Il difensore giallorosso ha parlato ad una televisione greca, dove ha raccontato la sua vita a Roma e storie dal suo passato: “In Italia sto bene, da piccolo la mia famiglia mi ha sempre sostenuto. Ho giocato contro Messi, ma il più forte è Ibrahimovic”
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Curiosità, aneddoti, la voglia di rimanere a Roma: è questo quanto emerge dall’intervista rilasciata da Kostas Manolas alla rete televisiva greca Skai, nella trasmissione Touristes. “Quando mi ritirerò, tornerò a Naxos che considero un paradiso” ha spiegato il difensore. Che ha parlato della sua vita a Roma: “Gran parte del tempo libero la trascorro con la mia famiglia. In città sto bene, mi piace la vita che faccio. Intanto rimango sempre con i piedi per terra e non dimentico da dove sono partito. Il calcio non regala nulla, è come la vita: se si vogliono raggiungere gli obiettivi bisogna lottare”. Il calcio è un affare di famiglia: “Mio nonno mi regalò da piccolo le prime scarpe di calcio, mamma ha detto che la prima parola che ho detto è gol mentre tenevo in mano un pallone. Lì ho capito che sarei diventato un calciatore, anche se a scuola ero molto bravo. Ho preso molto da mio zio (Stelios Manolas, ndr), che è stato uno dei difensori più forti del paese. Ho lottato per inseguire il mio sogno e se ho raggiunto questo livello è soprattutto grazie alla mia famiglia che ha sempre saputo sostenermi. Mio padre faceva il medico a Naxos ma ha lasciato tutto per aiutarmi. Mi allenavo tre volte al giorno per essere ad un ottimo livello.
"Messi? No, Ibra"
Alla domanda su chi fosse il gIocatore più difficile da marcare, Manolas ha risposto così. “Ho giocato contro Messi, me a mio avviso è Ibrahimovic il più forte di tutti” ha concluso il difensore greco.