Il brasiliano, ex di Verona, Genoa e Bologna, è stato ospite di Casa Sky Sport: "Nessuno si aspettava un Verona così, penso sia la rivelazione della stagione, anche perché la promozione non era stata schiacciante. Ho un debole per Orsolini. Mihajlovic ha mostrato a tutti la sua forza"
Dodici anni in Italia, tra il 1997 e il 2010, sia in Serie A che in Serie B, in cui ha segnato 81 reti. Adailton è stato uno dei simboli del nostro calcio di inizio millennio, con le maglie di Parma, Verona, Genoa e Bologna. In particolare, ha vestito la maglia dei veneti per sette stagioni. "Sono stati anni veramente belli, dove sono cresciuto come uomo e come giocatore. Ho trovato una città e una società speciale, che porto ancora nel cuore. Il Bentegodi lo sento ancora come casa mia, ci ho giocato tante partite e segnato tanti gol, ho vissuto delle emozioni indimenticabili e che non possono essere banali. C'è un gruppo che si chiama Hellas Fathers che sicuramente mi starà vedendo perché andavo insieme agli altri genitori a portare i figli alla scuola calcio del Verona" ha raccontato a Casa Sky Sport. Per poi soffermarsi sul momento attuale della squadra: "Conosco Juric, abbiamo anche giocato insieme al Genoa e quando ho sentito che aveva scelto di venire a Verona ad allenare ho pensato subito che fosse il posto adatto per lui, conoscendo anche il suo carattere e lo spirito della squadra. Quest'anno credo che abbia dimostrato di saper trasformare giocatori in cui nessuno crede in una squadra forte. Molti erano sottovalutati, ma lui li ha messi insieme e dato loro fiducia con un'idea di gioco aggressiva, senza paura di giocarsela anche contro le grandi squadre. È la squadra rivelazione di quest'anno secondo me, anche perché la promozione dalla B non è stata schiacciante, ma è passata per i playoff. Il merito è suo e della società che hanno lavorato molto bene".
L’anno speciale del Bologna
"Seguo da sempre la Serie A, non ho mai smesso. Seguo molto il Bologna, quest'anno è stato molto particolare, con tutta la vicenda di Mihajlovic vissuta insieme alla squadra e alla società. Ha dimostrato non solo al Bologna, ma a tutta l'Italia la forza che una persona deve avere nel superare le difficoltà e stare sempre a credere e non mollare mai. Oggi tutti noi viviamo una situazione difficile, in tutto il mondo, e lui ha dimostrato personalmente che non si deve mollare e che alla fine se ne viene fuori. È stato un anno speciale per il Bologna, è stato veramente bello rivedere Sinisa in panchina" ha proseguito Adailton. Il brasiliano ha dedicato un pensiero ad Orsolini, uno dei giovani più promettenti della Serie A: "Mi piace molto, penso sia un ragazzo che sta crescendo anno dopo anno, ha molta qualità e può crescere ancora tanto. Poi ce ne sono altri, come Zaniolo che ormai si è già affermato come un giocatore di classe a Roma. È il futuro anche della Nazionale italiana. Orsolini è mancino come me, quindi ho un debole per lui".
Il miglior tiratore al Genoa
Uno spettatore da casa gli ha chiesto chi tirasse meglio le punizioni al Genoa, se lui o Leon. Adailton non ha avuto dubbi: "Sicuramente io! Scherzi a parte, Leon era bravissimo ma calciavo meglio: in allenamento vincevo un sacco di scommesse con lui. Diciamo che non potendosi difendere in questo momento, è più facile per me (ride, ndr)".