
Inter, 40 anni fa lo scudetto di Bersellini: la figu-story nerazzurra del 1979-80
Il 27 aprile del 1980, esattamente 40 anni fa, l'Inter allenata dal "Sergente di ferro" Bersellini vinceva il suo 12° scudetto. I nerazzurri del presidente Fraizzoli, trascinati dai gol di Altobelli e dalla classe di Beccalossi condussero il campionato in testa dall'inizio alla fine: ripercorriamo la storia di quella squadra attraverso le figurine Panini

Esattamente 40 anni fa, il 27 aprile del 1980, l'Inter allenata da Eugenio Bersellini vinceva il suo 12° scudetto. Bordon, Beppe Baresi, Bini, Oriali, Altobelli e Beccalossi tra gli "eroi" di quel titolo, arrivato sotto la presidenza di Ivanoe Fraizzoli. Via alla collezione...

IVANO BORDON. Leader indiscusso di quell'Inter il portiere veneziano, al suo secondo scudetto dopo quello conquistato nel 1970-71. Nel corso della stagione 1979-1980 rimase imbattuto per 686 minuti (tra la 4^ e l'11^ giornata), all'epoca un record nella storia interista.

BEPPE BARESI. Alla sua seconda stagione da titolare, appena 21enne, il futuro capitano nerazzurro - fratello del milanista Franco, vice di Mourinho nel Triplete e papà di Regina - è uno dei "gregari" imprescindibili dell'Inter scudettata. Con il "vizio" del gol: tre nell'anno del titolo.

NAZZARENO CANUTI. Cresciuto - come diversi di loro - nel settore giovanile nerazzurro, si rivela fondamentale nella difesa di Bersellini per la sua versalità di terzino e stopper. Con questo gruppo vincerà anche due edizioni della Coppa Italia: nel 1977-78 e nel 1981-82

ROBERTO MOZZINI. Già campione d'Italia con il Torino nel 1975-76, il difensore centrale mantovano ha anche il merito di essere l'autore del gol dello scudetto interista, la rete del 2-2 (all'88') contro la Roma a San Siro che dà inizio alla festa del popolo nerazzurro.

GRAZIANO BINI. Cresciuto al fianco di Giacinto Facchetti, fisico da corazziere, è "libero" e capitano di quella squadra. Suo il gol decisivo nella finale di Coppa Italia con il Napoli del 1978 e sua anche la rete - vana - nella semifinale di Coppa Campioni contro il Real Madrid nel 1981.

GABRIELE ORIALI. "Una vita da mediano" nell'Inter, dov'è tornato da team manager al fianco di Antonio Conte. Punto di riferimento assoluto dentro e fuori dal campo, "Piper" - come fu soprannominato da Gianni Brera - è uno degli alfieri del 12° scudetto. E molto di più.

GIAMPIERO MARINI. "Lì nel mezzo" con Oriali si muove Giampiero Marini, per oltre un decennio all'Inter. Da allenatore, nel 1993-94, nonostante un'annata decisamente negativa - nerazzurri salvi soltanto all'ultima giornata - condurrà il club alla conquista della Coppa Uefa.

DOMENICO CASO. Dopo le esperienze con Fiorentina e Napoli arriva a Milano nell'estate del 1979. Bersellini lo schiera da regista davanti alla difesa e dai piedi di "Mimmo" partono le azioni che lanciano l'Inter alla vittoria del 12° scudo.

GIANCARLO PASINATO. Centrocampista di rottura (detto non per niente "Carro armato"), viene ricordato dai tifosi interisti anche per le sue infinite "sgroppate" sulla fascia destra. Vince con l'Inter anche il "Mundialito '82" e nel 1983-84 aiuta il Milan a ritornare in Serie A.

EVARISTO BECCALOSSI. Amato alla follia dal popolo nerazzurro il "Becca" agisce da trequartista puro e incanta con le sue giocate fenomenali: indimenticabile il piatto al volo nel derby - chiuso poi con una doppietta nel pantano di San Siro - che diventa il manifesto dello scudetto.

CARLO MURARO. Ala sinistra - oggi diremmo esterno - di quella formazione, era soprannominato il "Jair bianco" per la sua impressionante velocità. Dai suoi cross partono tante delle "capocciate" di Altobelli, ma contribuisce al Tricolore anche con 5 sigilli personali.

ALESSANDRO ALTOBELLI. Sarà sufficiente ricordare che "Spillo" ha segnato 209 reti in 466 partite con l'Inter ed è ancora oggi secondo in assoluto alle spalle di Meazza per numero di gol. Che saranno 15 in campionato (su 29 gare, la A era a 16 squadre) nel 1979-80.

RENATO CIPOLLINI. Dopo tante stagioni da titolare con Spal, Como e Atalanta il compianto portiere lodigiano - scomparso nel marzo del 2019 - arriva all'Inter nel 1977 e sarà il secondo di Bordon per 5 stagioni, con una presenza nell'anno dello scudetto.

CLAUDIO AMBU. Attaccante talentuoso, decisivo per la promozione e poi per la salvezza del primo Ascoli di Mazzone, troverà poco spazio nell'Inter, "chiuso" da Muraro. Totalizza comunque 13 presenze e una rete nel 1979-80.

FRANCO PANCHERI. Cresciuto nelle giovanili dell'Inter, torna in nerazzurro dopo due anni in prestito al Como da prima riserva di Mozzini e Canuti, entrando spesso a partita in corso: per lui 17 presenze in quella magica stagione.

GIUSEPPE BERGOMI. "Un ragazzo di 17 anni come lui, di quella specie, io non l'ho mai più allenato". Bersellini fece esordire lo "Zio" il 30 gennaio del 1980 contro la Juventus, in Coppa Italia (finì 0-0). Per il debutto in A dovrà attendere la stagione successiva: il resto è storia.

EUGENIO BERSELLINI. Per citare i campioni del Triplete e il loro rapporto con Mourinho, "per lui i giocatori si buttavano nel fuoco". Come un papà per tanti nerazzurri di quel 1979-80 (Beccalossi su tutti), il "Sergente di ferro" - che ci ha lasciato nel 2017 - fu il vero artefice di quel capolavoro.

Eccola la formazione dell'Inter 1979-80, campione d'Italia con 41 punti davanti a Juve (38) e Torino (35, uno in meno del Milan retrocesso in seguito allo scandalo del Totonero). In alto, da destra: Bordon, Mozzini, Pasinato, Bini, Canuti, Altobelli; accosciati Marini, Baresi, Muraro, Oriali, Beccalossi.

IVANOE E RENATA FRAIZZOLI. "L'Inter è il nostro hobby", dicevano. In realtà fu una grande storia d'amore, tanto che la "presidentessa" resterà una super tifosa nerazzurra anche dopo la cessione e la scomparsa del marito: seduta al Bernabeu, nonostante i suoi 85 anni, per festeggiare con Milito quella Coppa che a loro sfuggì nella finale del 1972 contro l'Ajax di Cruijff.