Serie A, le migliori giocate della 16^ giornata

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Emanuele Atturo e Marco D'Ottavi

©Getty

La sfida di velocità tra Manolas e Gervinho, Boga imprendibile per i giocatori del Milan, Dragowski che ha forse compiuto la parata del campionato su un colpo di testa di Lukaku e altre grandi giocate dall'ultimo turno di campionato

La sedicesima giornata è stata piena di partite divertenti, in attesa della sfida tra Cagliari e Lazio. Il Verona è riuscito a recuperare tre gol al Torino grazie a tre subentrati, la Sampdoria ha vinto il derby all’ultimo tentativo, la Juventus ha schierato per la prima volta dal primo minuto Dybala, Ronaldo e Higuain ottenendo in cambio 3 gol in un tempo. Anche a livello di giocate ce ne sono state molte spettacolari, sia offensive che difensive. Queste sono le cinque migliori scelte da noi.

Il recupero di Manolas su Gervinho

La coppia Manolas-Koulibaly era la più temuta dagli attaccanti prima dell’inizio del campionato. Fino ad oggi le cose non sono andate benissimo, con i due difensori - da anni tra i migliori della Serie A - in difficoltà, all’interno di una squadra altrettanto in crisi. Nella partita contro il Parma, l’uscita dopo 5 minuti di Koulibaly deve aver responsabilizzato il centrale greco, che ha giocato un’ottima partita, piena di interventi determinanti. 

 

Il duello con Gervinho è stato esaltante e potevamo scegliere altre chiusure, ma questa sfida sui 50 metri piani è particolarmente bella: per i primi 10 metri infatti Manolas sembra spacciato, con il giocatore del Parma pronto a sverniciarlo in campo aperto. Il calcio non è atletica leggera, ma bisogna dare atto che l’ulteriore scatto che riesce a effettuare il greco per stare a contatto con l’avversario è esaltante, quanto un dribbling con la suola o un assist particolarmente visionario. 

Lo slalom speciale di Boga

Ricorderemo questa come la stagione in cui Jeremie Boga è diventato Garrincha. Le sue discese sulla fascia sinistra stanno diventando un culto del nostro campionato. C’è qualcosa di magico nel modo in cui scende in velocità: ha un controllo tale che non sembra davvero accelerare, sembra invece che gli basti camminare per andare più veloce degli altri. Di questa azione è impressionante la sterzata con cui dribbla Conti, che non ha nulla di elettrico o improvviso ma è compassata come i dribbling inspiegabili dei vecchi calciatori brasiliani di cui abbiamo sbiadite testimonianze in bianco e nero. Dopo però è da stropicciarsi gli occhi anche il modo in cui divora i metri di vantaggio di Musacchio, passandogli di fianco senza quasi neanche dover avere un contatto con lui.

 

Purtroppo per il Sassuolo, però, Boga non è stato lucido una volta arrivato sul fondo. Ha provato ad aprire il piatto per tirare sul secondo palo invece di servire in mezzo Djuricic. Il tipo di scelte sbagliate che rappresenta ancora il margine di miglioramento di un talento folgorante come Boga.

La migliore parata del campionato?

Dragowski si è guadagnato il posto di portiere titolare della Fiorentina grazie a una grandissima seconda parte di stagione, l’anno scorso, a Empoli. In appena 14 partite aveva messo in mostra una qualità tra i pali davvero alta. Nessuna parata, però, era stata assurda come questa sul colpo di testa di Lukaku, forse la più bella di queste prime 16 giornate.

 

Non è una parata spettacolare, di quelle “per i fotografi”, ma richiede forza e tecnica. Dragowski è infatti bravo a leggere la traiettoria del pallone dopo il rimbalzo e, non potendo intervenire sulla linea dei suoi piedi, deve estendersi all’indietro per andare a togliere la palla dalla porta con la mano. Le parate di questo tipo sono rare perché tecnicamente difficilissime, e gli account social della Fiorentina l’hanno accostata alla parata del secolo di Gordon Banks. Senza essere così incredibile, Dragowski ha fatto un intervento davvero difficile e decisivo, ancora più importante alla luce del risultato finale. 

La busta di Theo Hernandez

Quale gesto tecnico può riassumere l’onnipotenza attuale di Theo Hernandez nel campionato italiano se non un tunnel usato come disimpegno difensivo?

 

Ieri lo spagnolo ha giocato un’altra partita sontuosa, rappresentando la soluzione offensiva più cercata e pericolosa del Milan, segnando il potenziale gol vittoria se non fosse per il dettaglio del fallo di mano di Kessié. Ed è “solo” un terzino.

La finta di Borja Valero

Dopo essere stato impiegato poco nella prima parte della stagione, gli infortuni hanno dato a Borja Valero una maglia da titolare. Il suo gioco compassato e riflessivo in teoria non è molto adatto al sistema di Conte, eppure ieri Borja Valero è stato uno dei migliori in campo, con una prestazione che non gli vedevamo fare da un po’.

 

Questo dribbling è la dimostrazione che per saltare l’uomo e creare superiorità non è necessario essere più forte dell’avversario, a volte basta illuderlo senza nemmeno toccare la palla.