La squadra di Marco Giampaolo è in un grande momento di forma, soprattutto a livello offensivo, ma dovrà andare oltre i suoi limiti per poter fermare i bianconeri a Torino
Soltanto una squadra ha tenuto il ritmo della Juventus a dicembre: la Sampdoria, che come i bianconeri ha conquistato 13 punti, avendo messo insieme quattro vittorie e un pareggio. La squadra di Marco Giampaolo è risalita fino al quinto posto e sta attraversando un gran momento di forma soprattutto a livello offensivo: con 14 gol ha il miglior attacco del campionato nell’ultimo mese. A essere ispirato non è soltanto Fabio Quagliarella, a segno da otto giornate di fila, ma anche i suoi compagni nel tridente d’attacco, Gastón Ramírez e Gianluca Caprari: tre gol per entrambi nell’ultimo mese.
L’efficienza offensiva della Sampdoria
Alla terza stagione con Giampaolo, l’alternanza tra momenti molto brillanti e periodi critici è ormai uno dei tratti caratteristici della Samp, e anche la recente striscia positiva è arrivata dopo cinque partite negative tra ottobre e novembre, con tre sconfitte, due pareggi e 12 gol subiti, mentre fino alla nona giornata la Samp aveva subito solo 4 gol ed era la migliore difesa del campionato.
La situazione ora si è ribaltata e la squadra di Giampaolo attraversa un momento di grande efficienza offensiva, nonostante resti una di quelle che produce di meno in Serie A: 10,8 tiri a partita in media, meglio soltanto di Frosinone, Parma e Chievo. Buona parte del merito va a Quagliarella, ma non va sottovalutato il contributo di Ramírez, che nelle gerarchie di Giampaolo sembra ormai davanti a Saponara per il ruolo di trequartista titolare, e di Caprari, che ha affiancato Quagliarella in quattro delle ultime cinque partite sfruttando il calo di rendimento di Defrel, partito benissimo ma fermo a un solo gol, peraltro inutile alla Roma, in quasi tre mesi.
Ramírez interpreta il ruolo di trequartista in modo diverso da Saponara, forse ha meno visione di gioco e creatività nell’ultimo passaggio ma assicura più fisicità e uno stile più essenziale e adatto al palleggio ritmato e verticale della Samp, che sulla trequarti ha bisogno di un giocatore che non faccia perdere velocità alla circolazione, partecipi agli scambi ravvicinati toccando poco la palla e creando una nuova linea di passaggio subito dopo, per dare continuità alla manovra. Ultimamente Ramírez assicura anche maggiore presenza in area, si muove meno sull'esterno per facilitare la manovra ma resta al centro e ha più occasioni per inserirsi negli spazi aperti dagli attaccanti. Così, nelle ultime cinque giornate ha segnato tre gol.
Sul rendimento di Ramírez ha probabilmente inciso anche l’ingresso in squadra di Caprari, che è portato a muoversi in appoggio per far scorrere la manovra e ha quindi ridotto le occasioni in cui Ramírez deve abbassarsi per raccordare il gioco. Se Defrel è abituato a tagliare dall’esterno, partendo soprattutto da destra, Caprari invece partecipa alla manovra abbassandosi sul centro-sinistra e può lasciare a Ramírez la possibilità di stare vicino a Quagliarella e di inserirsi negli spazi creati dai suoi movimenti in appoggio.
Un esempio: Caprari si sposta nella posizione di mezzala e davanti a Ramírez si apre uno spazio enorme, anche grazie al taglio di Linetty.
I giocatori più importanti per la manovra della Samp restano però le due mezzali, Linetty e Praet. Giampaolo ha coperto la cessione di Lucas Torreira all’Arsenal piazzando Ekdal davanti alla difesa, guadagnando fisicità ma perdendo qualcosa nella capacità di verticalizzare e di recuperare presto la palla, un aspetto chiave per l’equilibrio della squadra. La Samp può nascondere i suoi limiti solo se resta corta e recupera subito il possesso, sfruttando la quantità di uomini che porta nella zona della palla quando attacca.
Ekdal è un equilibratore diverso da Torreira, meno aggressivo e più orientato alla copertura dello spazio centrale, garantendo alla Samp maggiore protezione sulle ripartenze avversarie. Ekdal, poi, partecipa meno alla manovra, limitandosi spesso al ruolo di facilitatore che si muove in appoggio e dà continuità al possesso senza assumersi rischi giocando in verticale.
A far avanzare la manovra devono così pensarci le due mezzali, a cui è richiesto un set di movimenti vario: ad abbassarsi per portare la palla fuori dalla difesa, specie se le avversarie pressano alto, ad alzarsi e aprirsi per dare una linea di passaggio in verticale ai terzini, ad alzarsi dietro il centrocampo avversario per facilitare il palleggio centrale o inserirsi in area. È soprattutto Praet ad aver allargato la propria influenza sul possesso, prendendosi maggiori responsabilità per compensare il limitato contributo di Ekdal.
Dalla partita contro l’Empoli: le mezzali sono alte e lontane da Ekdal e il gioco si sviluppa soprattutto a destra, dal lato di Praet, la cui posizione media è quasi identica a quella di Defrel.
La forza fisica della Juventus
La necessità di avere due mezzali tecniche come Praet e Linetty, in grado di sostenere le richieste di un palleggio elaborato come quello della Samp, è ancora più urgente ora che non c’è più la scorciatoia rappresentata da Zapata, che poteva alzare da solo la squadra con una conduzione o vincendo un duello aereo. Per essere pericolosa la Samp è praticamente obbligata a manovrare con brillantezza palla a terra, sfruttando le numerose linee di passaggio in verticale offerte dalla disposizione a rombo del centrocampo. Non a caso quella di Giampaolo è la squadra che crossa meno ed effettua meno passaggi lunghi in questo campionato.
A complicare le cose contro la Juve c’è poi l’assenza per squalifica di Joachim Andersen, che in questo campionato non aveva ancora saltato un minuto. Oltre a essere il difensore più affidabile, Andersen è fondamentale a inizio azione, perché è spesso il giocatore che si prende la responsabilità della prima verticalizzazione, anche avanzando molti metri palla al piede. Senza di lui sarà più difficile creare spazi all’interno dello schieramento della Juve e far arrivare il pallone in modo pulito nella zona di rifinitura.
La manovra della Samp dovrà insomma essere ancora più brillante del solito per non finire schiacciata dalla fisicità della Juve, che dovrebbe portare una pressione molto più intensa rispetto a quella portata dalle avversarie affrontate dai blucerchiati nelle ultime settimane. Il rientro di Matuidi e la squalifica di Bentancur, che dovrebbe dare spazio a Emre Can come mezzala destra titolare, rendono il centrocampo della Juve ancora più fisico e aggressivo. Per le mezzali della Samp sarà quindi più complicato gestire il possesso e rendere agevole la risalita del campo.
La fisicità della Juve potrebbe poi essere decisiva anche nell’area della Samp, che quando difende concede l’ampiezza e potrebbe soffrire sui cross, specie quelli sul secondo palo per Mandzukic, decisivo molte volte in questo campionato grazie al suo dominio fisico sui terzini avversari. La Juve è ovviamente più forte e inoltre sembra particolarmente adatta a colpire i punti deboli della Samp, che però attraversa un grande momento di forma: la fiducia e la spensieratezza generate sono i principali appigli a cui può aggrapparsi la squadra di Giampaolo per andare oltre i suoi limiti e giocare una grande partita a Torino.