a meno di Petagna. L’Inter non ha invece uno dei giocatori chiave delle ultime partite: Marcelo Brozovic. E poi ci sono gli infortuni: Gasperini non può contare su Ilicic, Spinazzola e Palomino. Spalletti invece ha dovuto rinunciare soltanto alla vigilia a Vecino, non convocato per problemi muscolari. E poi c’è il problema Candreva, convocato ma non al meglio: per questo parte dalla panchina. L’Atalanta non cambia il collaudato sistema di gioco (3-4-3): Berisha tra i pali; Toloi, Caldara e Masiello in difesa. Hateboer e Gosens sulle fasce, Freuler e De Roon in mezzo. Davanti, supportati da Cristante, ci sono Papu Gomez e Musa Barrow. Per il giovanissimo attaccante, prodotto della Cantera atalantina è la prima partita da titolare in sei presenze totali. La sorpresa tattica arriva invece da Luciano Spalletti che decide di schierare a specchio la sua squadra: ripescato Santon, non giocava da gennaio da titolare (contro la Roma), ecco un 3-4-3 con D’Ambrosio, Miranda e Skriniar davanti ad Handanovic; Santon, appunto, e Cancelo sulle fasce. In mezzo Gagliardini e Borja Valero. Davanti Rafinha parte dalla destra, Perisic sulla sinistra e Icardi in mezzo.
 

Inter a specchio, Skriniar "soffre" il Papu

Sarà stato il cambio di sistema di gioco? L'Inter sin dai primi minuti non sembra proprio a suo agio. Reparti sfilacciati, troppi errori tecnici, grandissima difficoltà in fase di costruzione. L’Atalanta invece ci prova, e riesce a mettere in enorme difficoltà l’Inter con una pressione altissima che costringe la squadra di Spalletti a non palleggiare ma ad affidarsi ai lanci lunghi di Miranda e alle verticalizzazioni di Rafinha. C’è un dato che più di tutti dimostra le difficoltà dell’Inter: nel corso del primo tempo ha subito 11 tiri nello specchio della propria porta. Non ne aveva mai concessi tanti alla fine dei primi 45’ in questo campionato. E poi c'è Skriniar sempre impeccabile, che nei primi minuti soffre tantissimo il Papu Gomez che scorazza dalle sue parti indisturbato. Dopo qualche minuto Spalletti lo scambia con D'Ambrosio che si sposta sul centro-destra e lo slovacco prende il suo posto. La prima occasionissima della partita, infatti, capita sui piedi del Papu Gomez già al 5'. Cristante trova un corridoio perfetto per l’argentino, ma il capitano nerazzurro da distanza ravvicinata tira fuori. E’ sempre la squadra di Gasperini a reggere i ritmi della partita e a macinare gioco, trascinata da una grandissima prova di Barrow, bravo a non soffrire alcun timore reverenziale davanti a Miranda e a tagliare sempre in profondità. Al 19', riceve da Cristante e chiama Handanovic a un grande intervento. Al 24’ è ancora il portiere nerazzurro protagonista, che para su Freuler. Tre minuti dopo Cancelo perde palla a centrocampo, Gosens ne approfitta e mette in mezzo ancora per un Barrow in grande forma: il suo tiro finisce di poco a lato. Man mano che passano i minuti, i nerazzurri provano a costruire qualcosa e dopo aver visto Handanovic compiere un altro miracolo su Barrow, sul capovolgimento di fronte, vanno vicini al gol del vantaggio con Perisic. Berisha para. Al 43’ ancora il croato: verticale di Gasperini a guardare il taglio dell’esterno offensivo. Il suo tiro percorre tutta la linea di porta e finisce a lato. 

 

Secondo tempo: meglio l'Inter, non basta

Gasperini decide di sostituire un ottimo Barrow a inizio ripresa con Cornelius, non al meglio fisicamente. L’Inter torna in campo con gli stessi undici. La mossa tattica di accentrare leggermente Rafinha in una posizione da trequartista, sembra destare gli effetti sperati. È proprio da quel momento che ha creato le due occasionissime con Perisic nel finale del primo tempo. Senza dimenticare che, così facendo, Cancelo riesce a spingere di più. L’Atalanta prova sempre a dettare i ritmi della partita, palleggiando senza far ripartire con facilità i nerazzurri. Senza la profondità di Barrow, però, la squadra di Gasperini non crea più i tantissimi pericoli della prima parte di gara e, col passare dei minuti, cala. La partita è meno divertente: al 54’ Hateboer si lascia andare a un recupero prodigioso su Icardi lanciato a rete. Al 61’ ci prova Santon dalla distanza da fuori: la palla non gira e finisce a lato. L'Inter recupera prima palla, e costruisce due ottime occasioni: al 70’ Cancelo fa quel che vuole sulla fascia e mette in mezzo, Icardi di testa non riesce a indirizzare verso la porta difesa da Berisha. Un minuto dopo altra occasione manovrata che finisce con un tiro alto di Rafinha. Con i ritmi più bassi, ti aspetteresti che le qualità dei singoli possano emergere ed essere importantissime per il risultato finale. Spalletti decide di sostituire proprio l’ex Barça, tra i migliori in campo, con Eder. Il prodotto della Cantera catalana esce, si copre con la giacca sociale e non "riemerge"per diversi minuti. Delusione? L’Inter, intanto, prova ad aggredire la partita negli ultimi minuti: ci prova all’81’ con una grandissima punizione battuta dalla distanza proprio dal neo entrato. Berisha para in tuffo. L’Atalanta sembra alle corde e soffre ancora su Perisic e su Gagliardini all’89’ che tira di poco a lato dalla distanza. La partita finisce così: i nerazzurri non segnano da tre partite di fila. Non accadeva dal febbraio 2012. Sembra una casualità ma quando Icardi e Perisic non segnano, l'Inter si ferma.