In Olanda, la Federazione ha trasformato il campionato Under 23 in un torneo nel quale testare regole future del calcio da presentare all’IFAB. Tra quelle introdotte nell’ultima stagione ci sono state anche le espulsioni a tempo. Il verdetto? Un aumento sensibile del gioco effettivo con l’International Board che a breve studierà il dossier
Benvenuti nel Calcio del Futuro. Nella scorsa stagione, il campionato Under 23 olandese si è giocato con tre nuove regole che avevano come intento quello di aumentare il numero dei minuti di gioco effettivo. La Federcalcio olandese, in accordo con l’IFAB, ha accettato di trasformare il campionato U-23 nella “Future Rules Football League”. Attenzione però: non si tratta di modifiche che necessariamente saranno introdotte ma di una sperimentazione continua (che ci sarà anche nella prossima stagione con altre regole) che potrebbe indurre l’IFAB ad apportare un eventuale cambiamento regolamentare. Il lungo documento che riporta analisi di dati, benefici, criticità e risultati finali deve ancora essere presentato all’International Board ma consultandolo si possono già raccontare fatti oggettivi, primo fra tutti l’aumento di circa 5 minuti, e non sono pochi, di gioco effettivo.
Lo studio è stato condotto su 35 partite, 24 delle quali analizzate e classificate. Le tre nuove regole introdotte sono
- Kick-in: rimessa laterale da effettuarsi con i piedi
- Dribble-in: possibilità di ripresa del gioco con ‘auto-passaggio’ ad iniziare l’azione
- Espulsioni a tempo
ECCO COME FUNZIONANO
La prima e la terza regola sono abbastanza intuitive. La seconda merita un approfondimento: dribble-in o self conduction significa non dover riprendere il gioco, ad esempio dopo un fuorigioco fischiato, con un calcio di punizione nel quale un giocatore dovrà passare la palla ad un compagno. Con questa regola chi batte il calcio di punizione potrà iniziare da solo una nuova azione passando la palla…a se stesso. Chiaramente questa variante vale in tutti i casi di ripresa del gioco, compresi i corner e rimesse laterali. Queste ultime possono essere effettuate sia in self-conduction, sia con un cross lungo ma sempre con i piedi. Le sanzioni disciplinari ‘alternative’, in sostituzione di gialli e rossi, prevedevano: espulsione temporanea per 5 minuti in casi di ‘giallo’, espulsione definitiva in caso di ‘rosso’ ma con possibilità di sostituzione del giocatore espulso una volta trascorsi 10 minuti.
TEMPI MORTI IN RAPIDA DIMINUZIONE
Uno dei modi per aumentare il tempo effettivo (senza ricorrere al cambio di regola che introduca solo il tempo effettivo) è quello di ridurre i tempi morti: pensando a una rimessa laterale o a un calcio di punizione sappiamo che spesso si aspetta che la squadra ‘salga’ o che il compagno si liberi. A ciò aggiungiamo un altro dato importante ovvero il cambio di possesso. E’molto probabile, e i dati lo confermano, che una rimessa laterale battuta in avanti (ma anche un angolo) possa portare ad un pallone perso e recuperato dagli avversari. Con l’auto-conduzione il tasso di mantenimento del possesso è sicuro, almeno per i primi secondi. Andando più nello specifico: analizzando il tempo medio di ripresa del gioco per ogni singolo evento, scopriamo che il numero medio di eventi non cambia (si batte ad esempio lo steso numero di rimesse laterali) ma che grazie al dribble-in, il tempo di ripresa del gioco in caso di punizioni e angoli diminuisce di 5 secondi; in caso di rimessa laterale il risparmio è di poco meno di 2 secondi. Se vi sembrano numeri troppo piccoli pensate a quanti falli, corner e rimesse laterali ci sono in una partita. Lo studio ha avuto come principale conclusione quella di certificare un aumento del gioco effettivo che passa da una media di 60 minuti e 30 secondi a una media di 65 minuti e 8 secondi.
ESPULSIONI E STANCHEZZA
Passando ai cartellini, in totale sono state comminate 31 sanzioni a tempo di 5 minuti (media di 1,3 a partita) e solo una di 10 minuti. I dati ci dicono che nella ‘Future Rules League’ mediamente ci sono quasi 5 falli in meno rispetto ad una partita con regole standard. C’è però da aggiungere, e lo studio in questo è stato chiaro, che non si può parlare di oggettiva diminuzione dei cartellini in quanto il campionato Under 23 non prevede retrocessioni e promozioni e quindi il livello di ‘aggressività’ è più simile a quello di un’amichevole. Un ultimo aspetto da non sottovalutare, molto caro ai vari allenatori, è il dispendio fisico. Aumentare i minuti effettivi significa avere giocatori più stanchi o che coprono più chilometri? Anche qui la tecnologia ha riposto: nelle gare analizzate, ogni giocatore indossava una canotta munita di un transponder posizionato sulla parte posteriore dell’indumento. I dati posizionali venivano misurati a una frequenza di 10 Hz. L’analisi time-motion analizzava il carico atletico. Rispetto alle partite con regole standard non c’è un maggior dispendio fisico. Questo perché spesso il dribble-in è finalizzato al mantenimento del possesso palla ‘orizzontale’ e quindi la distanza dalla porta non si riduce e tutto avviene con bassi carichi fisici. L’unica ‘pecca’ è che gli allenatori non potranno più utilizzare i tempi morti per dare indicazioni tattiche alla squadra ma i tifosi saranno forse più contenti nel veder aumentare i minuti con la palla in gioco.
(si ringrazia Alberto Ciancio per la preziosa collaborazione)