Serie A, le ipotesi di calendario e orari delle partite alla ripresa

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Alle 18.30 l'incontro decisivo per il futuro della Serie A. Se arriverà il via libera alla ripresa sarà un'estate storica per il calcio italiano. Si potrebbe ripartire il 13 giugno con partite ogni tre giorni e nuovi slot orari

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Se arriverà, come ormai tutto lascia pensare, la notizia che gli appassionati di calcio stanno aspettando, sarà un'estate storica per la serie A. Secondo il calendario che in questo momento possiamo ritenere più credibile, si giocheranno sei giornate di campionato, a partire da sabato 13 giugno. Si partirebbe con i 4 recuperi, le partite che erano state rinviate per l’inizio dell’emergenza Coronavirus, ovvero Torino-Parma, Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari e Inter-Sampdoria. E poi in campo ogni tre giorni per tutto giugno e poi, con poche eccezioni, fino a luglio inoltrato…

 

Quali saranno gli orari delle partite? Se prendiamo ad esempio il week end, si giocherà in tre slot orari il sabato e negli stessi tre la domenica: alle 17, alle 19.15 e alle 21.30, per chiudere il programma un po’ più tardi del solito, visto che è estate, e soprattutto per consentire di giocare un’ora dopo, dunque nel tardo pomeriggio, la prima gara della giornata. Ma all’Assocalciatori c’è chi mugugna: alle 17 fa troppo caldo.

 

Sicuramente fresco non sarà, del resto è estate. Ma giocare in questa stagione non è certo una novità: perché oggi stupisce tanto? Prendendo banalmente in esame i Mondiali e gli Europei degli ultimi 15 anni, competizioni nelle quali si va in campo una volta ogni tre/quattro giorni, si nota che si è sempre giocato in più slot, e a volte ben prima delle 17.

 

In Russia due anni fa si giocarono 20 partite entro le 17, di cui 6 alle 15 e una addirittura alle 13. Sempre alle 15 si giocarono 9 gare di Euro 2016 e 10 del nostro fortunato Mondiale 2006, con l'aggiunta di 8 iniziate alle 16. Per non parlare di competizioni come la International Champions Cup, che si gioca a luglio con varie partite all'ora di pranzo. Insomma di fronte a una situazione di emergenza forse uno sforzo in più, per guardare avanti con meno rigidità, sicuramente potranno farlo anche i calciatori, e chi li rappresenta.