Milan, Reina in esclusiva: "Feriti nell'orgoglio, ora reagiamo. Gattuso è il nostro capitano"
Serie AIl portiere rossonero ha analizzato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport il momento attraversato dal Milan, reduce dall’eliminazione in Europa League: "Un colpo duro, dobbiamo lavorare e dare tutti il 10% in più di quanto abbiamo fatto finora. Contro l’Olympiacos è mancata fame e cattiveria, siamo tutti responsabili. Gattuso? E’ il nostro capitano e un uomo di grandissima personalità"
Dichiarazioni da leader vero. Nessun giro di parole per Pepe Reina, che in esclusiva ai microfoni di Sky Sport ha analizzato il momento attraversato dal Milan. Ancora tanta la delusione in casa rossonera per l’inaspettata eliminazione alla fase a gironi di Europa League, che ha gettato ombre su un inizio di stagione comunque in linea con le aspettative. Dopo l’inatteso ko contro l’Olympiacos, però, il Milan è chiamato a rialzare la testa. Lo sa perfettamente anche Reina, che ha spiegato qual è la ricetta per ripartire: il duro lavoro.
Qual è l’umore della squadra dopo l’eliminazione in Europa League?
Siamo colpiti, feriti nel nostro orgoglio. E’ stato un duro colpo, però adesso bisogna reagire. Dobbiamo lavorare a testa bassa, è dai campi di Milanello che deve iniziare la nostra reazione.
Gattuso ha detto che a causare l’eliminazione è stata la mancanza di quella cattiveria che caratterizzava il Milan una volta. Sei d’accordo? Qual è la tua analisi della partita contro l’Olympiacos?
Di sicuro non abbiamo perso per l’arbitro. Ci sono stati dei problemi e delle cose che sicuramente non ci stavano, però gli errori più grandi li abbiamo commessi noi. Si è vista una squadra che, magari perché aveva due risultati su tre a disposizione, non ha avuto la fame e la cattiveria per andare a vincere una partita del genere. E alla fine questo si paga.
Vi siete confrontati all’interno dello spogliatoio?
Qua si vince e si perde tutti insieme, questo è poco ma sicuro. Ancora non abbiamo nemmeno visto la partita, domani sarà il giorno per analizzare un po’ ciò che si può migliorare e come è andata. Ma ognuno di noi deve guardare dentro di sé e dare il 10% in più di quello che abbiamo dato tutti fino ad ora.
Ti dispiace per Gattuso, che spesso si assume tutte le responsabilità?
Mi dispiace per tutti, Gattuso è uno che mette sempre la faccia e giustamente è il capitano di questa barca. E’ un uomo di grandissima personalità, questo gli fa onore. Però da Gattuso all’ultimo giocatore, tutti ci sentiamo responsabili e tutti vogliamo reagire per indirizzare una stagione che prima di giovedì non stava andando per niente male. Mettiamo in chiaro anche che in campionato le aspettative della società si stanno raggiungendo e che bisogna ripartire da lì.
Adesso come si deve reagire?
Come si fa solitamente. Quando si perde una partita, c’è la rivincita tre o quattro giorni dopo. In questo caso martedì bisogna andare a Bologna con il coltello tra i denti e cercare di vincere questa striscia di partite prima delle vacanze. Questo ci permetterebbe di chiudere soddisfatti e di affrontare la seconda parte del campionato in un’ottima posizione.
Se la Champions prima era una possibilità, ora deve diventare un obbligo per voi?
L’obbligo è mettere in campo il 100% in ogni partita. Quello è l’unico obbligo che abbiamo. Ovviamente l’obiettivo è finire nei primi quattro posti e continuare a crescere, migliorando quello che si è fatto l’anno scorso. Però il mio obbligo, o almeno io mi sento così, è quello di dare il 100% sempre.
Si parla spesso di Suso: ha pesato tanto la sua assenza?
Suso è un giocatore importantissimo in qualsiasi squadra, non soltanto nel Milan. E’ un giocatore importante per le sue qualità, perché è già un leader di questa squadra e quando non gioca ovviamente ci pesa. Però tutto il rispetto per quelli che giocano, sono quelli che devono metterci la faccia. In questo momento l’assenza di Suso non deve essere un alibi, è mancato ma quelli che abbiamo giocato abbiamo cercato di fare il meglio.
Perché Higuain si è intristito nell’ultimo periodo?
Come tutti gli attaccanti, il gol gli darebbe fiducia. In questo momento c’è bisogno che tutti gli diamo una mano per crescere, migliorare e per farlo sentire meglio in campo. Il primo che deve lavorare per far crescere se stesso è lui.
Questo Milan ha margini di crescita?
Certo, siamo un gruppo che in questo momento sta vivendo un cambiamento anche nella mentalità. Bisogna essere affamati, bisogna essere ‘cazzuti’ e andare sui nostri binari per finire lassù. Quello ce lo dobbiamo mettere bene in testa.