Il centrocampista brasiliano contro il Cagliari è stato uno dei migliori in campo. Abbiamo scelto le sue migliori azioni per capire quanto è diventato importante per la squadra di Spalletti
SERIE A, RISULTATI E CLASSIFICA - KARAMOH, IL RAGAZZINO DAL TACCO IRRIDENTE
Il 4 a 0 con cui l'Inter ha sconfitto il Cagliari non passerà certo alla storia: i sardi, ampiamente rimaneggiati, si sono dimostrati incapaci sia di difendere la propria area che di offrire una parvenza di pericolosità offensiva (hanno subito 20 tiri di cui 9 nello specchio, effettuandone a loro volta 0, in tutta la partita). È stata però una vittoria importante per l’Inter, che aveva bisogno dei 3 punti e di ricevere delle risposte a vari quesiti lasciati aperti nelle ultime settimane. Tre su tutti: Icardi, se vuole, può giocare anche fuori dall’area associandosi bene con i compagni; Brozovic invece ha confermato di poter essere davvero il regista di questa Inter; Rafinha, infine, vale il prezzo del suo cartellino.
Il prezzo fissato per il riscatto dal Barcellona da una parte mette Rafinha nella scomoda situazione di dover giustificare una cifra alta (si parla di 38 milioni) con pochi mesi a disposizione, senza peraltro essere al 100% fisicamente; dall'altra fa sembrare tutta l'operazione un prestito secco camuffato dal diritto di riscatto. Ma al di là dei discorsi contrattuali, l'influenza di Rafinha sul gioco dell'Inter nelle ultime settimane è diventata sempre più grande, e i momenti di massima brillantezza dei nerazzurri hanno coinciso con quelli del centrocampista brasiliano. La partita di ieri lo ha confermato: il si è mosso costantemente lungo il campo, per aiutare l’uscita del pallone e poi per fare da rifinitore alla manovra, sulla trequarti offensiva ha effettuato più passaggi riusciti di tutti (24) e ha creato più occasioni da gol: 6 passaggi chiave, tra cui l’assist di tacco per il gol di Icardi. L’Inter, insomma, ha in Rafinha un porto sicuro per la palla, come si poteva immaginare, ma anche una fonte di pericolosità offensiva. Il che era meno scontato.
Di Rafinha ha parlato anche Spalletti in conferenza stampa, sottolineandone l’importanza con e senza palla: «È un calciatore che sa giocare tra le linee, è bravo ad abbassarsi quando gli avversari ripartono e poi, in fase di possesso, ha un bel piede».
Abbiamo scelto 5 azioni per mostrare come Rafinha è utilissimo per questa squadra e perché potrebbe essere uno dei punti da cui ripartire per costruire l’Inter della prossima stagione.
Andrea Cossu, 38 anni, trequartista di mestiere, è stato schierato regista e si può tranquillamente dire che non ha avuto nessuna colpa nella brutta partita del Cagliari. Cossu doveva muoversi nella zona di Rafinha in fase difensiva, e poi riorganizzare la transizione attraverso un suo lancio. Rafinha però si è spostato spesso nei mezzi spazi, portando Cossu fuori posizione: gli bastava ripetere questo movimento per non giocare più con la porta alle proprie spalle, ma davanti a sé. Da quella posizione, Rafinha può partire in conduzione.
Nell'azione qui sopra a Rafinha basta un tocco per aggiustarsi la palla e girarsi frontalmente. Più avanti mette anche lo stop, il controllo orientato e addirittura nel finale lascia scorrere la palla per Karamoh mentre scatta in verticale, non toccando neanche la palla
e pur indirizzando l'azione della sua squadra. L’Inter vuole attaccare in modo verticale, utilizzando tutti i corridoi del campo e Rafinha è il giocatore che più di tutti è in grado di assicurare verticalità anche in quello centrale.
Uno dei pregi dei giocatori cresciuti nella Masia è quello di avere già innestato sottocute il chip che li porta a giocare in modo proattivo, a prendere inziaitiva, anche senza palla. Pur reglando al calcio contemporaneo giocatori ipertecnici, perfetti per controllare il possesso palla, l'accademia del Barcellona non forma giocatori letargici quando il possesso è nei piedi degli avversari.
Rafinha permette quindi all’Inter di avere un giocatore dalla naturale tendenza alla pressione alta, tanto da affiancarsi spesso ad Icardi quando la squadra avversaria vuole uscire dalla difesa. Nell'azione mostrat qui sopra, Rafinha segue la pressione del compagno e si fionda sul terzo centrale di destra, portandolo a scaricare verso un compagno già marcato e potendo quindi innescare il recupero palla di D’ambrosio.
Ma non si ferma lì, la sua indole è tanto sviluppata che segue direttamente il passaggio, finendo per raddoppiare naturalmente il compagno e trovarsi in mezzo alla contesa, da cui ne esce con la palla. Il Cagliari lo triplica e gli recupera il pallone in questo caso, in altri casi è lui ad uscire con la palla al piede.
La stessa tendenza alla pressione lo porta ad infilarsi nelle palle contese, e ad essere quindi molto utile sulle seconde palle. Per un modulo come quello interista con due centrocampisti centrali è fondamentale che il trequartista si abbassi per andare a cercare le seconde palle. L’indole di Rafinha gli permette in questo caso di arrivare sul pallone respinto da Gagliardini prima del centrocampista del Cagliari.
Rafinha poi ovviamente ha quello che nel caso di quest'azione qui sopra fa la differenza: oltre ad andare volutamente sulle seconde palle, ha la tecnica per resistere al tentativo avversario di recuperare palla. Può, insomma, garantire la pulizia nella gestione delle seconde palle e da lì attaccare la transizione difensiva dell’avversario. In questo caso è molto laterale e si trova spalle alla porta. Sfrutta però l’intervento dell’avversario per trovare dove muovere la palla e potersi quindi girare e partire alle sue spalle. Da lì torna la voglia di ordinare la squadra, con un triangolo cercato e riuscito con Icardi prima di cambiare gioco e seguire il suo capitano in area di rigore.
L’Inter è partita da una palla contesa a centrocampo e in tre passaggi può arrivare al cross con tre giocatori in area e uno al limite.
Qui Rafinha ha paura. L'azione qui sopra comincia con un recupero dell’Inter nella propria metà campo, con Gagliardini che Rafinha, bravo a resistere alla riaggressione del Cagliar, servendo Karamoh alle sue spalle. Poi si fa vedere, anziché scappare in avanti, per offrire una linea di passaggio in più. Quando però riceve la palla spalle alla porta da Brozovic, la strategia dell’Inter vorrebbe che lui servisse di prima Perisic, per avanzare verticalmente, o ancora meglio Icardi in diagonale davanti a lui. Rafinha invece sceglie di giocare sicuro, all'indietro, per far costruire dal basso l’Inter con lo scaglionamento ordinato, andando contro i dettami di Spalletti.
Lo stesso Perisic gli indica chiaramente di essere libero. Quello che però il croato non capisce è che con la presenza dell’arbitro tra lui e Rafinha, la palla rischia di non arrivargli pulita, se toccata di prima dal brasiliano. In un momento del genere Rafinha ha scelto l’opzione sicura, cosa che permette di chiudere la fase di transizione difensiva del Cagliari e di organizzare un attacco ordinato per l’Inter.
Alla squadra di Spalletti serve un giocatore che in situazioni del genere accetta di salvaguardare il possesso invece di giocare palloni rischiosi. Le partite durano 90’ e se si è in vantaggio bisogna anche saper ragionare.
Rafinha molto probabilmente non è ancora arrivato al suo migliore livello di brillantezza fisica, lo si nota da qualche situazione di troppo in cui perde la forza dopo il primo sforzo. Ma anche da come, nell’unica occasione da gol a disposizione, deve accontentarsi di un tiro più preciso che potente. Il fatto che l’Inter possa avere un altro giocatore che pur aiutando la manovra, poi si muova costantemente dentro l’area in rapporto a Icardi, però, è fondamentale.
Questo perché prima di tutto permette alla squadra di non essere schiava dei cross per il numero 9, secondo poi perché un giocatore che arriva dalla trequarti pone necessariamente alla linea difensiva avversaria un problema da risolvere. Quando Icardi esce per giocare spalle alla porta automaticamente Rafinha si butta in area. Anche questo è importante per portare ad errori di concentrazione gli avversari.
L’azione qui sopra arriva pochi secondi prima di quella dell’assist di tacco. Rafinha dopo il controllo sulla trequarti si appoggia a Karamoh davanti a lui e appena vede lo spazio libero si butta in area. Qui Icardi viene contrastato, ma non è un caso se subito dopo all’ennesima entrata in area, la difesa sotto pressione non rimane lucida.