L'attaccante armeno ha spiegato le motivazioni che lo hanno portato all'addio dall'Arsenal: "Emery mi faceva giocare da mediano, a me piace giocare liberamente e muovermi dove c'è spazio". E ringrazia i giallorossi per averlo portato in Italia: "Ho scelto la Roma perchè ha creduto di più in me"
Cinquantanove presenze e nove gol in un anno e mezzo di Arsenal non sono stati sufficienti per la permanenza di Henrik Mkhitaryan a Londra. Le ragioni dell'addio sono molto chiare, soprattutto nella testa dell'attaccante armeno, e sembrano avere un nome e un cognome molto preciso: Unai Emery.
Mkhitaryan, in un'intervista a FourFourTwo, ha raccontato come le scelte tattiche dell'allenatore spagnolo non fossero in linea con il suo modo di vedere il calcio: "Con Emery il mio ruolo è cambiato. Venivo schierato come ala, ma spesso dovevo andare a costruire il gioco con il mediano, e in questo modo non potevo fare gol o assist. A me piace giocare liberamente e dove ci sono gli spazi, anche se mi sono adeguato alle scelte del mister".
Scelte tattiche che non gli hanno permesso di esprimersi al meglio, vedendolo finire più volte in panchina: "Non riuscivo ad accettarlo, ho trent'anni e non posso stare fuori a perdere il mio tempo. Conosco le mie qualità e so quello che posso dare alla squadra". E in questa situazione complicata, è arrivata la Roma: "Devo ringraziarli perchè hanno avuto fiducia in me. All'Arsenal mi avevano assicurato che ero ancora importante per loro, ma ho scelto i giallorossi".