Con il rinvio di Milan-Genoa, domenica di allenamenti a Milanello. Clima freddo sul fronte societario, con una divisione ormai netta tra Gazidis e i dirigenti dell'area sportiva: è rottura. La proprietà Elliott sceglie il silenzio: sono ore di riflessione
Una domenica di lavoro a Milanello. Così come di lavoro e di silenzio è stato anche lo stranissimo ultimo sabato di febbraio. Milan-Genoa non si giocherà. Il finale è questo. Ed è quello che conta. I modi, i tempi della comunicazione, le ragioni soprattutto, andranno valutate e analizzate da chi di dovere. Il Milan di Pioli, che contro il Genoa non avrebbe avuto a disposizione perché ancora ko Kjaer e Donnarumma, non ha preso posizione ed ha corso nel silenzio di Milanello. Il clima è freddo. E non potrebbe non essere così visti i tempi. Sia dal punto di vista organizzativo con il rinvio di una partita che sarebbe comunque stata giocata a porte chiuse, sia dal punto di vista societario con una guerra oramai dichiarata tra Gazidis e i dirigenti dell'area sportiva.
Opinioni discordanti e frizioni chiarissime, che ormai sono state messe in piazza e alla mercé di tutti. Una cattiva gestione che ha portato alla rottura tra le due galassie del mondo rossonero. Elliott, la proprietà, per adesso sceglie il silenzio e la riflessione, consapevole che qualcosa andrà fatto vista l'inadeguatezza nel gestire privatamente le frizioni dalle parti in causa. Il rischio concreto è che il caos societario diventi inconsapevolmente il focus di dirigenti, tifosi e squadra, nonostante un buon momento sportivo che avrebbe meritato maggiore attenzione e compattezza. Chissà che la semifinale di ritorno della Coppa Italia alle porte, non possa dare un senso a questo Milan che continua a non vedere la luce.