Riccardo Doratiotto, chi è la nuova promessa del Cagliari

Serie A
Riccardo Doratiotto, la nuova promessa del Cagliari (Fonte: cagliaricalcio.com)

A 19 anni esordio da titolare in Serie A per la seconda punta della Primavera di Canzi: famiglia di Sestu, sardo doc, un fratello gemello che gioca nel Lecce

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Nel Cagliari che sfida in trasferta la Sampdoria nel lunch-match della domenica di Serie A, spicca un nome: è quello di Riccardo Doratiotto, prodotto del settore giovanile che Rolando Maran lancia tra i titolari per affiancare Leonardo Pavoletti e rispondere così all'emergenza in attacco, con la squalifica di Joao Pedro e gli infortuni di Cerri, Thereau, Despodov, Birsa e Castro.

Cagliari, chi è Riccardo Doratiotto: dai primi calci con il gemello Fabio all'esordio con Maran

Sardo doc, di Sestu (comune dell'area metropolitana di Cagliari), nato il 7 giugno 1999, Riccardo Doratiotto ha effettuato il cammino calcistico con il suo fratello gemello Fabio, con il quale ha condiviso anche un posto in squadra nella Primavera di mister Massimiliano Canzi fino allo scorso novembre, quando Fabio è passato al Lecce. Nato come seconda punta, in grado di ricoprire tutti i ruoli sul fronte d'attacco, pur non altissimo (un metro e 78) Doratiotto ha nell'animo da lottatore e nella capacità di resistere ai contrasti due delle sue armi di forza. In stagione sin qui ha trovato il gol tre volte in 14 partite L'arma preferita, però, è il dribbling secco. Chi lo segue da vicino racconta di un ragazzo molto sereno e serio. Riccardo era da settimane in rampa di lancio per via dell'emergenza in casa Cagliari e spesso si era allenato con la prima squadra insieme ad altri compagni della Primavera, come Francesco Verde (anche lui attaccante, precettato per la trasferta di Genova). Un modello per Doratiotto è  Nicolò Barella, che contro la Sampdoria festeggia le 100 presenze con la maglia del Cagliari. Un nome che sta lasciando il segno in Sardegna e nel calcio italiano. Lo stesso auspicio di Riccardo Doratiotto, che a Genova vivrà la sua prima partita in Serie A: maglia numero 36 sulle spalle e tanta voglia di stupire nella testa.