Bologna, Fenucci guarda al futuro

Serie A
Dopo l'esonero di Donadoni il Bologna deve programmare il futuro (Getty)

L’ad rossoblù sul settore giovanile: "Qualcosa dobbiamo fare per migliorare ancora la qualità ma la prima cosa sono le infrastrutture, non c’erano e le abbiamo create. Le seconde squadre? Più che favorevoli come principio"

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Campo e non solo. Nella conferenza stampa di fine stagione in casa Bologna ha parlato anche l’amministratore delegato Claudio Fenucci. Dal settore giovanile alle seconde squadre e non soltanto, queste le parole dell’ad in vista della prossima stagione in cui puntare a migliorare: "È stata un’annata in cui la retrocessione della Primavera - ha iniziato dicendo Fenucci - tra l’altro secondo me non meritata, è stata un elemento negativo, però ci sono anche aspetti positivi perché la finalità di un settore giovanile è portare giovani alla prima squadra. Per far questo devi iniziare dalle classi più basse, il progetto è partito prima con Pantaleo Corvino poi proseguito adesso. Stiamo facendo meglio, lo vediamo come dati statistici. Abbiamo molti giocatori convocati nelle Nazionali minori, e l’Under 16 quest’anno è arrivata in finale al Torneo dell’Arco di Prato. Qualcosa dobbiamo fare per migliorare ancora la qualità ma la prima cosa sono le infrastrutture, non c’erano e le abbiamo create. Adesso possiamo aumentare e migliorare la qualità delle risorse, chi lavora nel settore giovanile lo fa spesso con passione perché legato al territorio, sono elementi da non sottovalutare. Non è un’annata completamente negativa, non è una giustificazione, ma ricordiamoci che la Primavera era entrata come ranking al quindicesimo posto come risultati negli ultimi cinque anni".

Sguardo al futuro

E poi: "Le seconde squadre? I problemi sono notevoli, quello della seconda squadra è un tema portato avanti da quando ero alla Roma, c’era un forte interesse allora considerando anche la qualità del settore giovanile. Noi siamo più che favorevoli come principio perché è un percorso che migliora la formazione dei giocatori, prestarli ad altre squadre crea spesso la perdita del contatto col giocatore che va magari in società dove le strutture non sono all’altezza. Anche nell’ottica della Nazionale, sia la Federazione che i club sono molto favorevoli, Federazione che è partita con un progetto che può essere migliorato perché ci sono alcune criticità. Certo non è facile affrontarlo per un club delle nostre dimensioni, sia per la qualità della formazione che può essere allestita, quindi ci vuol tempo prima di arrivare ad avere una società poi una squadra che possa competere in Lega Pro. Ma anche per le strutture, perché richiedono licenze adeguate alla categoria in cui si milita. È un progetto che va sostenuto e portato avanti che prima o poi vedrà l’ingresso di più squadre. Auspicavo che il progetto fosse accompagnato da una completa revisione degli organici dei campionati, alla fine una riforma dei campionati strutturati insieme al progetto seconde squadre è sempre stato auspicabile".