Napoli Frosinone, gol di Milik: la sua media è migliore rispetto a Insigne e Mertens. Ancelotti fa giocare tutti
Serie AGli azzurri travolgono il Frosinone e lo fanno grazie alla doppietta di Milik, ora a quota 7 in Serie A come i suoi due colleghi di reparto, Insigne e Mertens, ma avanti nella media gol rispetto ai minuti giocati. Ancelotti ha l'imbarazzo della scelta e fa crescere i suoi ruotando tutti e utilizzando l'intera rosa, più giovane che mai
La paura di sbagliare e allontanarsi dall'obiettivo c'era. Alla fine, però, il Napoli non ha sottovalutato l'incontro e ha sbrigato la pratica Frosinone con autorevolezza e una prestazione più che convincente. Il tutto a dispetto dell'ampio turnover adoperato da Carlo Ancelotti. "Questa poteva essere una partita-trappola come successo contro il Chievo" ha confermato a fine partita l'allenatore. I suoi ragazzi, nonostante qualche brevissimo calo di tensione mostrato nelle precedenti partite, continuano a crescere e lo fanno in modo compatto. Il mister di Reggio Emilia, infatti, sta puntando tantissimo sulla forza del gruppo, come dimostra l'utilizzo pressoché totale della sua rosa. Con l'impiego di Meret, Ghoulam e Younes nella sfidai ai ciociari, tutti gli elementi a disposizione di Ancelotti - tranne l'infortunato di lungodegenza, Chiriches - hanno collezionato almeno un gettone in questa prima parte di campionato. Ed è proprio sul ritorno in campo dei tre giocatori che la guida tecnica del Napoli si è soffermato nel post gara, sottolineandone l'importanza: "Meritano un plauso tutti loro perché si sono sacrificati molto e hanno lavorato sodo - ha spiegato -. È un segnale sicuramente positivo". Per il portiere e l'ex Ajax si è trattato dell'esordio assoluto con la maglia azzurra, mentre l'algerino era fermo da oltre un anno per la rottura del crociato e susseguente frattura della rotula. Il terzino 27enne ha subito lasciato il segno, fornendo due assist nella goleada inaugurata dal diagonale di Zielinski e dal missile di Ounas. Prima frazione di gioco dominata dai padroni di casa, variegati in campo e soprattutto molto giovani. L'11 schierato dal primo minuto, infatti, aveva un'età media di 25 anni e 243 giorni, il dato più basso mai registrato dagli azzurri dopo il settembre del 2009. Tra i titolari c'era anche Arkadiusz Milik ed è stato proprio il polacco a completare la festa con due reti nella ripresa. Una doppietta che gli permette di salire a quota 7 nella classifica marcatori della Serie A, al pari dei suoi partner offensivi: Insigne e Mertens. Un'altra statistica che evidenzia l'abbondanza di scelte su cui può contare il Napoli di Ancelotti, adesso miglior attacco insieme alla Juve con 32 centri.
La tripla arma del Napoli: nella legge del 7 regna Milik
Imbarazzo della scelta per l'allenatore classe '59, dunque, che fino a questo momento ha variato i suoi attaccanti, senza mai essere deluso da uno di loro. I tre tenori, infatti, a turno hanno trascinato gli azzurri e permesso loro di mantenere un gap di 8 punti dalla Juve capolista. Insigne ha aperto le danze stagionali, infilando i primi 6 gol dopo appena otto giornate e aggiungendoci poi l'ultimo in casa contro l'Empoli. Mertens si è preso lo spazio centrale, diventando - dopo la rete della vittoria ai danni del Milan - protagonista tra la 7^ e l'11^ giornata, chiusa dalla tripletta agli stessi toscani. In quest'ultimo periodo, invece, è tornato decisivo Milik, a segno appena entrato nella vittoriosa trasferta di Bergamo e poi due volte nel poker rifilato al Frosinone. L'insostituibile per Ancelotti è sicuramente il talento di Frattamaggiore, in gol anche tre volte in Champions e autore di cinque assist in A, uno in più rispetto allo score mostrato dal belga tra campionato ed Europa. Se la punta 24enne non si è ancora sbloccata in Coppa, può comunque vantare una media gol migliore rispetto ai suoi compagni di squadra. Il polacco ha infatti realizzato i suoi 7 centri in 728 minuti totali, ovvero uno ogni 104'. Mertens segna una rete ogni 119 minuti, mentre Insigne ha bisogno di 158 minuti. I gol dei due scugnizzi non sono di certo una sorpresa, ma la notizia più positiva è il rendimento di Milik che ha già superato il suo precedente primato. Nelle due prime stagioni in Italia, l'attaccante aveva già fatto intravedere le sue qualità, prima che un doppio infortunio - prima a un ginocchio e poi all'altro - interrompesse il suo cammino con largo anticipo. Per questo motivo rappresentava in estate un punto interrogativo che neanche la rete iniziale, siglata contro la Lazio, aveva risolto. Bisognava aspettarlo e il suo allenatore lo ha fatto. L'attesa ha ripagato Ancelotti che, adesso, può finalmente contare in pieno sul suo gigante.