Chievo, Giaccherini: "Sarri vedeva solo i suoi giocatori"

Serie A
Emanuele Giaccherini, Chievo (Getty)

L’esterno gialloblù: "A Verona è stato complicato, questo club non era abituato a lottare per la salvezza fino all'ultima giornata. Ci siamo riusciti con lo spirito di gruppo e adesso spero di restare"

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Una stagione a due facce quella di Emanuele Giaccherini, che a Napoli trovava poco spazio e così a gennaio ha deciso di rimettersi in gioco scegliendo di vestire la maglia del Chievo. Con la squadra di Maran prima e di D’Anna poi l’esterno d’attacco è stato importante per centrare l’obiettivo salvezza e riuscire così a mantenere la categoria. Di questo sofferto finale di stagione proprio Giaccherini ha parlato nelle scorse ore, ripercorrendo gli ultimi mesi a Verona ma tornando anche sulla sua esperienza a Napoli: "È stato complicato, questo club non era abituato a lottare per la salvezza fino all'ultima giornata. Ci siamo riusciti con lo spirito di gruppo e abbiamo ottenuto una buona posizione alla fine, scavalcando anche il Bologna. Il mio Chievo è una piccola Juventus, c'è un club e un presidente dalla grande serietà e dedizione. Il mio futuro? Voglio rimanere qui, spero si trovi un accordo con il Napoli. Sono arrivato in azzurro nel 2016 dopo l'Europeo, ho avuta la sfortuna di incappare subito in un infortunio".

Sulla sua esperienza a Napoli  

"Sarri preferiva giocatori con caratteristiche diverse dalle mie, ero considerato il vice Callejon, ma non potevo fare il suo stesso ruolo. Non avevo mai giocato da ala destra. È un allenatore che vede solo i suoi giocatori. Con lui non c'è stato mai un confronto, conosceva le mie intenzioni. Anzi, ho cercato di andar via già dalla scorsa estate, ma il presidente De Laurentiis mi ha chiesto di restare. Con lui c'è stato sempre un rapporto di stima reciproca”. Una battuta poi anche sulla vittoria del campionato da parte della sua ex squadra, la Juventus: “Settimo scudetto di fila? Non mi sarei aspettato il primo, figurati se me ne aspettavo così tanti. Sono stati straordinari è una storia irripetibile, non ricordo squadre del genere. Agnelli a luglio invoglierà i suoi a vincere ancora. Alla Juventus non si è mai sazi, non si vuole smettere mai di vincere. Ma per la legge dei grandi numeri attenzione alle concorrenti. Se penso all’Europeo del 2020? No, farò posto a tanti altri giovani. L'Italia ha bisogno di loro, avrò 35 anni, non ci penso" ha concluso Giaccherini.