Napoli poco brillante a livello atletico? Ancelotti risponde alle critiche portando in conferenza stampa i dati in suo possesso. Gli Azzurri hanno vinto 14 gare correndo meno degli avversari ma è l'indice di efficienza fisica nel tempo che smentisce il calo fisico di Insigne e compagni
Capita sempre più frequentemente che un allenatore si presenti in conferenza stampa con dei dati statistici a supporto di una determinata tesi o per sconfessare ciò che invece si dice e si scrive. Accadde con Eusebio Di Francesco che fece notare che la sua prima Roma effettuava gli stessi tiri del Napoli di Sarri, ed è capitato con Carlo Ancelotti che, alla vigilia della gara col Frosinone, ha parlato della questione ‘freschezza fisica’ dei suoi giocatori.
L’allenatore del Napoli aveva con sé due fogli: il primo elencava le gare vinte, perse e pareggiate rapportate alla distanza totale corsa. Il secondo, molto più interessante, era riferito alla media di efficienza fisica nel tempo della sua squadra rapportata alla media del campionato. “Sapete quante gare il Napoli ha vinto correndo meno dell’avversario? – ha esordito Ancelotti – In tutto sono 14 su 20”. Dal ‘pizzino’ si ha anche il dettaglio: contro Udinese, Parma ed Empoli gli Azzurri hanno vinto correndo di più mentre conto Atalanta, Torino e Genoa la vittoria è arrivata con un dato di chilometraggio pressoché identico. I numeri globali, pur oggettivi, possono essere però letti in vari modi ma il secondo foglio mostrato da Ancelotti rende di più l’idea.
Una squadra come il Napoli gioca con il baricentro molto alto in fase di possesso palla e spesso Insigne e soci tengono tantissimo il possesso durante una partita. Le squadre avversarie possono quindi ‘correre di più’ per due motivi
- Sono sempre in movimento per chiudere linee di passaggio
- Stando col baricentro difensivo molto basso, nelle fasi di ‘uscita’ palla al piede, devono fare molti più metri per arrivare dall’altra parte
L’elenco delle partite mostrato da Ancelotti racconta una verità quantitativa ma non necessariamente qualitativa. Correre di più (o di meno) non significa automaticamente correre meglio (o peggio). Su quest’ultimo aspetto però ci arriva in soccorso il grafico relativo all’indice di efficienza fisica nel tempo. Le aziende che forniscono dati atletici dividono il tipo di corsa in 3 (o addirittura 4) modalità: c’è la camminata ‘normale’, la corsa e lo scatto. Coprire 30 metri di campo non è difficile, la grossa differenza (qualitativa) è il come. Ci sarà un giocatore che arriva prima di un altro e il motivo non sta solo nella differente velocità di base: si devono considerare altri parametri, soprattutto se lo scatto arriva dopo 70’ di partita. Si può quindi coprire la stessa distanza ma con dispendio energetico differente. Farlo bene, considerando accelerazione, decelerazione e recupero fisico, significa essere efficienti.
Come possiamo vedere dal grafico di Ancelotti, il suo Napoli è sempre ben oltre la media della Serie A in ogni blocco di minutaggio. C’è chi divide la gara in 6 blocchi da 15 minuti e chi analizza i dati fisici dei giocatori ogni 5 minuti di gioco. E’ chiaro che nessuno può essere al 100% della propria condizione atletica per tutta la gara ma quella linea rossa ci dice un bel po’ di cose: negli ultimi minuti del primo tempo la squadra tende a calare, così come il resto della Serie A, ma in maniera meno drastica. Il finale di partita non ha picchi negativi sensibili. Ciò significa che l’andamento è anche molto fluido, fatto che a livello tattico e di sviluppo di gioco non è da sottovalutare.
Non è un mistero che nell’ultimo quarto d’ora di gara (più recupero) si tenda a segnare di più. In questa stagione di campionato le reti dal 75’ in poi sono state 198 su un totale di 879. Non serve uno studio per capire il perché: squadre più stanche, errori individuali maggiori dovuti a meno freschezza. I tanti studi fatti sui vari campionati hanno evidenziato dati atletici specifici a livello, ad esempio, di frequenza cardiaca e di numero di scatti a velocità massima. In molti casi, dietro a certe sostituzioni ci sono numeri e dati. L’indice di efficienza di Ancelotti ci dice che il Napoli è ben sopra la media. Il risultato si traduce in un numero di gol maggiore? Varie ricerche ci dicono che le squadre con un basso calo di efficienza fisica tendono ad avere più possibilità segnare. E’ l’efficienza fisica la discriminante più importante. Andiamo a vedere
- Reti segnate dal Napoli in campionato: 62
- Minutaggio di 15’ con maggior numero di gol segnati: dal 76° al 90° con 18 reti
- Minutaggio con maggiore differenza reti: dal 76° al 90° con +13 (18 gol fatti e 5 subiti)
- Squadra con più reti in A nell’ultimo quarto d’ora di partita: Napoli