Termina 0-0 il posticipo della 16^ giornata di Serie A, match archiviato senza reti al Dall'Ara. Rossoneri più pericolosi nel primo tempo con Higuain, poche chance nella ripresa con l'espulsione di Bakayoko. Gattuso non stende l'amico Inzaghi dalla panchina traballante: Milan al 4° posto a +2 sulla Lazio, il Bologna resta terzultimo. Emergenza a centrocampo per Rino verso la sfida contro la Fiorentina
BOLOGNA-MILAN 0-0 LIVE
BOLOGNA (3-5-2): Skorupski; Calabresi, Danilo, Helander; Mattiello, Poli (81' Orsolini), Nagy, Svanberg (61' Dzemaili), Mbaye; Santander (90' Destro), Palacio. All. F. Inzaghi
MILAN (4-4-2): Donnarumma; Calabria, Zapata, Romagnoli, Rodriguez; Suso (85' Laxalt), Kessie, Bakayoko, Calhanoglu (78' Mauri); Higuain, Cutrone (61' Castillejo). All. Gattuso
Ammoniti: Calabria (M), Santander (B), Kessié (M), Helander (B), Romagnoli (M)
Espulso: Bakayoko (M) al 76'
Termina senza reti il confronto diretto tra gli amici Pippo Inzaghi e Rino Gattuso, 0-0 finale al Dall’Ara in una serata più fredda che memorabile. Poco rimane del posticipo della 16^ giornata della Serie A tra Bologna e Milan, match dai ritmi blandi e dai rari sussulti: rossoneri preferibili ai punti per occasioni e mole di gioco, emiliani accorti tatticamente e velenosi nel finale sfruttando la superiorità numerica. Già, perché il doppio giallo rimediato da Bakayoko priverà il mediano titolare nella sfida contro la Fiorentina: emergenza che diventa totale considerando il giallo esibito nel finale al diffidato Kessié. Un altro pareggio senza reti per il Diavolo dopo il duello contro il Torino, sintomo quantomeno di una solidità difensiva ritrovata complice il ritorno dal fischio d’inizio di Romagnoli: i rossoneri non chiudevano due gare di fila in A senza incassare (né segnare) gol dall'ottobre 2006. Se il Milan blinda il 4° posto portandosi a +2 sulla Lazio, il Bologna non si schioda dalla terzultima posizione pur conservando la gestione tecnica di Inzaghi: panchina traballante alla vigilia quella del grande ex, uscito indenne dal confronto ravvicinato con il suo passato.
Match delicatissimo al Dall’Ara tra Pippo Inzaghi e Rino Gattuso, amici di vecchia data chiamati ai tre punti nel confronto diretto. Rossoblù lontani 9 gare dall’ultima gioia e confinati al terzultimo posto, Milan reduce dall’amara eliminazione in Europa League nella notte di Atene. Rossoneri che riabbracciano dal 1’ capitan Romagnoli, unica novità rispetto allo 0-0 contro il Torino; tre invece le new entry nel Bologna ovvero Calabresi, Svanberg e Mbaye che rimpiazzano rispettivamente Gonzalez, Orsolini e Krejci. Primo tempo che registra una supremazia territoriale a beneficio del Milan, controllo del match e possesso palla prolungato che tuttavia confezionano poche chance a referto: poca fortuna per Calhanoglu al tiro, doppio tentativo bissato da Higuain che impegna invece l’attento Skorupski. Bologna dall’ordinato assetto tattico e da una maggiore intraprendenza nel corso dei primi 45 minuti: Palacio si conferma il più pericoloso impegnando Donnarumma dai 25 metri e pure in uscita in campo aperto, ottima la lettura in anticipo del portiere rossonero. Ritmi blandi e un ammonito per parte (Calabria e Santander) prima della pausa di un primo tempo col freno a mano tirato. Avvio di ripresa che non smentisce il copione dei primi 45’ eccezion fatta per le occasioni a freddo: Santander spreca tutto sul più bello, Calhanoglu e Cutrone non trovano invece il guizzo decisivo. Proprio l’acciaccato Cutrone lascia il campo a Castillejo non gradendo il cambio, sostituzione che diventa piuttosto forzata per Gattuso dopo l’espulsione di Bakayoko: doppio giallo ravvicinato per l’ex Chelsea, ingenuità che costa caro nel finale e nel prossimo match contro la Fiorentina che salterà insieme a Kessié (diffidato e ammonito). Inzaghi prova a ribaltare il tavolo con gli ingressi di Orsolini (pericoloso da palla inattiva) e Destro che all’ultimo respiro impegna di testa Donnarumma. Va in archivio un altro 0-0 per il Milan, il 2° di fila dopo la gara contro il Torino: un risultato che non può cancellare la delusione di Atene.