Bologna, Dzemaili: "Mihajlovic sempre presente. Obiettivi? Ripartiamo da zero"

Serie A

Dal ritiro di Neustift (Austria), il capitano rossoblù è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Sky Sport per una lunga intervista. "Mihajlovic ci ha ripreso dopo il ko con il Colonia. Situazione particolare, ma siamo tutti uniti per il Bologna e per il mister. Si alza l'asticella? Ricominciamo da zero: l'anno scorso abbiamo fatto un miracolo"

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Capitano di un Bologna rinnovato attorno a lui, stretto attorno a Mihajlovic e che dal ritiro austriaco di Neustift guarda con fiducia alla prossima stagione. Blerim Dzemaili si racconta così, in esclusiva ai microfoni di Sky Sport. Dal capitolo nuovi arrivati alla presenza costante di Miha, tutte le emozioni del centrocampista svizzero che, nonostante i 33 anni, sta vivendo uno dei primi ritiri della sua carriera.

'Colpa' dei tanti trasferimenti last minute.

Anche in Nazionale, tra Mondiali e Europei di ritiri ne ho fatti pochi. E' stato strano partire dal primo giorno: forse è per quello che poi mi sono fatto male.

Tanti colpi di mercato per il Bologna: che lingua si parla in questa squadra?

Ovviamente noi parliamo italiano, però cerchiamo di aiutare i ragazzi nuovi con l'inglese. In questo momento sta andando bene: tutti capiscono cosa vuole il mister, anche nell'ultima partita si è visto che siamo sulla strada giusta.

Dopo la sconfitta in amichevole con il Colonia, si è vista la reazione: vi ha chiamato Mihajlovic?

Sì, era un po' arrabbiato. Non tanto per il risultato, ma più per l'atteggiamento: soprattutto nel primo tempo, eravamo sempre in ritardo e questo non va bene. Il primo giorno in cui ha preso questa squadra il mister ha detto che per lui la cosa più importante è l'atteggiamento: si può perdere, si può vincere, ma se non c'è la mentalità giusta lui non è contento. E dopo il Colonia ce l'ha fatto capire ancora di più.

Anche se non è fisicamente qui, l'allenatore del Bologna rimane una presenza costante. Parla con i veterani della squadra ogni sera?

Ogni tanto parla anche con noi, senz'altro. Per noi è importante avere questo legame con lui: il mister ci manca, questa è una situazione particolare anche se il suo staff sta facendo un grande lavoro. Noi giocatori, anche con i nuovi, cerchiamo di dare sempre una mano. Però la presenza di Mihajlovic è fondamentale: quando è arrivato lui, solo per il fatto di esserci tutto era diverso.

In virtù del gran finale dell'ultima stagione, c'è la consapevolezza di poter disputare un campionato differente?

Sicuramente il presidente ha investito tanto e si aspetta tanto da noi. Ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra, partita dopo partita: la Serie A non è facile, non dobbiamo pensare che possiamo ripetere così facilmente quello fatto con Mihajlovic negli ultimi cinque mesi. Secondo me è stato un miracolo. Dal primo giorno, seguire il mister così tutti insieme è qualcosa che non avevo mai visto da quando gioco a calcio. Un gruppo veramente forte: ognuno aveva l'obiettivo di salvarsi e ce l'abbiamo fatta, arrivando poi decimi che è stato un risultato al di là di ogni previsione. Ora però si ricomincia da zero: è troppo presto per fissarci degli obiettivi.