Missione compiuta per i nerazzurri di Gasperini, qualificati per la prima storica volta in Champions League. Notte memorabile al Mapei Stadium per i bergamaschi vittoriosi 3-1 contro il Sassuolo: apre Berardi, espulso dopo la rissa scoppiata nel finale di primo tempo. La rimonta della Dea premia i gol di Zapata (23° centro in campionato), Gomez e Pasalic che accendono la festa dell'Atalanta terza al traguardo
GASPERINI RESTA ALL'ATALANTA: ORA È UFFICIALE
HIGHLIGHTS: INTER-EMPOLI 2-1 - SPAL-MILAN 2-3 - ROMA-PARMA 2-1
ATALANTA-SASSUOLO 3-1
19' Berardi (S), 35' Zapata (A), 53' Gomez (A), 65' Pasalic (A)
ATALANTA (3-4-1-2): Gollini (93' Rossi); Djimsiti, Palomino, Masiello (62' Pasalic); Castagne, De Roon, Freuler, Gosens; Gomez (93' Mancini); Ilicic, Zapata. All. Gasperini
SASSUOLO (4-3-1-2): Pegolo; Lirola (93' Raspadori), Demiral, Ferrari, Rogerio; Duncan, Magnanelli, Bourabia; Locatelli (59' Djuricic); Berardi, Boga (85' Sernicola). All. De Zerbi
Ammoniti: Ilicic (A), Rogerio (S), De Roon (A), Magnanelli (S), Ferrari (S)
Espulsi: Berardi (S) al 48', Magnanelli (S) all'83'
L’inno della Champions che si eleva al Mapei Stadium di Reggio Emilia rende attualità l’impresa dell’Atalanta di Gasperini. Terzo posto finale in campionato, traguardo mai visto in 112 anni di esistenza come la qualificazione alla prossima Champions League. La data indimenticabile per i tifosi nerazzurri diventa il 26 maggio 2019 quando, dopo il 3-1 imposto al Sassuolo, la Dea si regala l’avventura nell’Europa che conta al termine di una stagione esaltante: 77 i gol segnati (migliore attacco, addirittura 103 le reti complessive) nel segno di un tridente che sa di filastrocca a Bergamo, 69 i punti conquistati alla bandiera a scacchi dopo averne raccolti 41 nel girone di ritorno con 12 vittorie e un'imbattibilità lunga 13 turni. Padrona del proprio destino alla vigilia, l’Atalanta non sbaglia la partita più importante dell’anno e si concede una festa memorabile insieme agli oltre 15mila sostenitori arrivati a Reggio Emilia. Un exploit storico quello centrato dalla squadra di Gasperini, una pagina da leggenda per i colori nerazzurri.
L'Atalanta scrive la storia: va in Champions League
Gasperini ritrova De Zerbi dopo il clamoroso 6-2 dell’andata, 2° atto che curiosamente va ancora in scena al Mapei Stadium di Reggio Emilia. Nerazzurri privi dello squalificato Hateboer ma aggrappati al tridente con Gomez e Ilicic a sostegno di Zapata, attacco chiamato a rendere realtà il sogno Champions. Dopo tre giri di lancette è piuttosto Freuler a suonare la carica: fuori di poco il suo sinistro dal limite dell’area. Si accendono anche Ilicic e Gomez ma a lasciare il segno è il Sassuolo al 19’: letale la ripartenza della squadra di De Zerbi sull’asse Lirola-Duncan, autore dello splendido tacco che libera Berardi al tiro vincente. Atalanta che si ritrova al 5° posto complice il vantaggio del Milan a Ferrara, tuttavia gli oltre 15mila tifosi arrivati da Bergamo spingono la formazione di Gasperini: Ilicic e Gomez mancano il tocco decisivo, tap-in fortuito che premia invece Zapata al 35’. È proprio il colombiano a ribadire in rete il rinvio di Bourabia da situazione di palla inattiva, pareggio che restituisce alla Dea un posto nell’Europa che conta. Masiello salva su Berardi che perde la testa nel nervosissimo finale di primo tempo: al fischio di Doveri si scatena una rissa che coinvolge De Roon e Magnanelli (entrambi ammoniti) e che costa l’espulsione diretta al numero 25 del Sassuolo. La superiorità numerica e un traguardo a portata di mano fanno il resto nella ripresa: Gomez sfiora il vantaggio al 51’ e lo trova due minuti più tardi. Pegolo si oppone al tentativo di Ilicic ma nulla può sulla ribattuta del Papu. A vantaggio acquisito e spinta dal pubblico bergamasco, l’Atalanta trova il tris con Pasalic in campo da tre minuti: perfetto il cross di Gomez per la testa del croato, rete convalidata dopo una lunga attesa causa Var. Da qui scorre il countdown verso il fischio finale, preceduto dall’espulsione di Magnanelli (proteste) e dai cori a sostegno dei beniamini nerazzurri. Poi c’è solo spazio per la festa Champions.