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Pisacane racconta la favola Cagliari e sogna l’azzurro: "Mancini, hai visto?"

Serie A

È un Cagliari meraviglia quello che abbiamo potuto apprezzare in queste prime 11 giornate di Serie A. Uno dei punti di forza del gruppo di Maran è la difesa: appena 10 gol subiti. Uomo simbolo: Fabio Pisacane. Ecco la nostra intervista in esclusiva, sognando la Nazionale di Mancini

CAGLIARI-FIORENTINA LIVE

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Non è facile capire se una persona è davvero felice ma si può fare un tentativo. Lo guardi negli occhi, senti la voce. O più semplicemente glielo chiedi: "Fabio, sei contento?". Il sorriso di Pisacane non mente. "Tantissimo. A Cagliari sto benissimo". Dalla vita di tutti i giorni al calcio, non c’è una virgola che non sia al suo posto: "Ho comprato da poco casa qui perché intendo vivere in Sardegna anche in futuro. È un luogo dove per dieci mesi all’anno c’è un clima mite. Recentemente siamo stati a Bergamo per sfidare l'Atalanta e ci siamo resi conto di essere a novembre. Pensa che a Cagliari, oggi, si fa fatica ad indossare un piumino". In campo, quest’anno, sembra tutto una favola: il Cagliari ha 21 punti in classifica, proprio come Atalanta e Lazio. Davanti ci sono solo Roma, Inter e Juventus. "Ve ne state rendendo conto? Si! Ma siamo spensierati, la viviamo giornata dopo giornata. Non so dirti quale sia la formula magica: se la testa, leggera, oppure la condizione fisica o magari i nuovi acquisti. Dico solo che bisogna continuare così". Un piccolo fattore determinante: "Ci alleniamo con tantissima intensità. Siamo un gruppo pieno di giocatori che si fanno rispettare". Immaginate insieme Pisacane, Nandez, Nainggolan, Ionita. Ecco: il risultato si nota. Nell’anno del centenario, inoltre, si percepisce un’aria diversa, "contagiosa". Non c’entra niente la musica che si ascolta in spogliatoio. Pisacane spiega: "Chi arriva prima, collega il telefono e decide la playlist. Tra Castro, Simeone e Nandez direi che va molto il sound sudamericano". 

 

 

Uno dei segreti di questo Cagliari delle sorprese è sicuramente la difesa: appena 10 gol subiti, meglio solo Juventus e Verona con 9. Fabio Pisacane incide, anche perché ha giocato ben 10 partite da titolare in questo campionato e non ne aveva mai fatte così tante nelle prime 11 di A. Anni: 33. Vecchio a chi? "Ho fatto 8 gare senza mai fermarmi, tutte 90’, a ritmi altissimi". Ha fermato Inglese, Lozano e Mertens - ah, è uno dei pochissimi napoletani ad aver vinto al San Paolo da avversario -, Dzeko, Zaniolo, Belotti, Muriel. Il discorso però è un altro, più profondo. "Siamo figli di etichette. Io sono partito dalla Serie C e sono arrivato in Serie A grazie al lavoro, grazie a tutto quello che ho dimostrato. Dicevano fossi troppo basso per marcare un giocatore come Andrea Caracciolo, in Serie B, poi però ho vinto io senza nemmeno subire gol. Dicevano che in B avrei fatto benino e che la Serie A sarebbe stata una chimera ma oggi mi ritrovo con quasi 90 presenze nella massima categoria e mi tengo a uomo uno come Edin Dzeko". Ed è andata molto bene. Più di così c’è la Nazionale. "Ci speri? Sarebbe un sogno, esaudirei il desiderio che avevo da bambino. Normale, per chi non lo è? Chi ha indossato quella maglia mi ha detto che non è un momento banale. Percepisci qualcosa di diverso, non c’è nulla di più bello". In due parole: sei felice. "Speriamo che il ct Mancini abbia dato un occhiatina al Cagliari!", dice Fabio, col sorriso sulle labbra. Nient’altro, nessun portafortuna o altro gesto scaramantico perché "non lo sono!". Napoletano atipico. "Credo che la scaramanzia sia per i deboli. Non vivo di fatalità ma di attrazioni e impulsi, di energia positiva. Se pensi azzurro vedi azzurro, se pensi nero vedi nero". Il rossoblù del Cagliari, lui, lo pensa e lo vede. E sembra portare davvero bene.