Andrea Agnelli: "Cristiano Ronaldo sta bene, ma meglio non rischiare"

Serie A

Il presidente della Juventus è intervenuto durante l'evento 'Il Foglio a San Siro" rispondendo alle tante domande sul futuro dello stadio milanese ma chiarendo anche il suo punto di vista sul recupero di Ronaldo: "Sta bene, ma sarei molto cauto. Non si può compromettere il finale di stagione per una singola partita"

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Nulla di grave, ma meglio non rischiare. E se non dovesse farcela per l'andata contro l'Ajax non sarebbe un dramma. Risponde così Andrea Agnelli all'interrogativo che da qualche giorno a questa parte, ovvero dalla partita tra Portogallo e Serbia, tutti i tifosi della Juventus si stanno ponendo: le condizioni di Cristiano Ronaldo e i suoi tempi di recupero. "Cristiano Ronaldo sta bene", dice intervenendo durante l'evento "Il Foglio a San Siro. "Ma quando hai infortuni muscolari, anche di piccola entità, bisogna stare attenti a rischiare. Abbiamo comunque 25 giocatori di qualità, è la fortuna della Juve. Per rischiare di rientrare per una singola partita puoi compromettere il finale di stagione, è più importante tutelare due mesi che una partita sola. La fortuna della Juventus è quella di avere una rosa importante, abbiamo la consapevolezza di avere 25 giocatori di qualità. Poi certo avere in campo Cristiano Ronaldo, il miglior giocatore del mondo, ti dà più sicurezza ma serve attenzione"

Agnelli: "Stadio San Siro? Non si può essere nostalgici, io ne farei uno nuovo"

Nei pensieri di Agnelli c'è soprattutto Ronaldo, ma il presidente bianconero non ha potuto esimersi dal dire la sua anche sul grande tema della mattinata milanese, ovvero il futuro dello stadio San Siro, diviso tra l'ipotesi di una ristrutturazione e quella di una demolizione che favorisca la costruzione di un nuovo impianto: "Se la decisione spettasse a me, spingerei per un impianto completamente nuovo", ha detto Agnelli. "San Siro è parte della storia italiana e ne conservo ricordi indelebili, ma bisogna anche cominciare a fare delle riflessioni diverse, per spostarsi su un impianto moderno, da sfruttare a 360°, e da questo punto di vista San Siro fa vedere la sua età: dal mio punto di vista vorrei uno stadio moderno e nuovo, vivo 365 giorni l’anno. Milan e Inter insieme? In una situazione ideale credo che ognuno vorrebbe un proprio impianto, dopodiché entrano una serie di riflessioni economiche e non solo. Fosse per me, vorrei un impianto che rappresenti ogni società: per il Milan il suo stadio, per l’Inter il suo stadio"

"Un impianto affascinante ma comunque obsoleto non avrà mai la stessa resa di un impianto moderno: non ci siamo pentiti della capienza dell'Allianz Stadium, bisogna sempre pensare al riempimento di tutte le partite. Avere gli stadi sold-out deve essere un obiettivo, riempire sempre gli stadi dev'essere fondamentale. Da lì, poi, serve la capacità della Lega di rendere il nostro prodotto internazionale. Una distribuzione migliore dei diritti televisivi? Si, si può: dipende da come sono però poi le filosofie di ogni singolo club, capire che giocatori può permettersi. Su Cristiano Ronaldo, ad esempio, i ragazzini di oggi sono legati al dove vada il proprio idolo per tifare una squadra: se pensiamo invece ancora di offrire o creare un prodotto che assecondi il tifo di chi è più vecchio, qualcosa lo stiamo sbagliando. Spetterà alla Lega l'avere il supporto dei club in questo senso".

Agnelli: "Champions nel weekend? Mai contemplata"

Spostando lo sguardo all'Europa e al calendario dei prossimi anni sul quale l'Eca (associazione dei club europei) sta lavorando insieme alla Fifa, Agnelli ha parlato anche della possibile riforma del formato della Champions League, escludendo la possibilità di vedere partite europee durante il fine settimana: "La parola 'weekend' per la Champions League del futuro non e' mai stata presa in considerazione. E' un tema irrilevante ora, che diverte solo il mondo dei media". Il futuro del calcio e' tutto da scrivere, ma e' giunto pensarci oggi. Il tema e' quello del calendario internazionale, che scade nel 2024: secondo me avremo bisogno di 12-18 mesi per arrivare ad un vero progetto del calcio europeo insieme alla Uefa", ha proseguito Agnelli. "Serve armonizzare il calendario, creando un piano di sviluppo che metta d'accordo tutte le esigenze dei diversi paesi europei, e le leghe nazionali saranno centrali. Mondiale per Club? Siamo d'accordo su rivedere format, ma prima bisogna arrivare ad accordo sul calendario"