Clamoroso epilogo al Tardini. Un gran Parma passa in vantaggio nel primo tempo con Gervinho, ma l'Inter si ritrova nel finale con due difensori: pari di De Vrij all'84' e rete decisiva di Bastoni all'87'. In mezzo il rosso per proteste a Kucka. Inter a -8 dalla Juve capolista
PARMA-INTER 1-2 (Highlights)
15' Gervinho (P), 84' De Vrij (I), 87' Bastoni (I)
PARMA (4-3-3): Sepe; Laurini (87' Brugman), Dermaku (77' Regini), Bruno Alves, Gagliolo (45' Pezzella); Kurtic, Scozzarella (55' Hernani), Kucka; Kulusevski, Cornelius, Gervinho (86' Darmian). All. D’Aversa
INTER (3-4-1-2): Handanovic; D'Ambrosio, De Vrij, Godin (73' Bastoni); Candreva (69' Moses), Barella, Gagliardini, Biraghi (69' Young); Eriksen (69' Sanchez); Lukaku, Lautaro (89' Borja Valero). All. Conte (in panchina Stellini)
Ammoniti: Lautaro (I), Dermaku (P), Gagliardini (I), Kucka (P), Godin (I), Kurtic (P), Moses (I)
Espulsi: Berni (I) dalla panchina, Kucka (P) all'85'
"No more crazy", non più pazza. Lo aveva detto Antonio Conte durante la sua presentazione da nuovo allenatore nerazzurro. Ma evidentemente un po' di pazzia resta sempre nel Dna dell'Inter. Rocambolesco 3-3 col Sassuolo, in un match chiuso con l'amaro in bocca per la rimonta subita. Questa volta è l'Inter che sorride nel finale, dopo una partita durissima dove il Parma aveva giocato molto bene, trovandosi in vantaggio per gran parte del match. Una magia di Gervinho. Poi tante occasioni, sia da una parte che dall'altra. Dunque il guizzo finale da due uomini che non ti aspetti: De Vrij e Bastoni, l'asso vincente di Conte che (squalificato) ha assistito dalla tribuna alla rimonta dei suoi, che evitano di staccarsi dalla corsa scudetto.
La partita
L'Inter - come detto senza Conte in panchina (squalificato, presente il vice Stellini) - cambia sei uomini rispetto al match contro il Sassuolo: tre su tre in difesa (D'Ambrosio, De Vrij e Godin), mentre tornano dal 1' anche Barella e Lautaro. Solo due le novità in casa Parma, con D'Aversa che punta su Laurini e Scozzarella invece che Darmian e Hernani. Pronti e via il match è subito ricco di occasioni. Lautaro aggancia in area e sfiora il palo al 4', discorso simile per Gervinho poco dopo su un cross dalla destra di Laurini. Pochi altri minuti ed è proprio l'ivoriano a sbloccare, con una grande sterzata verso il centro in area e battendo Handanovic col destro. Reazione nerazzurra? Quasi immediata: Barella sfiora il palo dal limite, e lo stesso fa anche Godin complice una deviazione di mano di Kurtic sul suo colpo di testa (senza rigore: c'era fuorigioco di partenza dell'uruguaiano visto dal Var). Ma soprattutto arrivano altre due grandi occasioni per il Parma vicino al 2-0 con Cornelius: il danese sbaglia tutto solo davanti al portiere nerazzurro al 26', andando a sfiorare il palo nel finale di tempo con una girata mancina. Intervallo.
Dunque la ripresa. D'Aversa sceglie subito Pezzella, quindi anche Hernani. L'Inter ci prova (un paio di tiri di Candreva e Godin) ma a far paura è il Parma in contropiede. Handanovic salva su Kulusevski, mentre Eriksen spreca (e non di poco) intorno all'ora di gioco una grande chance dal limite per il pari. L'ultima della sua partita, visto che al 69' Conte cambia tre uomini in un colpo solo: dentro Moses, Young e Sanchez, out Candreva, Biraghi e Eriksen. L'ingresso di Sanchez è fin da subito positivo, ed è infatti lui a pescare Lukaku per un mancino del belga dal limite che esce di pochissimo. Solo il preludio alla rete, che si materializza per i nerazzurri con la testa di Stefan De Vrij, fin lì molto in difficoltà ad arginare gli attacchi scoppiettanti del Parma. 1-1, palla al centro ma con un uomo in meno per i padroni di casa, visto che Kucka viene espulso per proteste. La rimonta tanto insperata si completa dunque altri tre minuti più in là, quando Moses pesca Bastoni per il decisivo 1-2.
Ancora Marotta: "Operazione Hakimi? Il nostro ds Ausilio ha svolto un ottimo lavoro, la trattativa va ancora conclusa ma siamo ottimisti. Domani sarà una giornata importante, vedremo come definire la situazione. La società vuole alzare l'asticella pensando anche alle logiche economiche in un periodo difficile, che tocca tutti nel mondo del calcio".