In una lunga intervista in onda su Sky Sport24 l'attore racconta la sua esperienza nell'interpretare Craxi in "Hammamet" ma parla anche dei campioni di Juve e Milan, del suo amico De Rossi, della Roma e del derby con la Lazio, che si giocherà il 26 gennaio
Una capacità di interpretazione straordinaria. L’innamoramento di ogni personaggio che affronta, il ritiro come parte fondamentale dell’avvicinamento alla "penetrazione" del personaggio, che porterà sullo schermo o in scena. Pierfrancesco Favino non ha mai fatto mistero della sua duttilità linguistica, della capacità di esprimersi nei vari dialetti italiani. Nato in una famiglia romana, unico maschio con tre sorelle, ha dovuto cercare espedienti per catturare la scena familiare e questo gli ha pemesso di sviluppare, da subito, il talento già innato. Per parlare di personaggi da lui interpretati, tra i più noti Gino Bartali nel 2006 in una serie tv.
Nel 2012 Giuseppe Pinelli in "Romanzo di una strage" di Marco Tullio Giordana, quindi la magistrale e recente interpretazione di Tommaso Buscetta ne "Il Traditore" di Bellocchio. Ora è un immenso Bettino Craxi in "Hammamet" di Gianni Amelio. “Questo film non esisterebbe senza Gianni Amelio, mi ha scelto, mi ha aspettato affinché potessi farlo” – racconta l'attore nella lunga intervista in onda su Sky Sport24. “Interpretare Craxi mi ha portato a scoprire una persona che conoscevo poco, anche io avevo dei pregiudizi verso di lui. Sono stato a casa sua ad Hammamet, mi sono emozionato. Ho scoperto un uomo in sintonia con gente lontanissima dal suo mondo".
Nota è la passione che aveva Craxi per il Torino: "Lui milanese non tifava né Inter né Milan, a casa sua c’era una litografia della squadra scomparsa a Superga. Per un periodo si è detto che faceva parte di una cordata interessata a comprare la squadra granata”. L'attore ammette di essere un appassionato: “Io sono romanista e voglio che la Roma vinca. In questa stagione mi ha fatto anche divertire. Fonseca mi piace, la squadra, finalmente ha una costruzione logica. Si tratta di anno zero anche per noi tifosi, ci portiamo ancora dietro scorie e nostalgie. Il derby del 26 gennaio? la Lazio è favorita. Non ha impegni europei, ha forse la panchina corta. Bisogna vedere fino a quando regge".
Ad un attore straordinario come lui è venuto naturale chiedere quale aspetto svilupperebbe di Cristiano Ronaldo, Ibrahimovic e De Rossi. “Ronaldo è un imprenditore straordinario, si tratta di una grande modernizzazione del ruolo, che lui più di altri ha colto" - confida Favino - di Ibra mi interessa la focosità e la capacità di credere in se stesso, sembra antipatico ma non lo è. Cristiano è più freddo". E poi De Rossi: "Che conosco molto bene. Ha una doppia anima: quella di guerriero sportivo e quella di uomo sensibile, che a volte sembra fare a cazzotti con qualcosa, ecco in questo spazio c’è un’investigazione interessante".