Nations League, alla scoperta di Piatek e della Polonia "italiana"
Serie ACon il suo primo stipendio si è comprato una macchina, ama leggere e il suo sogno è fare un viaggio intorno al mondo. Alla scoperta di Piatek - che si pronuncia "Piontek" - nuova perla del Genoa. E non è l'unico calciatore polacco in Serie A, ce ne sono altri 12...
GUIDA ALL'UEFA NATIONS LEAGUE: COSA È, COME FUNZIONA
Un, due, tre… fino a otto. Segni particolari: polacchi. Filo conduttore: giocano tutti in Serie A. Nomi impronunciabili, ma rendimento sicuro, affidabile, pronti a sfidare l’Italia in Nations League il 7 settembre (a Bologna). Tutti scelti da Brzeczek per le prossime due partite contro gli azzurri e il Portogallo. I più noti sono i classici di sempre, già conosciuti ai più: Szczesny, Zielinski, Linetty, Milik. Gli altri rientrano nel cast di “Saranno famosi” per via delle loro prestazioni, sempre più convincenti: Bereszynski (Sampdoria), Reca (Atalanta), Skorupski (Bologna) e infine lui, Krzysztof Piatek, di cui parlano tutti. In Serie A giocano altri cinque polacchi poi, non convocati per la sfida con l’Italia: è il caso di Kownacki (centravanti della Samp), Teodorczyk (Udinese), Jaroszynski (Chievo), Salamon (Frosinone) e Cionek (Spal).
Piatek quindi. Guai a chiamarlo sconosciuto, guai a sottovalutarlo, soprattutto dopo un poker siglato in Coppa Italia contro il Lecce in soli 40 minuti, tutti su azione. Bomber (non) per caso con 3 gol in 2 gare di A. Numeri da “wow”. Centravanti classico, 23enne di 183 centimetri preso dal Genoa per un nonnulla nell'ultimo mercato, scovato in Polonia dopo una stagione da star con il KS di Cracovia. Un dettaglio non da poco: l’anno scorso il Cracovia è arrivato decimo siglando 40 reti in tutta la stagione. Quanti di Piatek? 21. Black jack. Non male per chi – da ragazzino, ai tempi dello Zaglebie in Serie B polacca – prendeva l’Inter a Fifa sognando il suo idolo Ronaldo. Ora giocherà nella "sua" Serie A, ottimo step.
Piatek, "pistolero" del gol
Il primo dettaglio è la pronuncia. Si scrive Piatek ma si legge in altro modo: “Piontek”. Parola di Zibi Boniek, bomber amarcord di Roma e Juve, bravo a ricordarlo ai telecronisti subito dopo il poker di Coppa contro il Lecce: “È forte, ma mi raccomando. Si pronuncia Piontek”. Che tra l'altro significa "venerdì". Svelato l’arcano. Pronti, via ed è subito gol. Piatek ha segnato contro l’Empoli all’esordio in Serie A, poi si è ripetuto con il Sassuolo siglandone due. Ballardini, visibilmente preoccupato, ha “minimizzato” la sua gara in via precauzionale dopo l'esordio show: “Può diventare un grande giocatore, ma preferisco non dirlo ad alta voce…”. Tradotto: Piatek è del Genoa, segna per noi e ce lo godiamo. Comprensibile. Con il primo stipendio si è comprato una Skoda Fabia, mentre nel tempo libero legge romanzi e autobiografie (la sua preferita è quella di Luis Suarez). Ambizioso, sognatore, fidanzatissimo: abita in Corso Italia con la bella Paulyna, con cui tra l’altro gli piacerebbe fare un viaggio intorno al mondo. Parla inglese e un po’ d’italiano, imparato in fretta durante il ritiro di Neustift, con l'obiettivo di ambientarsi subito nel Genoa. Un segnale. Prima di trasferirsi in Italia, inoltre, ha parlato un po’ con i suoi amici della Samp (Linetty, Bereszynski e Kownacki), che gli hanno consigliato subito di trasferirsi in Serie A. Ha il gol nel sangue, ha sempre segnato: 32 reti in 71 gare con il KS di Cracovia, altre 18 in 79 con lo Zaglebie Lunin. Ovviamente bomber, anche se per lui ha un significato diverso: “In Polonia con questa parola intendiamo pistolero. Così ho ideato l’esultanza...”. Un solo obiettivo poi: “Voglio segnare in tutte le partite”. Magari non all’Italia in Nations League.