L'attaccante argentino si racconta a Sky Sport: "Ho grande cuore, amo il calcio. Ho fatto tanti sacrifici per arrivare fino a qui, per me è un sogno giocare in Italia. E l'Udinese è il posto giusto per crescere, ringrazio i tifosi per la standing ovation contro il Bologna". Idoli e sogni: "Messi è il migliore del mondo. Vorrei un giorno poter giocare in nazionale"
Quattro gol e quattro assist in stagione: Ignacio Pussetto vuole trascinare l’Udinese alla salvezza. Al suo primo anno in Italia, l’attaccante argentino ha già dimostrato il suo valore e nell’ultima giornata contro il Bologna ha trascinato i bianconeri alla seconda vittoria in tre partite, guadagnandosi anche una standing ovation del pubblico del Friuli: “Sono orgoglioso di questo, ringrazio i tifosi per l’affetto - ha raccontato in esclusiva a Sky Sport - Lavoro per la squadra, qui mi trovo benissimo e voglio sempre dare il massimo”. L’impatto con la Serie A è stato ottimo per il classe 1995: “Per me oggi poter giocare qui in Italia è un sogno. Ho fatto tantissima fatica per arrivare fino a qui, ho lasciato la famiglia e i miei amici, tutto quello che avevo, per giocare a calcio. L’Udinese credo che sia un club molto importante, che da tanti anni è in Serie A. Qui sono cresciuti grandissimi giocatori che hanno fatto successo, quindi penso che questo sia il posto giusto per fare bene per me. Quando sono arrivato c’erano giocatori di 15 diverse nazionalità e quello ti fa imparare tantissimo. Ho studiato anche l’italiano, che mai avevo parlato prima. Penso che questa sia la strada giusta”.
"Sogno di giocare con l'Argentina. Messi il mio idolo"
Pussetto, cresciuto nell’Atletico Rafaela, è arrivato a Udine dall’Huracan: “Il calcio per noi argentina significa molto - ha spiegato - Da bambini tutti gli argentini vogliono giocare a calcio. La palla rappresenta la mia vita. Il calcio è la mia vita, il mio sogno è sempre stato di giocare a calcio e quindi oggi sono davvero molto felice. Il mio primo ricordo? Ero molto piccolo, mi ricordo che giocavo con mio papà, con i miei amici e con tutte le persone che mi hanno fatto innamorare di questo sport”. Nessun dubbio in fatto di idolo: “Messi. Lui è un giocatore che da piccolo neppure poteva giocare a calcio per problemi fisici, poi è diventato il migliore del mondo. Idolo fuori dal calcio? Mio papà, lui mi ha insegnato la vita. E mia mamma, che era quella che mi portava fuori a giocare, per questo la ringrazierò sempre. Il mio sogno più grande è quello di poter giocare un giorno con la nazionale, oltre che formare una famiglia con la mia fidanzata. Il tempo dirà quello che riuscirò a fare”, ha concluso.