Il centrale bianconero si è raccontato in un programma polacco, intervistato proprio dal suo portiere: "In Italia non ci sono più difensori forti, è saltata una generazione. Io ad Harvard? Vorrei andarci per un master in economia, non per tenere una lezione sulla difesa"
Giorgio Chiellini intervistato da un "giornalista" speciale: Wojciech Szczesny cronista per un giorno. Ospite in un programma polacco - "Prosto w Szczene", traducibile con "a tu per tu con Szczesny" - il centrale bianconero ha parlato di vari argomenti, incalzato dal suo portiere: i suoi inizi, il suo ruolo di leader alla Juve, il calcio italiano: "Da 5-10 anni in Italia non ci sono difensori di livello internazionale, non è normale". Poi Buffon, il morso di Suarez nel Mondiale brasiliano e molto altro. Anche un passaggio sui complimenti di Mourinho, che ha consigliato Bonucci e Chiellini di andare ad Harvard per andare a tenere una lezione sulla fase difensiva. Un complimento vero.
"Io, Bonucci e Barzagli vicini alla perfezione"
Un tris di qualità e attenzione difensiva, la Juve ha costruito gran parte dei suoi successi sul rendimento della cosiddetta "BBC". Barzagli, Bonucci e Chiellini: "Siamo complementari, quando giocavamo nella difesa a tre eravamo vicini alla perfezione. Non avevo bisogno di vederli, sapevo tutto, le loro qualità e i loro punti deboli". Chiellini ha commentato anche la situazione del calcio italiano e dei difensori: "E' importante mantenere le nostre qualità. Prima vedevi difensori come Gentile, Scirea, Bergomi, Baresi, Maldini, Costacurta, Cannavaro, Nesta, Materazzi. Adesso arrivi alla mia generazione, ci sono Barzagli e Chiellini, Bonucci di 3 anni più giovane, e poi quasi dieci anni di niente. Ci sono Romagnoli, Rugani, Caldara, è vero, ma sono nati negli anni novanta...".
"Io ad Harvard? Mi piacerebbe, ma per economia..."
Mourinho è rimasto talmente colpito dalle sue qualità che ha consigliato lui e Bonucci di andare... ad Harvard: "Mi piacerebbe andarci, è vero, ma per un master in economia (Chiellini è laurato proprio in economia e commercio ndr), non per tenere una lezione sulla difesa". Battute a parlare, "Chiello" ha parlato anche del suo ruolo di leader: "E' naturale per me. Lippi una volta mi disse una frase importante. Il campione è qualcuno che gioca e aiuta gli altri a raggiungere un livello superiore. Penso sia vero! Ho giocato con Cannavaro, Pirlo, Buffon. Il loro segreto era la determinazione di migliorare il loro livello. È difficile diventare leader da soli, è più facile imparare da altri. Quando finisci tu, la prossima generazione sta aspettando. Guardi chi se ne va e prendi il loro posto, non hai scelta".
"In campo mi trasformo"
E ancora: "In campo mi trasformo, è naturale. Sono più calmo rispetto a prima. Devo trovare un nemico ad ogni gara, per un difensore la sfida contro l'attaccante è fondamentale. In A ce ne sono molti: Higuain, Icardi, Dzeko...". Continua Chiellini, parlando anche del famoso morso di Luis Suarez al Mondiale del 2014, contro l'Uruguay: "Non mi arrabbiai tanto per quello, ma per la mancata espulsione. Era una partita importante per noi, in 10 non avrebbero vinto". Infine su Buffon, oggi portiere del PSG: "In Nazionale urlava peggio che alla Juventus, era sempre più teso. Ma è utile avere alle spalle uno che ci aiuta non soltanto con le parate ma anche a parole".