Il presidente del Brescia è intervenuto sulla questione riguardante l'attaccante, non presentatosi all'allenamento di squadra nella giornata di martedì: "E' un ragazzo particolare, niente di diverso da come è sempre stato. Speravo che l'aria di casa e la voglia di tornare in Nazionale lo facessero andare bene"
E' ancora una volta l'argomento Mario Balotelli a tenere banco in casa Brescia. Non però per una grande giocata o un super gol, come i tifosi bresciani si auguravano di vedere spesso in questa stagione, ma per la sua assenza ingiustificata all'allenamento del martedì agli ordini di Diego Lopez. Il calciatore infatti non si è recato al centro sportivo senza dare alcuna motivazione, andando così a incrinare ulteriormente il proprio rapporto con il club, già messo a dura prova dall'essersi presentato agli allenamenti individuali volontari 8 giorni dopo rispetto ai propri compagni. Il chiarimento è arrivato nella mattinata di mercoledì con il direttore sportivo Stefano Cordone e il ragazzo è tornato ad allenarsi, ma le parole arrivate in serata ai microfoni di Tele Lombardia da parte del presidente Massimo Cellino lasciano trasparire tutto il disappunto del club per i comportamenti di Super Mario. Il numero uno del Brescia ha spiegato il suo punto di vista su tutta la situazione: "Forse il problema Balotelli è stato anche ingigantito. Mario è un ragazzo particolare ed è anche scontato che con la testa non sia piu' con noi, niente di diverso da come è sempre stato. Gli volevo bene, speravo che l'aria di casa e la voglia di Nazionale lo facessero andare bene. Siamo tutti delusi". Parole che lasciano intravedere un futuro lontano da Brescia per Mario Balotelli. Un'avventura che finora non ha portato i frutti sperati, con all'attivo 5 reti nelle 19 partite disputate in campionato. Cellino ha provato a individuare le motivazioni di questo rendimento: "C'entra anche il modo nel quale è stato gestito, specialmente durante il periodo con Corini in panchina. L'allenatore gli voleva bene e lo ha un po' viziato, accettando qualche suo ritardo. E' sbagliato imputare tutte le colpe a Mario, però la delusione c'è, probabilmente anche da parte sua".