Higuain, allenamento innovativo al Milan: luci e pulsanti per migliorare i riflessi

Serie A
Cosa fa Gonzalo Higuaín in una stanza alle prese con luci e pulsanti?

Curiosa seduta d'allenamento per il Pipita, nuovo attaccante rossonero che vestirà la maglia numero 9. L'attaccante argentino è stato immortalato alle prese con una parete di pulsanti, metodo votato a sviluppare la capacità di reazione. Non si tratta dell'unica innovazione tecnologica nel calcio

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Nessuna forma ludica dell’esercitazione, o magari sì, certo è che il Pipita si sta effettivamente allenando dal suo arrivo al Milan. Affare da 18 milioni di euro versati alla Juventus, prestito oneroso con diritto di riscatto fissato a 36, Gonzalo Higuaín è chiamato a spezzare la maledizione della maglia numero 9 che tormenta i rossoneri dall’addio di Super Pippo Inzaghi. Non è il gol a mancare nel repertorio del 30enne argentino, bomber da 282 reti in carriera nei club senza dimenticare il bilancio con l’Albiceleste (31 centri in 75 presenze). Insomma, Gattuso può integrare il proprio tridente con la freccia più appuntita per lanciare l’assalto alla Serie A e all’Europa League. Un lusso per il Diavolo, club che l’ha accolto insieme a Caldara rinunciando a Bonucci nella nuova squadra ai nastri di partenza della stagione 2018/19. Ebbene, l’ex Juve è stato immortalato alle prese con un metodo innovativo di allenamento, votato allo sviluppo delle capacità di reazione dell’atleta. L’ambientazione vede una parete ricoperta di pulsanti che, a turno, si illuminano e richiedono l’immediato tocco di Higuain affinché si spengano. Il tutto va ovviamente svolto nel minor tempo possibile, training dalle modalità originali ma indubbiamente efficaci.

Originalità e tecnologia, gli allenamenti più curiosi

Non fanno più notizia gli allenamenti con la traversa nel mirino dei giocatori, votati a colpirla dalla distanza per migliorare la precisione al tiro. Probabilmente non sorprendono nemmeno i portieri alle prese con "pareti" speciali, superfici che modificano direzioni e traiettorie del pallone per affinare i propri riflessi. Un assaggio l’hanno offerto pure i portieri del Bologna, squadra della new entry Filippo Inzaghi in panchina che in carriera costituiva proprio l’incubo dei numeri uno.

A proposito di portieri, qualche tempo fa la preparazione del Norwich (club iscritto alla Championship inglese) contemplava l’utilizzo dello Spikeball ovvero una rete familiare al volley. È possibile affrontarsi due contro due come nel caso dei giocatori in questione: l’obiettivo è sviluppare la destrezza e il controllo di palla dei portieri, metodo che è stato successivamente accolto in numerose società calcistiche.

Sulle orme di Higuaín coinvolto tra luci e pulsanti si sono improvvisati anche i ragazzi dell’Ajax, protagonisti di una delle academy più prestigiose in Europa: non è un caso che i Lanceri vantano un settore giovanile senza eguali che garantisce il ricambio generazionale in squadra e riempie le casse del club in fase di calciomercato. I prototipi utilizzati in allenamento vanno a migliorare il posizionamento in campo, le abilità tecniche e naturalmente la facilità del passaggio alla base del calcio attuale.

La tecnologia di casa a Dortmund venne svelata qualche anno fa alla voce Footbonaut: si tratta di un cubo di 14 metri quadrati, con quattro spara-palloni e 72 quadrati che s’illuminano e si spengono nel momento in cui la sfera viene spedita al suo interno. Una strategia innovativa che spinse il Borussia di Klopp a laurearsi campione di Germania, allenamento mantenuto negli anni e che ha entusiasmato pure Usain Bolt nelle vesti di calciatore durante il suo provino in giallonero.

Droni in volo, Gps e tutto il supporto della tecnologia che ha quindi sconfinato nella realtà virtuale. Una startup di Manchester, MiHiepa, ha presto ottenuto contatti con importanti squadre inglesi (Manchester United, Liverpool e Leicester) varando quattro sensori su scarpe e parastinchi. Si tratta di una simulazione totale che esclude il contatto con il pallone sebbene ciò avvenga effettivamente al di sopra di un tappeto. Tecnologia che può essere accolta nel recupero dei giocatori infortunati, valutando le potenzialità degli atleti fino alla Match Analysis. Se gli arbitri sono stati abituati alla VAR, perché i campioni non possono accogliere la VR?