Sampdoria-Inter, Conte in conferenza: "I cavalli buoni si vedono all'arrivo"

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Le parole dell'allenatore dell'Inter alla vigilia del match di Marassi: "Barcellona o Juve non ci devono distrarre: contro la Samp abbiamo tutto da perdere. Dobbiamo lavorare sulla continuità per diventare protagonisti". Sampdoria-Inter in diretta sabato alle 18.00 su Sky Sport Serie A

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Che partita ti aspetti?

Sarà una gara difficile, contro una Sampdoria molto organizzata e con un allenatore molto bravo come Di Francesco. L'abbiamo studiata e si vede il lavoro che sta facendo Eusebio. Ha cambiato in corsa il sistema di gioco, ma al di là del modulo si vedono presenti determinati concetti. Dovremo fare attenzione, perché è la classica partita in cui abbiamo tantissimo da perdere.

Dopo la Samp, il Barcellona in Champions e poi la Juve.

Per noi la partita con la P maiuscola è quella contro la Sampdoria. Che poi ci siano il Barcellona e la Juventus è qualcosa che non ci deve distrarre, giocando una partita intelligente. Ci dovremo prendere anche dei rischi e scegliere una formazione equilibrata. Il fatto di essere riusciti a ottenere delle vittorie di seguito è importante: sono frutto del lavoro che stiamo facendo e della disponibilità dei ragazzi, ma al tempo stesso sappiamo che sono passate soltanto cinque giornate. Noi dobbiamo continuare con la stessa volontà e migliorarci dove dobbiamo per trovare continuità di risultati. E' la cosa più importante per diventare protagonisti.

A che punto è l'Inter: quanti sono i margini di miglioramento?

Quando cambi guida tecnica cambi un po' tutto. C'è un percorso per me e per tutti gli altri che hanno iniziato quest'anno. Ognuno di noi ha dei margini di crescita, ma sicuramente dobbiamo lavorare. Per qualcuno sarà un percorso più semplice, per altri più articolato. Ma abbiamo tutti iniziato a farlo. Ora dobbiamo capire a che velocità stiamo viaggiando.

Trovi similitudini tra la tua prima Juventus e questa Inter?

Quando parliamo di solidità difensiva parli dell'intera squadra, perché non è che difendono solo il portiere e tre difensori centrali. Ci sono undici giocatori coinvolti in entrambe le fasi. Io credo che la cosa più importante sia trovare un equilibrio: si parte in costruzione, per sfruttare gli spazi e bisogna essere bravi a saper migliorare in ogni zona del campo. Ma è difficile fare parallelismi, sono sempre situazioni diverse. Ricordo comunque che il mio primo anno la Juve eravamo stati bravi a vincere da imbattutti, pareggiando tante partite e superando difficoltà importanti, sfruttando gli aspetti in cui il Milan di Ibra e l'Inter del triplete mancarono. Oggi non siamo tra i favoriti, perché vedo squadre come la Juve e il Napoli davanti a noi in modo importante. E poi il livello del campionato si è alzato, basti vedere la Lazio o il Milan. Noi dobbiamo lottare con tutte le nostre forze per arrivare a rendere al nostro meglio, cercando di capire quale potrà essere.

Come gestire gli alti e bassi che hanno caratterizzato gli ultimi anni dei nerazzurri?

Questo gruppo non è il primo a iniziare vincendo cinque partite. A dicembre due anni fa questa Inter era in testa, per poi raggiungere la Champions solo a fatica nell'ultima giornata. Gli alti e bassi sono questi: c'è uno storico, che deve alzare la nostra attenzione e far capire che i cavalli buoni si vedono all'arrivo.

Come stanno Candreva e D'Ambrosio?

I calciatori stanno bene, chi aveva dei piccoli acciacchi ha recuperato. D'Ambrosio è un giocatore da calcio moderno perché riesce a ricoprire più ruoli, sono contento di poter sfruttare la sua polivalenza.

Capitolo Sanchez.

Ogni conferenza mi fate la stessa domanda. E' un calciatore che ha determinate caratteristiche, sta a noi fargli ritrovare la vena e la brillantezza che ha perso negli ultimi due anni. Prima o poi lo vedrete in campo dall'inizio.

E' un'Inter con una leadership diversa dagli ultimi anni?

Il mio compito è migliorare i calciatori sotto tutti gli aspetti. Sono molto cauto, perché abbiamo grandi margini di crescita ma dobbiamo migliorare in tutto. Ed è importante trovare la grande disponibilità, la voglia di migliorare dei calciatori. Questo fa stare più sereno me e anche i tifosi rispetto al passato. Ci dobbiamo rimboccare le maniche come stiamo facendo e continuare a lavorare.