Figc: Giancarlo Abete è il candidato presidente di Dilettanti, Lega Pro, Assocalciatori e Arbitri

Serie A
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Lega Dilettanti, Lega Pro, Aia e Assocalciatori hanno fatto il nome dell'ex presidente della Figc, dimessosi dopo l'eliminazione al Mondiale del 2014. La candidatura dell'attuale consigliere federale di Lega Pro potrebbe mettere fine al periodo di commissariamento

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E' Giancarlo Abete il nome scelto dalle componenti federali (Lega Dilettanti, Lega Pro, Aic e Aia) al termine della riunione di Roma. L'ex presidente della Figc dimessosi dopo l'eliminazione al primo turno dell'Italia dai mondiali 2014, a quanto si apprende, è stato scelto come nome da  candidare per le eventuali elezioni della prossima estate, in modo da  porre fine al commissariamento della Federcalcio.

 "Decisione unanime"

Sul nome di Abete, candidato alla Presidenza Figc scelto da Lega Pro, Lnd, Aic e Aia, "c'è stata un'unanimità per la grande competenza, esperienza e la capacità dimostrata in passato di saper aggregare le componenti federali". E' quanto spiega in una nota la Lega Nazionale Dilettanti secondo cui "l'auspicio di tutti i presenti è ora di poter avere al fianco nel progetto la Serie A, non coinvolta sinora in attesa della nuova governance, la Serie B e l'A.I.A.C. Proseguirà - aggiunge la Lnd - in questi giorni la raccolta delle firme per la richiesta al Commissario di convocazione dell'assemblea elettiva".

L'idea Cozzoli e la reazione di Malagò

Sulla candidatura di Abete ha scelto di convergere anche Gabriele Gravina, che aveva avanzato il nome del funzionario di Stato Vito Cozzoli: Abete, oggi consigliere federale in quota Lega Pro, era inizialmente sostenuto da Sibilia e Tommasi. Sull’idea Cozzoli, il presidente del Coni Giovanni Malagò si era espresso così: "Vito Cozzoli mi ha cercato ieri e ci siamo sentiti stamattina, mi ha fatto sapere che aveva piacere di comunicarmi il nome della sua candidatura prima di leggerlo sui giornali. Io ne ho preso atto, mi ha detto che è una candidatura che deve avere il carattere dell'unitarietà e io gli ho detto che oggettivamente mi sembra in contraddizione visto che la Lega di A, che conosco bene, non sapeva proprio di cosa stessimo parlando. Questo discorso si commenta da solo. Se si parla di volontà di condividere - spiega Malago' all'Ansa - si deve fare a monte, non a valle. Tutto si puo' parlare tranne che di unitarietà. Ho sempre detto che ognuno è padrone di fare le scelte e io non ho mai espresso un giudizio pro e contro un candidato - conclude il commissario della Lega di A -. Dico solo che se si parla di candidatura unitaria, lo fermo subito e dico che le cose non stanno così. La Lega di A non sa di cosa stiamo parlando. Penso che il percorso così parta molto male".