Milan, Cutrone: "Vivo per il gol, non mi accontento mai. Gattuso è l'allenatore giusto"

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Patrick Cutrone (lapresse)

L'attaccante rossonero si racconta a La Repubblica: "Ho sempre voglia di sfondare, Gattuso mi dà gli stimoli giusti per dare sempre il 100%. Le doppiette? È perché non mi accontento mai". Sui suoi idoli: "Chiunque faccia gol, da Morata a Van Persie. Spero che Milan e Inter non lascino San Siro, è la storia"

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Tanti fatti, pochi proclami. Patrick Cutrone si è silenziosamente preso il Milan, a suon di gol e di prestazioni. Il giovane attaccante azzurro è una risorsa importante per Gattuso, anche ora che è arrivato Krzysztof Piatek. “Ho sempre voglia di sfondare - ha spiegato Cutrone in un’intervista a La Repubblica - Non voglio mai uscire dal campo pensando di non aver dato tutto. Gattuso sa darmi gli stimoli giusti: il Milan gioca bene. Allenarsi per migliorare è l’unico modo per convincerlo a farti giocare”. I gol in stagione sono arrivati prestissimo per il classe 1998: “In Cina (in tournée estiva nel 2017, ndr) iniziai a sperare di restare al Milan. Pensavo: Montella non mi conosce più di tanto, se riesco a farmi vedere bene, altrimenti parto, l’importante è giocare. Le doppiette? Hanno una spiegazione: non mi accontento mai”. E ancora: “Per me il pallone è tutto. Anche il gol di un compagno, un assist. Però solo se si vince. Io in area cerco la palla, a volte ci incontriamo…”.

"Mi ispiro a chiunque faccia gol. San Siro è storia"

Cutrone ha poi parlato dei suoi idoli: “Chiunque faccia tanti gol - ha precisato - Morata, Inzaghi, Van Persie, Suarez. Però anche Maldini. Una volta venne a prendere suo figlio Christian: gli tesi il foglietto per l’autografo, non riuscivo a parlare. Cosa mi emoziona di più? La mia famiglia, a loro darei il mondo e a loro dedico ogni gol”. Un’analisi, poi, sui giovani italiani: “Non tutti arrivano, magari qualcuno si sente appagato e si accontenta. Nessuno di quelli cresciuti con me (Chiesa, Barella, Zaniolo, ndr) si sente predestinato a vincere. Se le generazioni non cambiassero, finirebbero le nazionali. Certo, vogliamo vincere, è il nostro lavoro”. Battuta in chiusura su San Siro: “Spero che Milan e Inter non si spostino. Si respira la storia, è una sensazione indescrivibile fin dalla prima volta”, ha concluso Cutrone.