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Benatia: "Via dalla Juve? Con Allegri non giocavo. Se vanno in finale sarò lì a tifare"

Serie A

Il difensore marocchino, che a gennaio ha lasciato i bianconeri destinazione Qatar, torna sui motivi dell’addio: “I miei figli mi chiedevano sempre perché non giocassi. Questo mi bruciava dentro”. Poi su Ronaldo: “Macchina da guerra”. Infine la Champions: “La Juve non è finita”

JUVE-UDINESE LIVE

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Medhi Benatia ha deciso di cambiare. Ha lasciato l’Italia, destinazione Qatar. Ad aspettarlo l’Al-Duhail, il posto migliore per ricominciare dopo le difficoltà della prima parte di stagione. Lì, infatti, è il pilastro della squadra. Alla Juventus invece – dopo l’annata passata e il ritorno di Bonucci – una riserva. Solo cinque le partite giocate fino a gennaio, di qui la decisione di fare le valigie e salutare tutti: “A dicembre ero in vacanza a Dubai. Ho parlato con mia moglie, i miei figli, che mi chiedevano sempre: ‘Papà, perché non giochi?’. Mi bruciava dentro, non ero più felice. Ho lasciato una squadra di amici, ai quali sono molto legato. Però avrei voluto dare il mio contributo sul campo”. Queste le parole rilasciate in esclusiva a Sky Sport dal difensore marocchino, che ha poi raccontato il suo rapporto con Allegri: “Quando è tornato Bonucci, sono andato dal mister, che mi ha rassicurato: Ho bisogno di te – mi diceva - avrai tempo per giocare, fai parte dei centrali più forti al mondo’. Poi le cose sono cambiate, ma non c’è nessun problema fra me e lui. Anche al mister auguro sempre il meglio, non guardo mai indietro, a quello che poteva essere e non è stato. L’ultima partita che ho fatto è stata contro il Milan a San Siro. Difficile, perché dovevo marcare Higuain. Ricordo tuttavia di aver giocato bene, ma la gara dopo sono rimasto fuori di nuovo”.

“Champions? La Juve non è finita”

Nessun rancore dunque da parte di Benatia, che alla Juventus ha passato anni comunque positivi con Allegri: “Se guardiamo i risultati, ha fatto bene. Ha raggiunto anche due finali di Champions, vuol dire che è un allenatore bravo, che capisce di calcio. Se è quello giusto per vincere la Champions? Spero di sì, ma non lo so, non mi permetto di dare giudizi”. Belli anche gli allenamenti con Ronaldo, con cui ha condiviso lo spogliatoio per sei mesi: “Quando lo guardi in allenamento, capisci che è un campione sotto tutti i punti di vista. Lavora più di ogni altro giocatore, una vera macchina da guerra. Anche a livello personale è troppo intelligente. Una persona eccezionale, di un’umiltà incredibile, che ha una grande voglia di vincere e di essere il migliore al mondo. Non è arroganza questa. Lo diventa se tu sei convinto che la tua qualità possa bastare, che non ci sia la necessità di allenarsi perché sei già il più forte”. Prima di andare via Benatia ha promesso che, nel caso in cui la Juventus raggiungesse la finale di Champions, sarebbe fra i primi ad acquistare il biglietto. Anche se con l’Atletico Madrid si è fatta durissima: “E’ una squadra difficile da affrontare, molto. Giocano poco e cercano di sfruttare solo i tuoi errori. Poi sono pericolosi su palla inattiva come si è visto all’andata. Secondo me, per la qualità che ha, la Juve poteva giocare molto meglio, penso a giocatori come Pjanic, Dybala, Ronaldo, Douglas Costa. Da tifoso quale son adessoo, mi aspettavo che facesse la partita. Detto questo la Juve non è finita, ha la qualità per passare il turno e per andare in finale”.