Serie A, le migliori giocate della 15^ giornata

Serie A

Marco D'Ottavi e Emanuele Atturo

Il grande stop di Milinkovic-Savic, il controllo di tacco di Paloschi, la progressione di Bentancur e altre grandi giocate dall'ultima giornata di campionato

La quindicesima giornata di Serie A è stata tra le più importanti, con un confronto tra le prime quattro squadre in classifica (escluso il Cagliari quindi). I verdetti non sono stati scontati perché né la Juventus né l’Inter sono riuscite a battere Lazio e Roma, anche se la sconfitta dei bianconeri è stata ovviamente la più inattesa e la più pesante negli equilibri. Non tanto quelli di classifica, che rimane corta, quanto per le difficoltà che la squadra di Sarri pare aver confermato dopo il pareggio col Sassuolo. 

 

Nella partita ha brillato la stella di Sergej Milinkovic-Savic, giocatore di culto di questa rubrica, che due anni fa finiva in classifica praticamente ogni settimana ma che di recente - complice il fatto che è finito a giocare qualche metro più indietro - lo vediamo con sempre meno frequenza. Ha brillato in particolare con un gesto tecnico che gli appartiene - a lui come a quei rari centrocampisti con una coordinazione “zidanesca” -, cioè il controllo al volo su palle spiovente. Non abbiamo inserito il controllo sul gol vittoria perché lo avevate visto tutti e siamo qui per segnalarvi ciò che potreste aver perso. È stata una giornata di grandi controlli volanti, e a quello di Milinkovic abbiamo aggiunto quelli di Lautaro e Paloschi, oltre ad altre cose eccezionali. Godetevele.

 

Lautaro sguscia a Mancini ma Spinazzola chiude

Contro la Roma Lautaro Martinez ci ha provato in tutti i modi a segnare per la sua quarta partita consecutiva. Era in forma scintillante e se Lukaku è stato ben controllato da Smalling, “El Toro” ha vinto nettamente il duello con Mancini, pur senza riuscire a segnare. In quest’azione si vede la bravura di Lautaro nel manipolare il suo marcatore usando il corpo, calcolando meglio i tempi sulla palla, sfruttando la sua rapidità negli spazi brevi. Tiene la posizione con Mancini, che salta di testa fuori tempo, e proprio mentre il marcatore ha perso stabilità staccando i piedi da terra, Lautaro ne approfitta per sgusciare verso la porta. La stoppa di petto e poi se la porta avanti con la coscia, con quel tipo di elettricità elegante che è la caratteristica di Lautaro Martinez.

 

Spinazzola però ragiona in termini pessimisti come i migliori difensori, e ha già fatto una diagonale che dimostra una sensibilità difensiva inattesa per un giocatore che non aveva quasi mai giocato esterno basso nella sua carriera prima di quest’anno. Forse ha ragione Paolo Montero quando dice che gli italiani imparano a fare la diagonale nella pancia della mamma.

 

Il dribbling in progressione di Bentancur

Ad appena 22 anni, Bentancur è il centrocampista più affidabile in una squadra che punta a vincere il campionato italiano. Sarri lo ha schierato titolare nelle ultime sette partite, ottenendo in cambio prestazioni sempre solide. Bentancur sembra saper fare bene tutto quello che gli chiede il suo allenatore: palleggiare corto in maniera efficiente, pressare in avanti quando è richiesto, trovare una zona del campo per connettersi al meglio con i compagni.

 

Contro la Lazio stava giocando forse la sua miglior partita stagionale. Oltre all’assist, pregevole, sembrava il giocatore più in forma in campo, fisicamente e mentalmente, fino all’infortunio che l’ha costretto ad uscire. Un dominio così evidente che si è manifestato in questa giocata, arrivata quasi ironicamente appena dopo il contrasto che qualche minuto dopo lo costringerà ad uscire. Bentancur alterna una grazia quasi eterea (non si può non pensare a Zidane) nella veronica con cui si libera di Lucas Leiva e nel successivo tocco con cui elude la scivolata di Radu, ad un registro completamente diverso, quando cancella dal campo Lulic, prima girandogli intorno e poi passandogli dietro, resistendo al tentativo di spallata dell’avversario. Forza più eleganza, una giocata che sintetizza le migliori qualità di Bentancur e che in questa stagione stanno emergendo. 

 

Il tacco di Berardi nel secondo gol del Sassuolo

Contro il Cagliari il Sassuolo ha confermato la sua anima di squadra che gioca bene ma con un notevole istinto auto-distruttivo. Dopo un primo tempo eccezionale, che poteva chiudere sopra di 3 o 4 gol, i neroverdi si sono lentamente complicati la vita fino a pareggiarla a pochi minuti dalla fine. 

 

De Zerbi aveva messo in campo la squadra con un atteggiamento spregiudicato, con 4 giocatori quasi interamente dedicati alla fase offensiva: Boga, Berardi, Djuricic, Caputo. Tutti autori di una grande partita. Il picco del calcio di De Zerbi c’è stato nel secondo gol, con una grande azione manovrata sulla fascia da destra, che porta Toljan a crossare basso per il gol di Djuricic, che ha tirato una saetta all’incrocio dei pali. Ma questo è un pezzo dedicato alle migliori giocate, non ai gol, e quindi dobbiamo per forza segnalare l’elegante colpo di tacco di Berardi che innesca la corsa di Toljan. Berardi aspetta fino all’ultimo attirando il più possibile su di sé il marcatore, tagliandolo fuori da un possibile recupero, e subendo fallo. La giocata migliore di una partita di altissimo livello, macchiata solo dal rigore sbagliato, che fa di Berardi il giocatore simbolo di questa squadra auto-distruttiva.

 

Il controllo di tacco al volo di Paloschi

Dopo la grande vittoria infrasettimanale in Coppa Italia - un clamoroso 5-1 al Lecce - la SPAL ha perso una bruttissima partita. In casa, contro una diretta concorrente, il Brescia, che non vinceva dal 21 settembre. La SPAL ora rimane la squadra che non vince da più tempo, ovvero dal 5 ottobre, contro il Parma. Ieri ha fatto di tutto per perdere, compreso sbagliare un rigore con il suo miglior giocatore, Petagna.

 

Un rigore guadagnato grazie a una giocata di Paloschi che non pensavamo potesse essere nelle corde di Paloschi: un controllo di tacco in corsa con cui ha tagliato fuori il difensore, che poi ha commesso fallo da rigore. Se la SPAL non pareggia nemmeno dopo episodi così favorevoli - Paloschi che si guadagna un rigore dopo un controllo di tacco! - la salvezza diventa veramente dura. 

 

Uno dei due grandi controlli di Milinkovic-Savic

La grande partita di Milinkovic-Savic contro la Juventus è stata impreziosita da due controlli volanti che riassumono la sua grazia e la sua coordinazione nello spazio. Il primo ce l’avete tutti presente: è quello in cui aggancia lo splendido lancio di Luis Alberto, difende il ritorno del marcatore e segna il gol vittoria. Questo pezzo però è dedicato alle giocate, anche a quelle che si risolvono in un nulla di fatto. È impossibile non apprezzare la bellezza di questo controllo in corsa, nonostante venga poi rimontato da Alex Sandro. Milinkovic corre da destra verso sinistra e a un certo punto si accorge che la palla gli sta spiovendo addosso, allora la controlla con l’interno mentre si gira su sé stesso per proseguire la corsa verso la porta. Poi non riesce a frapporre il corpo fra l’avversario e il pallone, ma è da questo tio di giocate elegantissime che si capisce che Milinkovic sta tornando ai livelli di due anni fa.