Bologna, Saputo: "Cerchiamo un allenatore con il fuoco dentro"
Serie AIl presidente rossoblù: "La squadra non sarà rifondata, senza alcune partite perse banalmente saremmo stati molto più avanti e saremmo contenti. Se possiamo tenere i giocatori importanti li teniamo, Verdi è uno che oltre al valore tecnico ci mette il cuore"
Con il resto della società ha deciso di esonerare Roberto Donadoni, ora cerca il giusto sostituto. Il presidente del Bologna Joey Saputo è stato protagonista della conferenza stampa di fine anno, in cui ha fatto il bilancio dei mesi scorso e ha parlato anche delle aspettative in vista della prossima annata: “L’obiettivo di salvarsi non è mai stato in discussione, ma volevamo anche crescere, e dopo la prima parte di stagione avevamo la possibilità di chiuderla tra 48 e 52 punti, non lo abbiamo fatto e nessuno ne è contento, avremmo meritato di più, le ultime due partite non lo hanno aiutato, ma in generale è mancata la crescita sportiva in tre anni. Non ci sarà un vero sviluppo tecnico senza lo sviluppo di un’azienda solida, funzionale e stimata da Lega, Federazione e altri club. Non devo scusarmi se non spenderò altri soldi, penso di averne spesi abbastanza. Se vogliamo in futuro portare giocatori importanti servono struttura e credibilità societaria adeguate, e su quel fronte abbiamo fatto grandi progressi, siamo rispettati e i bolognesi dovrebbero esserne fieri. Verdi? Abbiamo voluto tenerlo perché è un giocatore importante. Per un trasferimento serve l’accordo tra tre parti, non c’era e non importa quale era in disaccordo. Se possiamo tenere i giocatori importanti li teniamo, Verdi è uno che oltre al valore tecnico ci mette il cuore, quel che cerchiamo in chi arriverà l’anno prossimo. Non ho detto che resta, dobbiamo sempre vedere il bene per la squadra, a volte prendi decisioni che non sono piacciono al tifoso ma servono al club”
Sulla ricerca dell’allenatore
Poi, sull’allenatore che la società cerca: “Uno col fuoco e il desiderio dentro, che veda in Bologna una grande occasione, dobbiamo essere consapevoli dei nostri limiti, trovare utili con cessioni e investimenti, intanto le infrastrutture, senza le quali i giocatori non vorranno venire. La squadra non sarà rifondata, senza alcune partite perse banalmente saremmo stati molto più avanti e saremmo contenti. Il calcio non posso dire che è divertente, a Montreal le partite le vivo con passione da tifoso; qui la struttura della lega è differente, fare progetti è più difficile ma non sono uno che s’arrende, continuo a combattere per assicurare che il mio piano vada avanti. Il mio stile di gestione è questo, vengo una volta al mese e lascio fare il lavoro a chi c’è ogni giorno, credo continuerò così”, ha concluso Saputo.