Lazio, Tare: "Luis Alberto non pensi di essere intoccabile. Milinkovic-Savic è solo fuori forma"
Serie AIl direttore sportivo biancoceleste a tutto tondo in un'intervista a Repubblica: "Milinkovic in difficoltà? Ha solo bisogno di ritrovare la giusta condizione fisica. Ha saltato la preparazione a causa del Mondiale". Più duro su Luis Alberto: "Non può pensare di giocare male cinque partite e di restare titolare. Ha bisogno di ritrovarsi"
La vittoria con la Fiorentina per scacciare una crisi che stava diventando preoccupante. Tre punti per dimenticare le batoste del derby e della trasferta di Francoforte. La Lazio è arrivata alla sosta con il sorriso di chi è quarto in classifica e se l’è vista brutta. Di chi non conosce mezze misure, come dimostrano le cinque vittorie e le tre sconfitte di questa prima parte di campionato. Dove, però, stanno mancando i gol e gli assist di due giocatori in particolare, Luis Alberto e Milinkovic Savic: “Per Sergej è soprattutto una questione di condizione fisica: è arrivato tardi a causa del Mondiale e così gli manca la preparazione atletica di base, che è fondamentale per uno pesante come lui. Non a caso, l’anno scorso, ha iniziato a segnare con regolarità dalla fine di ottobre. Poi può aver influito quel ‘parto o resto’ durato tutta l’estate. Alla fine è rimasto e deve entrare in forma”- A dirlo è Igli Tare in esclusiva ai microfoni di Repubblica.
“Luis Alberto non può pensare di essere intoccabile”
Il direttore sportivo della Lazio ne ha anche per Luis Alberto. Con toni meno giustificanti, però: “Per lui, invece, è una questione di testa – ha sottolineato – ha bisogno di sentirsi intoccabile, ma in un club come la Lazio non è possibile sbagliare cinque gare di fila e pensare di rimanere titolare. Le gerarchie le decide il campo, si chiama meritocrazia. E così, dopo due gare giocate male, al 55’ della terza esci e alla quarta stai in panchina”. Chiaro, discorso che non fa una piega. 12 gol e 21 assist in tutta la scorsa stagione, numeri strepitosi che contrastano con gli appena due gol segnati fin qui. Certo, siamo solo all’inizio, ma lo spagnolo deve svegliarsi: “Deve riconquistare il posto da titolare, da uomo – ribadisce Tare - e tornare a fare la differenza. E’ un giocatore da Real Madrid, il suo valore l’ha già dimostrato. Ora deve fare il salto di qualità. Per lui è l’anno della consacrazione, ha bisogno di migliorare la condizione e di lavorare sull’autostima”. Anche perché ci sarà bisogno dell’aiuto di tutti. Tre competizioni sono tante e il turnover è all’ordine del giorno: “Il modello è la Juve. Che da sempre gioca tutto – ha continuato il ds biancoceleste – per noi la priorità resta il campionato, l’obiettivo è la Champions. Sarà dura, quest’anno la Serie A è più equilibrata. Dalla quarta alla dodicesima ci sono solo quattro punti”.
Gli altri acquisti e i tifosi
Chiosa anche sugli acquisti estivi, che hanno allungato la rosa a disposizione di Simone Inzaghi. A partire da Correa: “E’ un giocatore da sogno – lo elogia Tare – con un po’ di fortuna in più sarebbe già stato a 3-4 gol. Servono pazienza e fiducia, ma esploderà. Lui e Immobile sono i nostri contropiedisti, complementari con Luis Alberto e Caicedo. Possono giocare tutti in coppia”. Poi Badelj, arrivato dalla Fiorentina e sostituto naturare di un intoccabile Lucas Leiva: “Se mi aspettavo di più da lui? E’ un capitano, un leader. In panchina soffre. Ma io gli avevo parlato, sapeva di non avere il posto assicurato e ha accettato la sfida. Come Berisha, un altro che ama caricarsi la squadra sulle spalle: entrambi saranno importanti”. Infine il rapporto con i tifosi: “Ho apprezzato tanto l’incoraggiamento alla squadra prima della gara contro la Fiorentina – ha detto – la spinta dell’Olimpico è fondamentale. L’ideale sarebbe passare da 30mila a 40mila presenze di media. Mi emoziona, per esempio, il senso di appartenenza che esiste in Germania: l’Amburgo, in Serie B, ha 55 mila spettatori fissi, il Kaiserlautern 45mila in C…”